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Bordo Ring

Solo Bundu nella notte romana

BundoGrande difesa europea di Leo, messo ko Jankiewicz (sfidante ufficiale). Ora la Coppa del Mondo Wbc. Peccato che il resto della riunione del Tendastrisce sia stata da bollino rosso. La Lega Pro non vigila?...

 

Il mio amico e collega Mario Viggiani mi ripete da anni la stessa frase: “I bookmaker non sbagliano mai”. Alla fine me ne sono convinto anch’io. La difesa dell’europeo welter è stata per Leonard Bundu una passeggiata trionfale. Lo aveva ben capito chi teneva le scommesse, se è vero che coloro che hanno puntato sul campione porteranno a casa solo 1,17 euro per ogni euro investito.

Eppure il rivale si chiamava Rafal Jankiewicz. Era un ex campione europeo, uno che aveva boxato per il titolo mondiale, era di due anni più giovane ed era lo sfidante ufficiale. Dimenticate tutto questo. Sul ring c’è stato un solo pugile.

Troppo veloce, aggressivo, intraprendente Leo per il polacco che è sembrato in possesso di un arsenale limitato. Il diretto destro, aveva solo questo. Troppo semplice intuirne le intenzioni, troppo facile per uno come Bundu che viaggiava a velocità doppia. Lo anticipava e partiva in attacco. Il toscano tirava giù l’intero campionario. Montanti, ganci, diretti. Tatticamente non ha sbagliato nulla, un bravo dunque anche al maestro Alessandro Boncinelli. Il resto lo ha fatto la condizione atletica. Il ritmo asfissiante del campione è stato davvero troppo per Jankiewicz.

C’è stato poi il capolavoro finale. Il montante sinistro al fegato con cui Leo ha chiuso l’europeo, una specialità della casa. E’ arrivato all’undicesimo round, quando le forze dovrebbero cominciare a cedere. Errore, Bundu era ancora nel pieno del vigore fisico. Ben piantato sulle gambe, ha operato la giusta torsione ed ha sparato lo stesso colpo che aveva messo knock out Moscatiello in un’altra difesa. Un attimo dopo che il pugno era arrivato a segno si è capito che tutto era finito. Il polacco non poteva riprendere. Stop, ko, un successo da applausi.

Adesso per Leo ci sarà la Coppa del Mondo del Wbc che scatterà il 7 luglio, ma lui salterà il primo turno e comincerà direttamente dai quarti di finale. Affronterà il vincente del match tra Simeon Hardy (Guyana, 10 vittorie, di cui 7 per ko) e Yan Xin Zin (Cina, 4 vittorie, 3 per ko, 1 sconfitta e 2 pari). Buone le borse in caso di vittoria: 60.000 nei quarti, 80.000 in semifinale, 120.000 in finale. E come premio, se dovesse farcela, la qualifica di sfidante ufficiale di Floyd Mayweather.

Fin qui le buone notizie. Le cattive arrivano dal resto di una riunione da bollino rosso. La Lega Professionisti dovrebbe vigilare sulla qualità dei programmi messi in piedi dagli organizzatori. Lo fa? La serata è arrivata a Roma dopo che si era scoperto che né il PalaMandela, né il PalaScandicci di Firenze erano disponibili per la data del 6 aprile. Data richiesta proprio dall’organizzazione. Bisognava allestire un cartellone degno di una grande piazza pugilistica. Ma evidentemente queste sono abitudini dimenticate, antiche. Oggi si naviga a vista. E spesso, come ieri, ci si incaglia.

Tre i match professionistici.

Mediomassimi. Michele Orlando, che aveva chiuso la carriera da peso welter quasi cinque anni fa, è tornato sul ring a oltre 82 chili! Il suo è stato un atto d’amore. “Lo faccio perché adoro la boxe, non prendo un euro”. Poi, a mente fredda il siciliano di Guidonia ha voluto precisare: “In realtà volevo dire che non sono i soldi la motivazione del mio rientro sul ring. Un compenso l'ho preso, ma non è certamente quello che mi spinge a continuare". Davanti aveva Jorge Ortiz: 43 anni, una vittoria, 52 sconfitte e 4 pari! Con l’aggiunta che quando ha visto il peso di Orlando per poco non è svenuto. Ha dovuto mangiare alla grande per ridurre la differenza. E non venitemi a raccontare che è un mestierante, che perde raramente per ko, che sa stare sul ring. La realtà è che Ortiz, con il risultato di ieri, ha il 91,3% di match persi! Ieri sono andati avanti per sei round, alla fine ha vinto Orlando. Uno comunque da lodare per il sentimento che mette in questa nuova avventura.

Mediomassimi. Meno di una ripresa tra Fabrizio Leone, 24 anni, e lo sconfitto Gianluca Tamburini di 40.

Superleggeri. Samuel Esposito (27 anni, 14 vittorie e 1 sconfitta) ha battuto Carlos Mairena: 33 anni, 15 sconfitte su 38 match. Ha vinto Esposito per kot 6. Il pugile del Nicaragua è esisito per un round, anzi per un solo pugno. Poi ha fatto lo sparring al forte salernitano.

In pratica tre match di collaudo, senza che nessuno dei tre vincitori, tra presente e passato, avesse nel suo palmares titoli europei o mondiali.

Roma non merita programmi di questo livello.

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