(Arely “Ametralladora” Muciño, a destra, attacca Monserrat Alarcòn)
Ieri notte, sul ring del Gimnasio Multiusos del Parque San Rafael di Guadalajara, in Messico, la 28enne Arely “Ametralladora” Muciño (26-3-2; 10 ko), già iridata Ibf, Wba e Wbc, ha strappato il mondiale Wbo delle peso mosca alla 23enne detentrice, Monserrat Alarcón (10-4-2). Il derby atzeco è stato teletrasmesso in diretta in tutto il Paese dal TV Casa del Boxeo Azteca.
La formidabile “Ametralladora” diventa, con questo successo, le prima pugile messicana a conquistare la cintura mondiale nei quattro più prestigiosi enti della boxe: Wba, Wbc, Ibf e Wbo.
Fedele al proprio soprannome di "Mitragliatrice", la Mucino è partita alla “morte”, affondando colpi su colpi sulla detentrice del titolo quasi cercasse il successo per ko. Però Monserrat Alarcòn non si è limitata a “guardare” e ha cercato, con un veloce e continuo movimento delle gambe, di sottrarsi alla furia della sfidante. Un po’ per volta ha fatto di tutto per recuperare lo svantaggio iniziale e la Mucino ha dovuto a sua volta stringere i denti perché la campionessa, molto rinfrancata, cominciava ad essere davvero pericolosa. La sfidante però non ha mai desistito dall’affondare i colpi ogni qual volta le si presentava l’occasione proprizia e per sua bravura e sua fortuna, nelle ultime due riprese l’Alarcòn ha cominciato a perdere brillantezza e rapidità, per cui la Mucino ha ripreso a prevalere.
Il verdetto è stato atteso con grande incertezza dagli spettatori e quando sono stati letti i cartellini che sancivano la vittoria (a maggioranza) della sfidante per 98-92, 99-91 e 95-95 (hanno visto il medesimo match i giudici?), numerosi sono stati gli applausi ma non sono mancati neppure i dissensi.
A questo punto, non ci sarebbe che una saggia decisione da prendere: rivincita!
Impressionante, nel sotto-clou, la giovanissima “guerriera” del posto, la 19enne Yareli Larios (12-0-1; 2 ko), che viene considerata un nascente fenomeno del pugilato atzeca. E’ una supergallo di talento raro e tremenda aggressività. Ha impiegato appena 58” per costringere l’arbitro a sospendere il match contro Karla Parra, quando la ragazza di Mexico City si è trovata sulle corde in totale balia di Yareli che, c’è da scommetterci, non tarderà molto a battersi per una corona iridata. Suo padre si chiama Oscar…Sì, proprio lui! Il campione del mondo dei supergallo e dei piuma nel primo decennio del nuovo secolo.
Buon sangue non mente!