Pugile da ragazzo, si è allenato con Boom Boom Mancini. Ha scritto per Hurricane Carter. Amico di Ali
Bob Dylan ha vinto il Nobel della letteratura.
Questo lo sappiamo tutti.
Bob Dylan ha scritto canzoni che avevano come tema il pugilato.
Questo lo sanno meno persone.
Bob Dylan ama la boxe, l’ha praticata da giovane, si è allenato con qualche campione e ha una palestra dove ha fatto sparring fino a qualche tempo fa.
Questo lo sanno davvero in pochi dalle nostre parti.
Era ancora un ragazzo quando,come racconta il sito fightland.com, un amico l’ha portato nel ristorante di Jack Dempsey a New York tra la 58th e Broadway.
Dempsey gli ha dato un’occhiata, poi l’ha sollevato e gli ha mostrato il pugno chiuso.
“Sei troppo leggero per essere un peso massimo, dovrai mettere su qualche chilo. Dovrai sembrare un po’ più in forma. E ricordati: non avere paura di colpire qualcuno troppo duramente.”
“Non è un pugile, Jack. E ‘un cantautore e sta per pubblicare le sue canzoni” gli ha fatto notare l’amico comune.
“Oh, sì, spero di sentirne qualcuna nei prossimi giorni. Buona fortuna, ragazzo.”
Dylan ha cominciato a boxare quando era poco più che un bambino.
“Il pugilato faceva parte del programma scolastico – ha dichiarato nel 2009 a Rolling Stone – Poi è stato tolto. Ma è sempre stata una buona cosa per me, perché era uno sport individuale. Non dovevi necessariamente fare parte di una squadra. Mi piaceva, mi piace.”
La sua era chiaramente una scelta filosofica più che fisica. Non aveva esattamente una struttura da fighter.
Nel 1963, subito dopo la morte del campione dei piuma Davey Moore, in seguito alle ferite subite difendendo il titolo contro Sugar Ramos, Dylan ha scritto “Chi ha ucciso Davey Moore?”. Un’accusa all’industria dei pugni per il modo in cui gestiva questo sport senza avere a cuore le sorte dei pugili.
Nel ’75 ha scritto assieme a Jacques Levy “The Hurricane”, la canzone di protesta contro la discriminazione raziale che ha portato alla condanna per omicidio di Rubin “Hurricane” Carter.
La boxe l’ha aiutato per lungo tempo a mantenersi in forma.
Per un buon periodo si è allenato con il peso medio Bruce “Mouse” Strauss che lui chiamava “l’avversario professionista”.
“Mouse mi ha insegnato i rudimenti del pugilato venti o trenta anni fa” ha raccontato in quell’intervista a Rolling Stone.
Ha visitato molte palestre. Anche quella di Pacquiao prima della sfida con Timothy Bradley. Si è allenato, come ricorda il sito needsomefun.net, in una sorta di buia cantina californiana a Santa Monica. Sui muri i poster di Joe Louis, Muhammad Ali, Joe Frazier, Muddy Waters e dei Rolling Stones. Lì facevano sparring anche Sean Penn e Will Smith.
Ha fatto alcune riprese con Quentin Tarantino.
Jack Dempsey sarebbe stato orgoglioso di lui.
Durante una seduta di guanti, Ray Boom Boom Mancini l’ha colpito un po’ troppo duro alla testa.
“Hey Ray, potresti fare un po’ più dolcemente? Ho ancora qualche canzone qui dentro.”
Ha amato Benny Leonard, Carlos Monzon, Frazier. Ma soprattutto ha sempre amato Muhammad Ali, era a bordo ring per la sua sfida con Joe Frazier nel 1971.
Ha scritto canzoni meravigliose.
Like a rolling stone, Mr Tambourine man, Blowin’ in the wind, Knockin’ on Heaven’s door, The time the are a-changin’, Positively 4th street, Just like a woman, Lay Lady lay e molte altre ancora.
Robert Allen Zimmerman, in arte Bob Dylan, è poeta e musicista.
E a me piace pensare che un po’ di quella magia che ha messo nelle sue canzoni gliel’abbia regalata un’altra arte altrettanto nobile…