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Storie di Boxe

Scandalo giurie insulti e accuse travolgono l’Aiba

ringring

Conlan manda un tweet a Putin: “Quanto ti hanno fatto pagare?". Un giudice: “C'è corruzione!"

 

Un giudice che opera da molti anni all’interno della boxe olimpica ha rilasciato una drammatica dichiarazione al giornalista inglese Joshua Evans.

Come era prevedibile, la corruzione è viva e vegeta e le decisioni delle giurie parlano da sole. È chiaro che l’Aiba non farà nulla per risolvere il problema. Deve intervenire il Cio”, ha detto la fonte, insistendo sul fatto che la boxe amatoriale è così marcia che solo la rimozione del presidente dell’Aiba, CK Wu, di tutta la sua amministrazione e di tutti i funzionari che operano alle Olimpiadi potrebbe consentire al pugilato olimpico di uscire da questa situazione . “Il presidente Wu deve dimettersi, così come il direttore esecutivo e il personale dirigente. Ogni arbitro e giudice e deve essere sospeso. Questo è l’unico modo per cambiare “. (The Guardian)
guardian

È accaduto ancora.

Michael Conlan ha battuto Vladimir Nikitin nei quarti di finale dei pesi gallo.

I giudici all’unanimità hanno visto vincere il russo.

È stato un verdetto sbagliato. Non ci troviamo davanti allo scandalo di poche ore prima, il giudizio pesante e volgare come una bestemmia contro Vasiliy Levit nel match con Evgeny Timoshchenko per l’oro dei massimi, ma è anche questo un segnale di come la classe arbitrale Aiba sia perlomeno scadente.

Michael Conlan, campione del mondo in carica, ha mostrato pollice verso e poi ha detto qualche parolina di disgusto nei confronti dei giudici.

Non boxerò mai più per loro. La boxe olimpica è morta. È dalla parte di chi paga di più. Chi paga di più vince. Stanno barando, stanno pagando tutti. Ero qui per vincere l’oro e il mio sogno è stato infranto. Ma sapete una cosa? Ho un grande futuro davanti a me. Loro sono nati per truffare e trufferanno sempre. La boxe olimpica puzza dal centro alla periferia, fino ai vertici” (RTE tv).

Non soddisfatto, l’irlandese ha pubblicato un tweet in cui si rivolge direttamente a Vladimir Putin.

Quanto ti hanno fatto pagare, fratello?” (Twitter).

tweet

Myrzagali Aitzhanov è l’allenatore della squadra kazaka, il tecnico di Levit. Anche lui accusa l’Aiba.

Vasiliy ha dominato i tre round e nonostante il suo dominio tre giudici hanno visto Tishchenko vincente. Il pubblico ha protestato, ha urlato contro il verdetto. Ma non si può fare nulla davanti a questi uomini ciechi e sordi. Non avevo mai visto nulla di questo tipo. I nostri pugili sono stati vittime di giudici sleali” (kazinform.com)

Ovviamente l’Aiba dice che tutto è stato regolare.

Lo dice Tom Virgets, vice presidente dell’Ente Mondiale.

Il match Levit vs Tishchenko è stato riesaminato da una commissione interna ed è stata confermata la regolarità del verdetto” (Irish Times).

massimi

Lo scandaloso atteggiamento dei giudici alle Olimpiadi è cosa nota. Senza andare a scomodare il lontano passato, Seul ’88 ad esempio, ricordo che a Londra 2012 avevo assistito a un autentico vilipendio della boxe.

Giudici incompetenti, verdetti mai certi, favoritismi arbitrali, verdetti ribaltati, arbitri espulsi, altri sospesi ma accettati come giudici, giudici che hanno visioni stupefacenti e nonostante questo restano al loro posto. Tutto questo è l’Aiba. E sono i loro dirigenti a dirlo, nel momento stesso in cui prendono le decisioni che hanno preso durante WSB e Olimpiade” scrivevo (boxeringweb.net e dartortorromeo.com).

conlan

E ne avevo motivo.

Oltre a Cammarelle, letteralmente scippato dell’oro che era stato regalato ad Anthony Joshua, era stato privato della vittoria in modo clamoroso anche il thailandese Pangpryaooon nella finale dei minimosca contro il cinese. Zou. E non era tutto.
  1. Era stato espulso l’arbitro del Turkmenistan, Ishanguly Meretnyyoroz, che aveva diretto il match tra i gallo Shimistu (Giappone) e Abdulhamdov (Azerbaijan). L’azero era finito al tappeto sei volte nel terzo round, centrato dai pugni del rivale. L’arbitro non lo aveva mai contato, per lui era sempre e solo scivolato. Alla fine di quel round, in cui c’era stato anche un richiamo ufficiale contro Abdulhamdov, i cinque uomini in bianco a bordo ring avevano giudicato la ripresa pari: 10-10! L’arbitro era stato espulso, i giudici erano rimasti al loro posto, il verdetto era stato modificato in favore di Shimitsu per RSC3 (kot!).

  1. Era stato sospeso per cinque turni l’arbitro Frank Scharmach, che aveva diretto il match tra i massimi Larduet Gomez e Ali Mazheri. L’iraniano era in vantaggio di due punti alla fine del primo round. Nella ripresa successiva, nello spazio di soli 56 secondi, aveva subito tre richiami ufficiali ed era stato squalificato.
  2. Nella sfida degli ottavi di finale dei pesi welter tra Krishan Vikas e Errol Spence, la giuria aveva visto vincitore l’indiano per 13-11. Dopo cinque ore, in seguito al ricorso degli Stati Uniti, la commissione d’appello aveva cambiato il verdetto affermando che Vikas avrebbe dovuto subire due richiami ufficiali per comportamento scorretto. Spence aveva così passato il turno, vincendo il match 15-13.
    Torno a Roberto Cammarelle. Verdetto scandaloso a parte, perché l’arbitro non aveva contato Joshua nel primo e ancora nel secondo round quando era stato travolto da una serie di cinque ganci precisi dell’italiano? Nel dilettantismo basta un solo pugno pieno per provocare il conteggio. E’ vero, il kd non assegna punti tra i dilettanti, ma sarebbe servito però per dare un’immagine più chiara della vicenda. Nella testa di chi guardava, quei due conteggi sarebbero rimasti e il verdetto avrebbe assunto un’immagine ancora più scandalosa.
    Abbiamo creato un “Club 5 stelle”. Vi fanno parte sette arbitri, a Rio de Janeiro arriveremo a 25. Arbitri professionisti, che vivranno solo di questo. Faranno stage, accumuleranno esperienza in grandi tornei. Saranno super preparati, altamente specializzati e competenti” mi diceva Franco Falcinelli (boxeringwb.net e dartortorromeo.com).

    con
    Di quel club a cinque stelle ha parlato a lungo nella sua inchiesta per Fightnews il giornalista bulgaro Ognian Georgiev che in sei puntate alla vigilia dei Giochi di Rio ha spiegato come e perché ci saremmo dovuti attendere scandali a ripetizione nel torneo.
    Owen Gibson del quotidiano inglese Guardian ha confortato la tesi scrivendo che avremmo trovato corruzione arbitrale e match truccati.
    Quello che è accanduto in Levin vs Tishchenko apre la strada alle peggiori supposizioni, ma non scredita il mondo olimpico del pugilato. Lo seppellisce sotto il marchio infamante dell’inattendibilità. Lancia un messaggio preciso. Non conta quel che avviene sul ring, conta solo quello che decidono di fare i giudici. A prescindere da chi abbia realmente vinto o meno il match.
    Dopo Seul ’88 ci fu una vera e propria rivoluzione. Cambio della dirigenza, modifica dei criteri di giudizio e altro ancora.
    Londra 2012 non è bastata
    Rio 2016 non basterà.

Quello che sfugge a chi gestisce il futuro di ragazzi che riempiono di sacrifici le loro giornate è che qui non si tratta di truccare una partita di calcio, qui si tratta di giocare con la vita stessa delle persone. La boxe è uno sport duro, in cui salendo sul ring ogni pugile decide di rischiare fino al limite consentito. Ma deve avere l’assoluta certezza di farlo assistito da regole certe, da giudici che non distorcano per qualsiasi motivo la realtà.

Episodi che appartengono al recente passato hanno acceso luci di speranza, hanno aperto le porte a un sogno. Che prima o poi arrivi qualcuno che gridi “Il re è nudo” e faccia crollare l’intera impalcatura. Bisogna pagare per i propri peccati, senza aspettare il giudizio eterno.

https://dartortorromeo.com/

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