Per la prima volta la Champions League va a Londra.

Con la consueta superficialità, tutti i grandi ‘competenti’ avevano detto che Real Madrid e Barcellona avrebbe giocato la finale. Invece, a Monaco di Baviera si sono sfidate due squadre molto forti, Bayern Monaco e Chelsea, piene di calciatori importanti, che però nella loro carriera hanno vinto e hanno perso tanto.

Capitan Lahm, e Schweinsteiger, con la Nazionale tedesca sono arrivati terzi ai Mondiali 2006 e 2010 ed hanno perso la finale di Euro 2008. Quasi tutti i loro compagni di squadra hanno preso parte all’ultimo Europeo e all’ultimo Mondiale. Robben, con l’Olanda, ha perso la finale dei Mondiali 2010, Ribery fu sconfitto dall’Italia di Lippi a Berlino. Molti giocatori del Bayern c’erano quando due anni fa Mourinho regalò la Champions all’Inter.  Quest’anno il Bayern, partito con l’obiettivo del ‘triplete’, è arrivato secondo in campionato ed ha perso la finale di Coppa di Germania. Da quando Abramovich è il proprietario dei ‘Blues’, il Chelsea ha vinto tre volte la Premier League e quattro volte la FA Cup. Potere dei soldi. Ma, la Champions è sempre sfuggita ai ‘Blues’, che nel 2007 persero in semifinale ai rigori con il Liverpool. Nel 2008 i londinesi persero la finale, a Mosca, con il Manchester United, sempre ai calci di rigore. Finì 1-1. Drogba viene espulso, Capitan Terry scivola dal dischetto e il sogno vola via. Un anno dopo, in semifinale, l’arbitro Ovebro elimina il Chelsea. Quest’anno, con in panchina Villas Boas, i londinesi speravano di vincere, ma le possibilità non erano tantissime. Lo ‘Special Two’ sbaglia tanto, la squadra non lo segue, e probabilmente rema contro.

Il 21 febbraio al San Paolo, il Chelsea perde 3-1. Nei minuti finali Ashley Cole, con un prodigioso recupero, evita il 4-1, salvando sulla linea un tiro di Maggio. Pochi giorni dopo Villas Boas viene cacciato. Di Matteo, che era il suo vice, viene promosso. Nella gara di ritorno a Stanford Bridge, il Chelsea ha in campo tutti i suoi senatori. Proprio Drogba, Terry e Lampard portano il match con il Napoli ai supplementari. Un gol di Ivanovic elimina i partenopei. In semifinale il ‘catenaccio’ di Di Matteo manda fuori il Barcellona di Messi. L’impresa del Camp Nou, però, ha delle conseguenze. Terry, Ivanovic, Raul Meireles e Ramires sono tutti squalificati.

Di Matteo sceglie ancora il ‘catenaccio’. Il Bayern attacca, osa, ma non ‘esagera’, nei primi quarantacinque minuti. Robben ha l’occasione migliore. Nella ripresa i tedeschi attaccano e segnano all’83’. Bel pallone di Kroos, Cole e Cech dormono, Mueller insacca di testa. Heynkes si difende, toglie Mueller ed inserisce Van Buyten. Un errore che gli costerà caro. Di Matteo butta dentro Torres. All’88’ pareggia Drogba. Si va ai supplementari. Drogba stende Ribery. È rigore. Robben, che non ha la personalità del campione, calcia malissimo. Ribery, infortunato, lascia il posto ad Olic.  Si va ai calci di rigore. Mata sbaglia per primo. Quando il portiere del Bayern, Manuel Neuer, segna. I tedeschi sembravano vicinissimi al quinto trionfo. Lampard tira forte e centrale. Gli inglesi sono ancora in corsa. Olic calcia malissimo, Cole pareggia. Schweinsteiger colpisce il palo. Didier Drogba, prende il pallone tra le mani, con passo sicuro si porta verso l’area di rigore, probabilmente in quei secondi ha visto tutte le immagini più importanti della sua carriera. Ha visto la finale persa a Mosca nel 2008 e ha visto soprattutto le finali che ha perso con la Costa d’Avorio in Coppa d’Africa, l’ultima lo scorso febbraio, dove proprio tirò altissimo un calcio di rigore. Didier spiazza Neuer e diventa ‘The history man’.