La sfida tutta tedesca tra Sturm e Stieglitz lo conferma: non serve l'etichetta di un titolo per vedere un bel combattimento...
Credo che uno dei match più interessanti visti in televisione quest'anno, sia stato quello andato in scena lo scorso 8 novembre a Stoccarda tra i pugili tedeschi Felix Sturm e Robert Stieglitz, una sfida con limite di peso concordato a 75,5 chili.
E’ stato un incontro equilibrato ed appassionante. Per certi versi un incontro d’altri tempi, come se ne vedono pochi, specialmente in Europa. Anche in una nazione pugilisticamente all’avanguardia come la Germania sono tanti i combattimenti noiosi, oppure da uno fisso che costringono il telespettatore a cambiare canale dopo pochi minuti.
L’evento di Stoccarda, invece, è stata una piacevole eccezione che conferma ancora una volta come, nel pugilato, il titolo in palio e la sigla non siano poi così importanti se i protagonisti dello spettacolo sono di ottimo livello.
I due contendenti sembravano assemblati alla perfezione per creare un grande match. In pochi sport al mondo c’è così tanta differenza tra il bello ed il brutto come negli incontri di boxe.
Una menzione speciale va sicuramente fatta al nostro Leonard Bundu per il tentativo fallito al titolo WBA Interim dei pesi welter contro il forte e molto più giovane rivale Keith Thurman che, oltre al grande vantaggio anagrafico e logistico, si presentava sul ring con un record pieno zeppo di vittorie per ko.
Credo che Bundu abbia fatto veramente il massimo. La sua prestazione ha dato sicuramente lustro al pugilato italiano. Non capita tutti i giorni di vedere un nostro professionista combattere per un match importante a Las Vegas, in diretta su una prestigiosa tv via cavo d’oltreoceano come Showtime.