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Straordinari Rodriguez ed Edwards ma vince l'americano prima del limite

 La potenza e la classe di Rodriguez fanno la differenza a Glendale

Quello fra Jesse "Bam" Rodriguez e Sunny Edwards è stato uno dei match più belli e avvincenti dell'anno.  La vittoria prima del limite ottenuta dall'americano al termine del 9° round dimostra inoltre che anche nelle piccole categorie, in questo caso i pesi mosca, la potenza a lungo andare può fare la differenza.  L'inizio del match è stato tattico ed equilibrato, poi l'incontro si è trasformato in una violenta battaglia in cui l'uomo dal pugno troppo leggero, Edwards, aveva tutto da perdere e niente da guadagnare.  La sensazione è stata che anche nei primi equilibratissimi 4 round in cui i due pugili hanno sfoggiato i loro jab, sinistro del britannico e destro del mancino americano, ci fosse anche in quel colpo differenza di potenza. Quello di Edwards è un jab saettante che serve a preparare il destro e tenere a bada l'avversario, quello di Rodriguez è di per se stesso un'arma contundente il cui effetto si è visto poi sul volto di Edwards.

Va dato atto al pugile inglese di avere fortemente voluto questo match ma si deve essere reso conto subito che non poteva fare come contro gli altri pugili cioè ballare loro intorno e costruirsi un vantaggio da amministrare nelle ultime riprese. Nessuno dei suoi avversari aveva la capacità di Rodriguez di tagliare il ring, di pareggiare la sua velocità con in più il pepe nel pugno che lui non possiede.  A partire dal 5° round la differenza si è fatta sentire e solo Rodriguez ha cominciato a portare a casa i round e forse anche l'effetto dei colpi sotto che Rodriguez ha cominciato subito ad usare ha ammorbidito l'avversario.

Ammorbidito ma mai domato nemmeno quando dal 5° round un vistoso ematoma si è fatto largo nello zigomo sinistro di Edwards, tanto simile a una frattura, con il medico di servizio salito più volte a verificare la situazione.  L'8° round è stato una sofferenza per Sunny Edwards, colpito ripetutamente al volto dall'arrembante Rodriguez con saettanti potenti ganci e stessa sofferenza era evidente nella prima parte del 9° round, poi incredibilmente un ferito Edwards aveva un moto di reazione fatto di colpi veloci al volto che sorprendevano l'americano ma era il canto del cigno perché poco prima del gong di fine ripresa un gancio sinistro di Rodriguez trovava la strada aperta per abbattersi sul mento dell'inglese che crollava al tappeto. Edwards riusciva a rialzarsi in tempo, il gong suonava ma l'arbitro e l'angolo inglese di comune accordo fermavano il match.

Rodriguez conferma di essere un vero campione, forse un fuoriclasse e tanto onore a Sunny Edwards coraggiosissimo e bravissimo suo antagonista.

 

Dicembre 1994: Don King propone la "Noche de Campeones". Seconda parte

10 Dicembre 1994: La “Noche de Campeones”…ma soprattutto la Notte dei Ko’s.

SECONDA PARTE

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 Il 10 Dicembre 1994 nello stadio del Baseball di Monterrey la Don King Productions si rese protagonista ancora una volta di una di quelle serate che sono passate alla storia della boxe allestendo ben cinque combattimenti validi per il titolo mondiale. Gli idoli di casa Julio Cesar Chavez e Ricardo Lopez furono chiamati a difendere le cinture WBC dei Superleggeri e dei Paglia rispettivamente dagli assalti dello statunitense Tony Lopez e del colombiano Yamil Caraballo mentre l’argentino Jorge Castro da poco diventato Re dei Medi per la WBA dovette rendere conto al coloured americano John David Jackson che di quella cintura si sentiva il legittimo proprietario avendola conquistata prima di esser destituito per aver affrontato il connazionale Jeff Johnson in un incontro senza titolo in palio e soprattutto senza il permesso della WBA stessa. A completare la riunione il derby statunitense valido per il mondiale dei Superleggeri WBA tra il detentore Frankie Randall e Rodney Moore e sempre per la stessa sigla la sfida forse più interessante nei pesi welters tra il campione portoricano Felix Trinidad e lo sfidante a stelle e strisce Oba Carr, entrambi imbattuti e giovanissimi. L’evento, al tempo nominato giustamente “La Noche de Campeones” e trasmesso in Pay-per View, oggi potrebbe tranquillamente essere ribattezzato “La Notte dei Ko’s” visto che tutti gli incontri si conclusero prima del limite. Non solo i matches titolati ma tutte e tredici le sfide in cartellone. Una vera e propria serata di gala completata nei sottoclou dalla presenza degli ex campioni Tony Tucker (Massimi) e Maurice Blocker (Welters) e che non deluse le aspettative, tanto che uno di questi incontri vinse anche i premi “Fight of the Year” e “Round of the Year” della prestigiosa rivista “The Ring Magazine” per il 1994. Viste le premesse per non far torto a nessuno abbiamo quindi deciso di riproporveli tutti e cinque in due puntate. Settimana scorsa vi abbiamo presentato i matches titolati dei Superleggeri WBC e dei Medi WBA, oggi è il turno dei Superleggeri WBA, dei Paglia WBC e conclusione al fulmicotone con il titolo IBF Welters in palio…

SUPERLEGGERI WBA: FRANKIE RANDALL vs RODNEY MOORE

Frankie Randall, USA, 33 anni (50-3-1 38 Ko’s), Salito sul ring senza caschetto per la prima volta il 4-2-1983 impressiona da subito gli addetti ai lavori con 23 vittorie consecutive nei primi due anni delle quali ben 20 prima del limite prima di arrendersi per mezzo punto (99-99,5) dopo dieci rounds il 1-6-85 al terribile picchiatore portoricano Edwin Rosario. Incredibilmente dovrà però aspettare ben nove anni prima di avere la sua chance iridata malgrado altre 25 vittorie condite da 20 Ko’s nei successivi 27 incontri, compresa quella nella rivincita contro lo stesso Rosario del 30-1-93 mandato gambe all’aria al settimo round a fronte di un pareggio contro Freddie Pendleton il 4-7-86 ed un inciampo (KO2) contro Primo Ramos il 28-10-87. Più che di chance iridata però forse sarebbe stato meglio parlare di chimera iridata visto che quello che gli si parò di fronte il 29-1-94 sul ring dell’MGM di Las Vegas per il titolo WBC dei Superleggeri altri non era che il grande Julio Cesar Chavez, ancora imbattuto dopo 90 incontri. Risultato pressochè scontato? Macchè. Capolavoro di Randall che forse, memore del fatto che un’altra occasione di questo passo li sarebbe arrivata a 40 anni batte ai punti per Split Decision (116-111, 114-113, 113-114) il messicano con svolta decisiva all’undicesimo e penultimo round dove prima Randall fa assaggiare il tappeto al messicano per la prima volta in carriera che poi completa il suicidio di suo con un colpo basso che gli costa un altro decisivo punto (per altro il secondo dopo una situazione analoga nel settimo round). Molto controversa la scontata rivincita di tre mesi più tardi vinta sullo stesso ring da Chavez per decisione tecnica all’ottavo round dopo l’impossibilità del messicano di proseguire per un taglio all’arcata sopracigliare destra a seguito di una testata accidentale e per la quale a Randall venne incomprensibilmente comminato un punto di penalità risultato decisivo ai fini del risultato finale (76-75, 75-76, 74-77) che altrimenti sarebbe stato un pareggio che avrebbe consentito allo statunitense di mantenere il titolo. Saprà consolarsi da par suo quattro mesi più tardi sullo stesso ring, stavolta per la versione WBA, regolando agevolmente ai punti l’argentino Juan Martin Coggi. Adesso, a soli tre mesi di distanza, la prima difesa contro Rodney Moore.

Rodney Moore, USA, 29 anni (34-8-2 17 Ko’s). Professionista dal 2-5-83 Moore non si può certo dire che parte con il piede giusto visto che nel primo anno perde tre dei suoi primi cinque incontri, per altro uno per knockout. I due anni che seguono vanno decisamente meglio e gli consentono di ottenere una striscia vincente di otto successi ma tra Febbraio 86’ e Maggio 87’ ecco arrivare altri tre stop su cinque esibizioni con un altro Ko patito. Sarà quello però il punto più basso di una carriera che da quel momento Moore saprà rimettere in carreggiata risalendo la china con 18 vittorie e 2 pareggi nei cinque anni successivi prima di essere fermato ai punti per Split Decision dal venezuelano Ramon Zavala il 25-6-92. Un contrattempo che non ne sminuisce evidentemente la credibilità faticosamente acquisita se è vero che dopo altre tre vittorie il 15-5-93 gli viene recapitata dall’IBF la possibilità di giocarsi il titolo vacante dei Superleggeri ad Atlantic City contro il connazionale Charles Murray che lo sconfiggerà ai punti con verdetto unanime. A distanza di un anno e mezzo, dove per altro ha combattuto una sola volta, ecco presentarsi ora questa seconda occasione contro Frankie Randall.

PAGLIA WBC: RICARDO LOPEZ vs YAMIL CARABALLO

Ricardo Lopez, Messico, 28 anni (39-0-0 30 Ko’s). Il diciannovenne bomber di Cuernavaca debutta come professionista  il 18-1-85 tra i Minimosca mietendo successi in serie. E ce ne vorranno ben 26 con 17 Ko’s prima di convincere il WBC a prenderlo in considerazione dopo quasi sei anni come sfidante del giapponese Hideyuki Ohashi per il titolo dei pesi Paglia. Visto il tempo già perso per arrivare fin li Lopez impiegherà solo 5 rounds per tornare dall’oriente con la cintura in vita. E’ il 25 Ottobre 1990 ed in quel momento ha inizio un regno icontrastato tra i più longevi nella storia della Boxe. La sfida contro Caraballo arriva infatti a quattro anni di distanza dalla conquista del titolo e dopo ben dodici vittoriose difese condite da nove soluzioni prima del limite.

Yamil Caraballo, Colombia, 25 anni (13-4-1 5 Ko’s). Passato tra i grandi il 22 Gennaio 1988 ancora diciottenne il pugile di Cartagena dopo una striscia di soli otto incontri vinti in poco più di un anno, dei quali per altro solo uno concluso prima del limite, si ritrova catapultato il 30-8-1989 sul ring di Santo Domingo per contendere al pugile di casa Rafael Torres l’inaugurale e vacante cintura WBO dei pesi Paglia. Non che il suo ventitreenne avversario potesse contare su di una maggiore esperienza visto che aveva combattuto solo nove volte, una in più del colombiano. Ma tanto bastò al dominicano per aggiudicarsi l’incontro per decisione unanime dopo dodici riprese. Per Caraballo va ancora peggio nei tre anni successivi quando sale sul quadrato in sole cinque occasioni rimediando tre sconfitte, una pareggio ed una sola vittoria. A questo punto con il poco invidiabile score di 9 vittorie su 14 incontri disputati decide di prendere in seria considerazione l’idea di ritirarsi e solo dopo oltre un anno sabbatico si convince a tornare il 20-5-94 a distanza di venti mesi dall’ultima sortita sul ring. Un rientro molto soft contro avversari poco credibili gli consente d’incamerare 4 vittorie consecutive prima del limite e tanto basterà al suo manager per confezionargli una seconda chance iridata contro il grande Ricardo Lopez.

 

WELTERS IBF: FELIX TRINIDAD vs OBA CARR

Felix Trinidad, Portorico, 21 anni (24-0-0 20 Ko’s ). Nato a Fajardo in quel di Portorico il 10 Gennaio 1973. Il padre Felix Sr. lo porta in palestra a soli 10 anni e non smetterà mai di seguirlo durante l’arco di tutta la carriera. Si congeda dai dilettanti nel 1990 dopo 51 vittorie e 6 sconfitte iniziando da subito a suscitare interesse ed ammirazione anche tra i pro. Tra pubblico ed addetti ai lavori non passa infatti certo inosservato il modo in cui distrugge uno dopo l’altro i suoi avversari, tanto che nei primi tre anni sono solo tre su diciannove gli avversari che arrivano a sentire il suono dell’ultima campana. Nessuna sorpresa pertanto quando il 19-6-93 sul ring di San Diego al secondo round manda nel mondo dei sogni il campione IBF dei pesi welters Maurice Blocker. Nei diciotto mesi seguenti ci proveranno in quattro a soffiargli la cintura. Tutti rispediti al mittente. Dal quotato picchiatore venezuelano Ryan Garcia all’imbattuto fighter messicano Luis Ramon Campas passando per lo statunitense Anthony Stephens e soprattutto al grande Hector “Macho” Camacho, l’unico a rimanere in piedi. Ma l’ombra minacciosa di Oba Carr già si staglia all’orizzonte.

Oba Carr, USA, 22 anni (32-0-0 20 Ko’s). Nato a Detroit, ed anche per questo ribattezzato “Motor City”, inizia a praticare la “Noble Art” dalla tenera età di sei anni nella famosa palestra Kronk Gym sotto le ali del noto Emmanuel Steward che ne seguirà la carriera insieme al padre Eddie Carr. Il percorso tra i dilettanti si conclude nel 1989 con il mirabile score di 168 vittorie ed 8 sconfitte e prosegue tra i professionisti senza intoppi. In cinque anni combatte 32 volte vincendo ogni sfida, venti volte prima del limite. Tra gli scalpi più famosi quelli dell’ex campione delle Isole Vergini Livingstone Bramble, regolato con fatica per Split Decision in dieci rounds l’8-10-91 dopo esser finito al tappeto ben due volte nel corso della prima ripresa, e dell’imbattuto picchiatore dominicano Pedro Sanchez, superato sempre ai punti di stretta misura (MD10) il 23-10-93. Ora però la posta si alza decisamente ed Oba Carr è pronto a giocarsi tutte le fiches in un memorabile “All In”. Roby Maddonnini

A Buenos Aires si conferma campione Josè Angel Rosa . Ottimo rientro di Lemos

Il 27enne “electrico  Gustavo Lemos  (29.0) ha sconfitto il connazionale argentino Javier Clavero per KO tecnico al primo turno, nella riunione  al mitico  Luna Park Stadium di Buenos Aires . Lemos tornava sul ring dopo 20 mesi di inattività  e ha dimostrato una forma e una incisività che dovrebbero riportarlo nelle classifiche mondiali IBF .Ha chiuso la partita con  un  potente gancio sinistro  che ha steso al tappeto Clavero e ha provocato il lancio della spugna del suo angolo-


 I fan attendevano con impazienza la rivincita tra  Josè  Angel  Rosa (24.0  FOTO ) top 15 Wba , mancino  di La Rioja il quale  ha sconfitto Juan Leal (15.4) di Buenos Aires nettamente ai punti con decisione unanime e ha mantenuto le cinture dei 63,5 kg  WBA Fedelatin e WBC Latin. Rosa ha vinto grazie  al suo jab micidiale che ha lasciato davvero poco spazio all’avversario .

 

In campo femminile la 31enne dell’Uruguay Maira Moneo(14.1)  ha vinto ai punti con decisione unanime contro la boliviana Lizbeth Crespo e si è affermata come la nuova campionessa mondiale ad interim dei pesi leggeri WBC

Jake Paul vince per ko contro un vero professionista del ring- VIDEO

 Lo Youtuber Jake Paul sul ring di Orlando ha finalmente  proposto un match di boxe  di  sufficente qualità per battere il 35enne texano  Andre August, un vero pugile che è entrato sul ring con un record di 10-1-1 .

Paul ha messo a segno un montante apprezzabile  al minuto 2,32  delprimo round ed ha chiusp il match. Per la cronaca . Paul ora è 8-1, e questa è stata la sua prima vittoria su un vero professionista  (non un lottatore marziale misto, un personaggio dei social media o un giocatore NBA).

 

rivediamo la performance

 

La Matchroom annuncia tre date nel 2024 con Berlanga, Curiel e Walker

Matchroom Boxing ha annunciato tre date di incontri  per il  priossimo febbraiotutti animati da elementi di livello mondiale  .

 

L'imbattuto supermedio Edgar 'The Chosen One' Berlanga (21-0, 16 KO) affronterà il duro guerriero irlandese Padraig McCrory (18-0, 9 KO) il 24 febbraio al Caribe Royale di Orlando, in Florida.In questo momento  Berlanga è campione Wbo Nabo e numero quattro del ranking di sigla 

Grande rivincita nella categoria dei minimosca .  Il campione IBF Adrien Curiel (24-4-1, 5 KO) difenderà la sua cintura contro l'ex campione Sivenathi Nontshinga (12-1, 9 KO) in una rivincita in una località del Messico   ancora da rendere nota . Curiel ha imposto un tremendo  ko  a  Nontshiunga il mese scorso a Monaco.

Il 10 febbraio alla Vertu Motors Arena di Newcastle, in Inghilterra, i pesi welter Conah Walker (12-2-1, 4 KO) del West Midlands, e Cyrus Pattinson (6-1, 4 KO) mancino del Northumberlan si affronteranno nuovamente dopo l'emozionante scontro di agosto vinto da  Walker all'ottavo round .

Stasera a Roma confronto tricolore tra Annalisa Brozzi e Veronica Tosi

Stasera, presso il PalaSantoro in via Vertumno 40 a Roma, con inizio alle ore 20.45, si terrà una riunione professionistica organizzata dalla Phoenix Gym e dalla Quadraro Boxe.

Il clou sarà rappresentato da un’interessante sfida con in palio il vacante titolo femminile dei pesi gallo.

A contendersi la cintura saranno la romana Annalisa Brozzi (5-3-0), allenata dal maestro Mario Massai, e la lombarda di Vigevano Veronica Tosi (5-2-0), guidata dal maestro Giuseppe Genna.

Entrambe le atlete sono al secondo tentativo di conquistare il titolo. Un incontro che si preannuncia equilibratissimo e dal risultato incerto.

Nel sottoclou spiccano altri incontri da seguire con attenzione.

Giacomo Micheli (4-0-0), portacolori della Quadraro Boxe e reduce da una lunga esperienza americana in cui ha combattuto vittoriosamente per due volte negli States, affronterà Patrizio Moroni (6-8-1) sulla distanza delle 6 riprese.

Nei pesi superleggeri, altro match apertissimo. Mauro Loli (10-6-0) ritorna sul ring a poco più di due mesi dalla sua ultima vittoria. A sfidarlo sarà il lombardo Jacopo Colli (6-0-1), pugile imbattuto e già noto al pubblico romano per aver affrontato negli ultimi match pugili capitolini.

Da segnalare anche la sfida nei superleggeri al femminile tra l’abruzzese Sonia Fracassi (2-0-0) e la pugile dei “lcastelli romani Sara Novino (1-0-1).

Rientrano con match di collaudo, tutti sulle sei riprese, Tiziano Barilotti (7-2-1), Eugenio Di Bella (2-0-0) e Simona Salvatori (9-1-0), quest’ultima in un match di preparazione ad un incontro titolato che si terrà all’inizio del 2024.

Guest Star dell’evento il campionissimo Giovanni de Carolis che presenterà i suoi prossimi impegni

'BAM' Rodriguez trionfa nella sfida Wbo- Ibf. Edwards ko al 9° round

Nella sfida per la riunificazione iridata dei pesi mosca, il campione WBO Jesse 'BAM' Rodriguez (19-0, 12 KO) ha battuto il titolare IBF Sunny Edwards (20-1, 4 KO) nel nono round alla Desert Diamond Arena di Glendale, in Arizona. È  stato un bel match, dove Rodriguez è stato costantemente all'offensiva e capace di imporre il proprio ritmo. Rodriguez è passato decisamente in vantaggio alla sesta ripresa, quando ha bloccato alle corde l'avversario colpendolo con una lunga serie. Edwards, nel settimo round, ha subito ferite sotto l'occhio sinistro e all'interno dell'occhio destro. Preoccupazione è stata espressa dall'arbitro Chris Flores alla fine del round, ma dopo un breve esame il medico ha fatto proseguire. L’epilogo al nono round. Un sinistro di Rodriguez, preceduto da un montante al corpo, ha costretto al tappeto Edwards per la prima volta da professionista, il quale coraggiosamente si è rialzato, ma il suo angolo ha chiesto all’arbitro lo stop.

In un'eliminatoria Wba dei supergallo, l'ex  pluricampione  Murodjon Akhmadaliev (12-1, 9 KO) ha inflitto una dura sconfitta all'imbattuto Kevin Gonzalez (26-1-1, 13 KO). Akhmadaliev l'ha messo al tappeto due volte nel sesto round e altre due volte nell'ottavo round, quando il match è stato giustamente interrotto dopo 2'49".

La medaglia d'oro olimpica dei pesi mosca, Galal Yafai (6-0, 4 KO), ha vinto per decisione unanime in dieci round sul solido Rocco Santomauro (22-3, 6 KO). Yafai aveva il costante controllo del match, ma anche Santomauro era stato molto attivo e resistente e ha avuto qualche buon momento. Punteggi alla fine unanimi: 99-91, 98-93, 97-93.

Il supergallo Ja'Rico O'Quinn (17-1-1, 9 KO) ha imposto uno spettacolare ko al quinto round  all'imbattuto Peter McGrail (8-1, 5 KO), che stava dominando fino a quando non è stato fulminato da un potente destro. O'Quinn ha così conquistato la cintura continentale WBA.

A Minneapolis Morrell surclassa Agbeko e si conferma campione

Tutto come previsto nel match event di Armory. Il campione  Wba Regular  dei pesi supermedi David Morrell (10-0, 9 KO) ha impiegato meno di cinque minuti a sbarazzarsi di uno sfidante  apparso inadeguato al compto. Il ghanese Sena Agbeko (28-3, 22 KO)è stato regolarmente affondato al secondo round quando erano trascorsi  1,43  dall'inizio del round. Prima ripresa vivace con  Morrell che subito impone il suo sinistro con  Agbeko spinto alle corde . . A metà ripresa  un diretto sinistro  di Morrell colpisce duro ma Agbeko  risponde con un bel destro. Il secondo round ha una storia più breve. Morrell ha barcollatocentra  Agbeko con un diretto sinistro  che scuote lo sfidante  e il mancino cubano del Minnesota  ne approfitta.  Morrell scarica una lunga serie di colpi  duri  e l'arbitro  interviene per risparmiare ad  Agbeko ulteriori danni. E' passato solo 1,25 del secondo round .

In un eliminatore dei pesi leggeri  Wba lil 24enne messicano tiene fede ai pronostici . Jose 'El Rayo' Valenzuela (13-2, 9 KO) ha imposto  uno spettacolare ko al  sesto round a  Chris 'Primetime' Colbert (17-2, 6 KO). La fine  della sfida è arrivata quando il mancino Valenzuela ha messo a segno  un terribile gancio destro che ha messo in facciafatto traballare alle corde  Colbert .L'arbitro Joel Scobie ha immediatamente segnalato la fine di questa attesa rivincita  a 1:46 del sesto round.

 

Nei pesi gallo il 27enne texano di origini italiane Michael Angeletti (10.0) ha battuto Angel Antonio
Contreras(13 8 2) ai punti con verdetto unanime

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