E' necessaria una premessa. Chi oggi non pensa che Wladimir Klitschko sia l'unico legittimo campione del mondo dei pesi massimi o vive sulla luna o è in malafede. Le cosiddette "alphabet organizations" possono dire quello che vogliono, nel caso di cui trattiamo il WBC, ma la sostanza resta quella. Quindi non parleremo di campionato del mondo per un match che coinvolge il massimo statunitense Deontay Wilder che è solo il titolare per la sigla sopracitata e niente altro.

Detto questo possiamo proseguire e presentare il clou di una riunione che si svolge a Birmingham, Alabama, che è la capitale dell'Alabama, lo Stato da cui Wilder proviene. E' evidente l'intenzione di alzare l'attenzione degli appassionati statunitensi su questo ragazzone di oltre 2 metri arrivato tardi alla boxe, medaglia di bronzo alle Olimpiadi cinesi del 2008 e poi avviato su una strada di incontri talmente facili da apparire oltremodo sospetti. Questo titolo di sigla Wilder lo ha conquistato non riuscendo a vincere prima del limite contro il canadese Bermane Stiverne. Diciamo non riuscendo perché i precedenti 32 incontri li aveva vinti tutti appunto prima del limite. Di certo c'è che Wilder picchia davvero duro ma contro Stiverne ha fatto vedere anche di sapere boxare. Però sicuramente quanto si è visto sarebbe stata ben poca cosa di fronte a uno come Klitschko e chi capisce di boxe lo sa. Compresi naturalmente i suoi mentori che hanno lasciato volentieri la strada aperta a Tyson Fury per una sfida con il campione ucraino.

Più Klitschko invecchia meglio è, se poi qualcun altro lo leva di torno o si ritira, meglio ancora. In effetti Wilder ha poi confermato contro Eric Molina di non essere pronto a una tale sfida. Certo Wilder ha vinto ancora una volta prima del limite ma ha traballato contro un uomo sì orgoglioso ma che sarebbe in realtà poco più che un mestierante. 

Questa volta Wilder tenta di cancellare ai suoi compaesani l'immagine rimasta impressa  nelle retine di quel match con Molina del giugno scorso. Lo sfidante è un pugile sconosciuto ai più, il francese Johan Duhaupass, 34enne francese di Abbeville. che si è guadagnato questa sfida con una vittoria ottenuta a maggioranza contro quel Manuel Charr che resistette meno di 4 riprese all'altro Klitschko, cioè a Vitali. Professionista dal 2004, Duhaupass è stato campione dell'Unione Europea, ed ha 2 sconfitte in carriera subite contro Erkan Teper e il nostro Francesco Pianeta. I francesi dicono che Duhaupas è uno che "porta via" le cannonate e se è vero ciò gli servirà contro Wilder. Che possa vincere ci sembra molto ma molto dubbio, non ne ha le credenziali. Wilder però dovrà batterlo in maniera convincente se vorrà continuare ad essere preso sul serio. Certo fra i massimi a volte basta un colpo ma sul francese non possiamo certo scommettere.