Una vita selvaggia nell'America di oltre cent'anni fa. Un bandito e il capo degli Apache erano i suoi migliori amici...
Nell’America brutale e selvaggia di oltre cent’anni fa un vagabondo cerca invano la pace.
Una quindicenne è costretta a sposare un ubriacone molto più vecchio di lei.
Nasce un bambino prematuro che cresce accanto a un padre che lo picchia ogni giorno e una mamma che fugge dalla realtà suonando Chopin.
Il ragazzo, diventato forte, si ribella al padre e scappa di casa. Una gioventù in giro per gli States. Il sesso sperimentato giovanissimo e a pagamento. Un dollaro per fare l’amore con una bruttina a cui manca un incisivo e puzza di cavolo bollito.
Lui si chiama Stanley Ketchel ed è nato per boxare, diventerà uno dei più forti pesi medi di sempre. Si batte anche per il mondiale dei massimi contro Jack Johnson in un match in cui i manager si sono già accordati per il pari. Ma Ketchel non ci sta e mette al tappeto Johnson, che si rialza e lo travolge di colpi fin quasi a ucciderlo.
Stanley cerca consolazione in donne, droga e alcol.
Gli sono rimasti solo due amici: il bandito Emmet Dalton e il capo degli Apache, Geronimo.
Poi, la svolta. Sembra che finalmente abbia trovato la pace.
Ancora un match e avrà la rivincita contro il re dei massimi.
Un colpo di carabina sparato a tradimento da un balordo lo uccide all’alba di una tranquilla giornata di lavoro.
Aveva 23 anni.
Lo chiamavano “L’Assassino del Michigan”.
Questo libro racconta la sua storia.
“Stanley Ketchel, il più grande dei selvaggi del ring" (Dario Torromeo, 196 pagine, 12 euro, Absolutely Free editore). Lo trovi nelle migliori librerie, nelle piattaforme digitali e sul sito di Absolutely Free.