Un campione a fine anno .Lino Mastellaro campione italiano dilettanti, azzurro, e campione italiano  professionista pesi piuma

Un campione a fine anno da non dimenticare. Lino Mastellaro nacque a Candiana in provincia di Padova il 28 dicembre del 1938.Tecnica e generosità erano le armi che fecero di Lino  un pugile spettacolare . Ma come è successo a tanti altri ,la fretta di arrivare , lo ha portato a bruciare una carriera che le qualità palesate all’inizio della attività ,facevano presagire più fruttuosa. Campione italiano dilettanti pesi piuma a Torino nel 1960, a ventidue anni passa al professionismo e dopo dieci combattimenti incontrava a Messina Mario Sitri per il titolo italiano subendo la prima sconfitta della sua breve carriera. Malgrado questo insuccesso e senza titoli di merito ,venne opposto a Gracieux Lamperti per l’ europeo di categoria saldamente nelle mani del francese. Allo Stadio Flaminio di Roma al termine di un combattimento a tratti monotono,un bugiardo pareggio lo gratificava oltre i suoi meriti. La sua freschezza atletica riusciva ancora a sopperire all’inesperienza dovuta ai pochi matches disputati fino a quel momento. Una vittoria su Jean Renard a Milano ed una sconfitta a Bruxelles contro Pierre Cossemyns (per la serie sempre confronti duri ) erano il preludio alla conquista del titolo italiano, in rivincita con il livornese Sitri.Il titolo era vacante per il ritiro di Ray Nobile . A Roma ,il suo pugilato più lineare e concreto ebbe ragione dello scomposto avversario .Più brillante la successiva difesa della corona italiana a Milano sette mesi più tardi .L’avversario ,il genovese Felice Becco non era pugile capace di far tremare i polsi ad un campione, seppure ancora allo stato di una crisalide e la sua vittoria fu netta .Il titolo italiano ,a quei tempi era un valido lasciapassare per l’europeo ,ma sul trono continentale sedeva un tipo niente male come il gallese Howard Winstone.Allo stadio di Wembley all’ottavo round ,Mastellaro si ritirava accusando dolori al costato, contuso da un violento colpo subito alla seconda ripresa. Cinque mesi dopo perdeva anche il titolo italiano per mani di Alberto Serti ,più vecchio d’età ma più fresco e tecnicamente superiore. Continuava a combattere ancora per cinque anni con un finale di carriera non certo all’altezza di un campione.

Dopo il ritiro gestiva un locale a Lissone e nel contempo curava l’attività della “Lissonese” fino all’ottobre del 1976 quando un tragico incidente stradale gli toglieva la vita .Aveva solo 36 anni.

Il record è a cura di Pietro Anselmi

Totale incontri 51 ( 30. 16. 5. )