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Wilder ferma Duhaupass all'11° round ma a chi serve un match così?

 

Wilder stun Dahupas

Stop molto tardivo dell'arbitro

di Vittorio Parisi

 

Con un ritardo che non esitiamo a definire criminale l'arbitro Jack Reiss ferma il francese Johann Duhaupass dopo 55 secondi dell'11° round e assegna la vittoria prima del limite al peso massimo dell'Alabama Deontay Wilder fra il tripudio dei suoi tifosi. Tripudio giustificato? Per niente. E' vero che Wilder, 29 anni, raggiunge la trentaquattresima vittoria prima del limite su 35 incontri tutti vinti ma è altrettanto vero che la sua esibizione è stata tutt'altro che impeccabile. Questo Duhaupass non è niente di che e lo si sapeva. Uno che pretende di essere chiamato campione del mondo (è solo campione di sigla e in situazione ridicola nella categoria di Klitschko) non può impiegarci tanto tempo a mettere via uno come il francese anche se va detto che un arbitro meno sadico avrebbe chiuso questo match al 7° round. Non solo ma questa prestazione di Wilder conferma i dubbi che hanno accompagnato tutte le sue esibizioni prima della bella vittoria su Stiverne.

Cominciamo a parlare del 34enne Duhaupass che è un uomo dal coraggio incredibile. Avevano ragione i suoi mentori a dire che incassava le cannonate ma sono anche loro corresponsabili  di un episodio di bassa macelleria che avremmo preferito non vedere. Il francese ha a lungo avanzato con il volto chiuso dai guantoni, disposto a mangiarsi una quantità di jab e poi di destri pur di arrivare a distanza e mettere i suoi ganci. Avanzata frontale senza mai un cambio di ritmo, braccia più lente. La cosa grave è che il match abbia avuto una sua credibilità per alcuni round, quelli che sono costati a Wilder un occhio semichiuso. Intendiamoci, Wilder ha vinto tutte le riprese ma almeno nelle prime c'era qualcosa da vedere che assomigliasse alla boxe. Lo statunitense ha delle qualità fisiche è tecniche ottime per un peso massimo del XXI secolo. E' molto alto, benissimo costruito fisicamente,  un jab di prim'ordine, un buon destro e una potenza notevole. Aggiungiamoci che ha anche un allenatore molto bravo che altri non è se non Mark Breland, olimpionico a Los Angeles 1984 e campione anche fra i professionisti ma che è ritenuto da molti il miglior dilettante della storia pugilistica statunitense. Quello che in Wilder non va è la difesa, da media e corta distanza non è difficile colpirlo e se c'è riuscito così spesso una come Duhaupass e prima di lui Eric Molina potrete immaginare cosa potrebbe fare il destro di un Wladimir Klitschko sano. Non solo, la nostra impressione è che Wilder gradisca assai poco i colpi al corpo, Duhaupass ha provato anche a lavorare lì ma non aveva la qualità per farlo.

 

 

Con il passare dei minuti la resistenza di Duhaupass si è affievolita nel senso che le sue azioni erano sempre più rare e, come detto, al 7° round tutto doveva essere già finito. Invece è stato un supplizio fino a inizio 11° round e c'è ad augurare a Duhaupass di non risentire di questo selvaggio e inutile pestaggio. Nel biasimo vanno ovviamente accomunati quelli del suo angolo. Ora che il match fra Klitschko e Tyson Fury è stato rinviato Wilder avrà maggior tempo per perfezionarsi e dovrà lavorare duramente per poter aspirare a qualcosa di più. Vedrete che presto lo ritroveremo in una difesa del suo titolino di sigla tipo questa.

                                        

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