logo facebook

SEGUICI SU FACEBOOK

La Boxe nella storia

Le WSB non interessano né giornali, né appassionati ma vanno in TV. Perché?

WSB

Ignorate nei Paesi in cui il professionismo è ancora protagonista, non offrono un livello tecnico elevato. In Italia non interessano nè i media, nè la maggioranza degli appassionati. Eppure occupano spazi televisivi importanti. Perché?

Le World Series of Boxing hanno un ruolo marginale nel panorama pugilistico mondiale. I Paesi in cui il pugilato ricopre ancora un posto importante nel panorama sportivo (Usa e Nordamerica, Germania, Gran Bretagna, Sudamerica) non prestano particolari attenzioni al torneo.
A me sfugge sempre di più la motivazione principale per cui sono state introdotte le WSB. Non hanno un livello qualitativo elevato, non sono apprezzate nella cerchia degli appassionati. Eppure nella programmazione pugilistica televisiva italiana (per quel poco che ne rimane) ricoprono un ruolo importante.
Se l’Aiba non avesse forzato la mano e messo tutti i Paesi affiliati davanti a un vicolo cieco (o state con noi oppure scordatevi le Olimpiadi), le World Series of Boxing sarebbero probabilmente finite ancor prima di cominciare.
Ma lo specchietto per le allodole è stato messo in bella mostra. Dai cinque qualificati di Londra 2012, ora le Wsb sono passate ad almeno 17 per Rio 2016. Con l’aggiunta di una quota parte dei 26 atleti che saranno designati da un torneo misto di qualificazione tra APB e WSB a inizio 2016.
Al momento non mi sembra sia un business, almeno non lo è sicuramente per l’Italia. I costi di gestione sono elevati, la contemporaneità di WSB e APB ha costretto la Federazione ad aprire due centri federali: uno ad Assidi e l’altro ad Ostia. Inoltre c’è la novità del contributo che la stessa Fpi ha dovuto versare alla franchigia di Italia Thunder. In altre parole, di guadagni proprio non se ne parla.
Sembrerebbe che non ci siano neppure per l’Aiba. Non mi risulta infatti che i proventi in diritti tv che vengono dalle emittenti interessate siano molto alti, anzi direi proprio il contrario.
Che sia un ennesimo tentativo di rilancio a livello mediatico di questo sport? Dallo spazio sui giornali non mi sembra che la risposta si possa trovare qui.
Allora perché e soprattutto fino a quando durerà questa iniziativa che interessa ogni anno di meno e offre prestazione di livello tecnico decisamente basso?
Tolta qualche squadra, Cuba su tutti, Azerbajan, Kazakistan e Russia, i pugili impegnati non rubano gli occhi.
L’Italia è invischiata in un torneo costoso, poco prestigioso e fuorviante solo perché non è riuscita a dire no all’Aiba. Gli atleti sono coinvolti per tutto l’anno in match da cinque riprese, per poi ripresentarsi ai Giochi sui tre round e con una linea di condotta a livello arbitrale decisamente diversa rispetto alle WSB. Abbiamo un paio di individualità, Mangiacapre e Manfredonia, che stanno creandosi un percorso preferenziale. Ma i valori assoluti si potranno vedere solo dopo il confronto diretto con i dominatori delle rispettive categorie quando il torneo andrà avanti.
Non sarebbe stato meglio formare un fronte comune con altre nazioni e cercare di porre una barriera consistente alle nuove direttive di un’Aiba che, tra l’altro, cambia regolamenti ogni anno? Il Cio ha incredibilmente accettato senza battere ciglio la rivoluzione di un’associazione nata con statuto  dilettantistico e trasformatasi nel tempo in una a livello professionistico. Se avesse avuto un gruppo compatto a fare fronte comune, forse le cose sarebbero andate diversamente e l’Italia avrebbe potuto investire le poche risorse a disposizione per cercare di rilanciare il professionismo tradizionale che tutti conosciamo e spesso apprezziamo.
Siamo sicuri che i “vecchi” titoli nazionali ed internazionali siano diventati improvvisamente un prodotto vecchio e in disuso?
Ma soprattutto perche nei Paesi dove la boxe più o meno funziona nessuno segue seriamente questo pugilato alternativo che non si capisce bene dove porti? Cercano di far diventare importanti i dilettanti mascherandoli da professionisti ? Non sarebbe più normale provare a rilanciare i professionisti veri e cercare di lottare per un dilettantismo vecchio stile?
Chiudo con un ricordo personale che esula dal discorso che sin qui ho portato avanti.
Qualche settimana fa è scomparso prematuramente Umberto Cavini. Era un organizzatore storico dal carattere vulcanico e sanguigno che insieme alla moglie Rosanna è stato un protagonista del nostro pugilato per oltre 30 anni. È sicuramente un altro pezzo della boxe di un’epoca felice che se ne va per sempre.
Mi mancherà.

RIFERIMENTI

BOXE RING WEB

EDITORE FLAVIO DELL'AMORE

Autorizzazione

Tribunale di Forli' n. 2709

CHI E' ONLINE

Abbiamo 642 ospiti e nessun utente online

FORUM

logo boxeringweb2017c

Il Forum a cura di NonSoloBoxe

Per discutere di Boxe e non solo...

CLICCA SUL BOTTONE
PER ACCEDERE AL FORUM

go