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Storie di Boxe

L'AMICO DEL PUGILE

Amicizia

Aveva concluso l'incontro stremato. Faticava persino a respirare e chi l'abbracciava o voleva parlargli gli procurava fastidio. Sembrava che gli togliesse persino l'aria. Poi il verdetto. Il braccio alzato. I rituali consueti. E finalmente giù dal ring, verso gli spogliatoi. 

Si lasciò cadere sulla panca così com'era. In quel momento anche lo spogliarsi e mettersi sotto la doccia gli pareva un'impresa. E intanto la porta si apriva e si chiudeva in continuazione, facendo entrare e uscire frotte di conoscenti,di curiosi, di persone importanti, di tecnici più o meno qualificati, di "imbucati"che gli rovesciano addosso manate, grida di giubilo, congratulazioni e predizioni di un futuro sensazionale. In mezzo, come una fastidiosa zanzara, il suo antico compagno di scuola e di gioventù che l'aveva sempre seguito...Gli si avvicinò e a bassa voce, per non essere udito dai estranei, gli sussurrò: "E' andata bene. Hai vinto, ma stasera hai fatto proprio schifo...Lento, senza ritmo...Hai preso colpi che non avresti mai dovuto prendere. Ti avevo detto mille volte di non stare troppo dietro agli amici e di allenarti come sempre facevi. Cosa ti é successo?".
Lo guardò come si guarda un marziano. "Ma che vuoi da me? Che c...dici? Ho vinto e sono il n°1. Ma vaffanculo!".
L'amico non fece una piega. Girò le spalle e si allontanò dallo spogliatoio, dal palasport e da lui.
Passarono i mesi. Ci furono altri incontri più o meno convincenti ma comunque sempre vittoriosi e accompagnati dalla grancassa delle persone vicine e lontane, dei giornalisti accondiscendenti e improvvisati, dei tecnici da week end.
E arrivò il grande appuntamento...
Finì malissimo. Come nessuno si sarebbe mai aspettato.
Alcuni giorni di lacrimata generale tra i conoscenti e sulle pagine dei giornali.
Poi stop! Silenzio totale. Nessuno vicino.
E finalmente, in un pomeriggio malinconico e inutile passato sul divano, la decisione.
Prese il telefono e premette il tasto sul nome dell'amico mandato a quel paese che non sentiva più da tanto, però mai cancellato dalla propria rubrica.
"Sono io!-Disse-Sono stato uno stronzo e tu avevi ragione. Un vero pugile deve fare quello che bisogna fare. Scusami...Adesso va tutto male e non so che fare...".
Un istante di silenzio, eppoi: "Che problema c'é? Siamo ancora giovani e ti rifarai! Devi solo ricordarti che gli amici sono quelli che ti dicono la verità. Io te l'avevo detta per aiutarti e non per ferirti...Andiamo a mangiare una pizza al solito posto? Tra un'ora?...Arrivo!".

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