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Storie di Boxe

Febbre, nonna morta, caduta in scooter...Non posso combattere, maestro!

Paura

Da tanto tanto tempo aspettava di salire finalmente sul ring. Aveva fatto tutto a puntino, seguendo gli insegnamenti del maestro senza sgarrare di un millimetro. Ma ora che il momento era lì, davanti a lui, si rese conto che i sogni e le speranze cullate per lunghi mesi si stavano trasformando. Le notti erano diventate agitate e ogni istante del giorno era come il tormentato conto alla rovescia prima di gettarsi in un baratro. Se avesse potuto, avrebbe fermato le lancette dell'orologio e bloccato all'infinito i giorni del calendario. Non considerava più una gioiosa e colorata festa il suo debutto. I colori erano diventati ombre cupe...
Si sentiva fragile, insicuro, senza forza.
La paura!
Ecco che cos'era.
La paura...

Quando l'appuntamento era lontano nello spazio e nel tempo, non conosceva ancora il nodo alla gola. Solo in quel momento, quando le "vere" sedici corde stavano per abbracciarlo, anzi, per imprigionarlo, scoprì tale sensazione.
Il timore nei confronti dell'avversario, della gente, del dolore. La crescente convinzione di rischiare una figuraccia sotto gli occhi del pubblico, degli amici e dei familiari.
No! Non si può vivere il pugilato come fosse un incubo. Non si può progettare un futuro se poi ci si sente inadeguati a viverlo...
Mancava ormai pochissimo all'ora X. Prese il telefono e con intima vergogna chiamò il maestro accampando una delle solite scuse per non combattere.
Forse gli parlò di un improvviso febbrone o di una vecchia nonna che era morta o di una caduta in scooter...
Non importava. Tanto il maestro le conosceva tutte a memoria e capì subito che quel ragazzo aveva ingrossato l'interminabile schiera dei pugili non-pugili.
Lo capiva e non c'era nemmeno motivo di criticarlo troppo nè tantomeno di mancargli di rispetto.
La paura è un istinto di tutti gli esseri viventi e ciascuno ne fa prima o poi conoscenza.
C'è chi però riesce a restarle in groppa quasi fosse un indemoniato cavallo da rodeo e chi invece ne viene sbalzato lontano, ruzzolando nella polvere.
Pazienza. Ci sono tante altre cose da fare nella vita e anche tanti altri modi per continuare ad amare la boxe.
Ma i malanni dell'ultimo minuto, le disgrazie della nonna e i ruzzoloni in scooter sono l'invalicabile fossato che separa chi può diventare pugile e chi no.
Uno da una parte e uno dall'altra.
Coraggio e paura sono vicinissimi, quasi si toccano attraverso il fossato.
Ma è un "quasi" che durerà per sempre.

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