Lo sfidante cubano al trono dei pesi massimi, Luis "The Real King Kong" Ortiz, ha in programma di tornare sul ring, il 3 marzo al Barclays Center di New York, contro il campione Wbc Deontay Wilder.
Ortiz ha 38 anni e abita a Miami. La sua vita è stata abbastanza complicata e povera, anche se fin da giovane il suo talento era evidente. Nato pugilisticamente a "La Finca", nella capitale cubana L'Avana, da dilettante ha accumulato 343 vittorie e solo 19 sconfitte. Ha vinto la Coppa del Mondo nel 2005 a Mosca.
Nel 2009 ha preso una decisione che ha cambiato la sua vita: fugge dalla nativa Cuba. La sua primaria necessità è procurarsi il denaro per curare urgentemente sua figlia gravemente malata.
La decisione è stata irreversibile. Lasciarsi alle spalle sua madre e i suoi fratelli, nella pittoresca provincia di Camagüey, è stata una scelta straziante ma necessaria.
Un infido viaggio in barca ad alta velocità nel Golfo del Messico era l'unica via di fuga. Vive un pericoloso viaggio di 50 miglia di notte e arriva dopo 70 km, a piedi, con sua moglie e tre figli, a Miami.
In Florida trova immediato aiuto dai compatrioti emigrati e cura la figlia. Int,nto inizia una carriera che sarà di grande rilievo nei pesi massimi, agli ordini di Dino Spencer, nella famosa Fifth Street Gym.
Nel 2011 vince i primi titoli da professionista, a Panama City. Nel 2014 è campione ad interim Wba, una cintura che manterrà sino ai primi mesi del 2016. Ha combattuto 28 volte, sempre vincendo, 24 prima del limite. L'intervista rilasciata a Fightnes 24 ore fa, ci segnala un uomo che lotta per qualcosa di più importante del titolo Wbc:
-Il mio avversario di marzo, Deontay Wilder, parla troppo. Dice che ucciderà "King Kong", che mi spazzerà via. Vuole annientarmi anche a parole, ma non sa con chi ha a che fare. Non sono come quegli altri ragazzi che ha affrontato. Sono un vero pugile. Resistente e con molta esperienza. Ho combattuto da quando avevo 10 anni. Lui non mi intimidisce. Il suoi discorsi "spazzatura" mi fanno sorridere. È solo un sacco di rumore. Ho fame. Lui non sa che io lotto per la mia famiglia, per i miei tre figli. Sono un pugile che combatte per il loro futuro. Tutto quello che guadagno lo spendo per la mia famiglia. Wilder è ricco, ha palazzi e auto di lusso, non può capire. Se ne accorgerà a Brooklyn cosa vuol dire avere davanti uno che sfida ogni giorno la vita per il bene dei suoi cari...Quando gli arriverò vicino saranno guai per lui, ve lo garantisco-.
