Al Teatro Principe di Milano il pugile romano si è battuto bene, ma non è bastato. Alla fine ha vinto il più forte…

Il coraggio e una più che buona prestazione non sono bastati a Emanuele Blandamura per battere Michel Soro e conquistare il titolo europeo dei pesi medi che era rimasto vacante, abbandonato dall'inglese Billy Joe Saunders. E' stato un tremendo destro d'incontro a fulminare Blandamura nell'8° round di un match che il pugile romano ha mantenuto su binari di un certo equilibrio al di là di quanto in molti pensassero, anche se per noi Soro era in vantaggio ai punti. Blandamura ha perso contro un campione a cui il titolo europeo potrebbe pure stare stretto, contro un pugile freddo, che spreca pochissimo e picchia molto duro, e se ne è avuta purtroppo una conferma al Teatro Principe di Milano. 

Dopo una prima ripresa in cui non è successo praticamente nulla l'incontro ha comunque stentato a decollare con una fase di studio che è durata più del solito. Nel 2° round però Blandamura era caduto al tappeto su un sinistro del francese alla testa, l'arbitro inglese Terry O' Connor non ha contato ritenendo, probabilmente a ragione, che la caduta fosse dovuta più a una scivolata, Blandamura faceva una bella azione a centro ring ma il francese era più continuo, con colpi lunghi singoli ma precisi. Blandamura ha scelto di muoversi molto per il ring e Soro ha faticato a inquadrarlo ma il suo jab era preciso e pungente portato con notevole senso di distanza e tempismo. Più di una volta fra l'altro Soro è un po' rimasto su qualche colpo e Blandamura ha saputo rientrare con qualche destro.

Secondo noi il 4° round è stato il miglior per il pugile italiano che ha preso maggiormente l'iniziativa portando colpi dritti e qualche gancio, Soro si è addirittura fermato per qualche secondo, Blandamura ha messo anche qualche colpo al corpo, il francese ha cercato di rovesciare l'andamento del round nel finale ma è stato pericoloso soprattutto in quello successivo quando i suoi colpi per linee interne hanno cominciato a farsi più frequenti e non più singoli. A nostro avviso Blandamura ha fatto una buona sesta ripresa ma nel 7° round ha attraversato un momento difficile quando una serie di colpi di Soro, il cui jab stava diventando sempre più preciso, gli ha fatto volare via il paradenti, il riposizionamento del quale gli ha consentito una benefica sosta in un momento certo critico. 

Nell'8° round la conclusione, già un po' scosso da un precedente sinistro, Blandamura si è offerto scoperto a un gran destro d'incontro di Soro al mento ed è andato al tappeto con tanto di testa sbattuta sul quadrato. Ha cercato di rialzarsi, vi è riuscito in tempo ma non era assolutamente in grado di continuare e i medici lo hanno a lungo tenuto seduto su uno sgabello all'angolo neutro prima di consentirgli di partecipare con classe e sportività alla proclamazione del vincitore.

Si può discutere all'infinito su cosa avrebbe o non avrebbe dovuto fare Blandamura, se fare maggiore uso del jab, se cercare di partire più spesso prima lui, se muoversi più costantemente sulla destra stando vicino a Soro e cercando di usare il gancio destro ma la morale è una sola: ha vinto il più forte.