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Sogni, presagi, scongiuri sempre hanno animato la boxe mondiale

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 Nel 1960 il trainer Joe Polino che accompagnava all’angolo Joey Giardiello ebbe un sogno prima di andare in Inghilterra attratto dalle sterline di Levine e di far combattere il suo pupillo contro Terry Downes, Sognò un gatto nero che avva in mano un mazzetto di dollari e disse con il suo pupillo.- Sicuramente guadagneremo dei soldi ma il gatto nero mi preoccupa- Giardiello italoamericano e superstizioso come Polino fece di si con la testa. Il sogno si mostrò veritiero. Giardello probabilmente vinse, incassò diecimila sterline ma il verdetto lo diedero a Downes.D’altronde i sogni e le premonizioni sono sempre esistite nella boxe!

Nel 1958, l’americano Cleveland “Big Cat” Williams, peso massimo doveva combattere a Porthcawl in Inghilterra con il gallese Dick Richardson, ma lo aspettarono invano per il peso. Raggiunto in albergo dall’allora segretario del Board of Control Teddy Waltham, Williams raccontò che mentre si trovava sdraiato sul letto in albergo, aveva sentito una voce dall’al di là che gli aveva detto di non combattere quella sera. Il match fu posposto il 28 marzo di quello stesso anno e sorprendentemente l’eccentrico americano venne nuovamente invitato, e stavolta nessuna “voce” gli impedì di affrontare e battere il futuro campione europeo per squalifica (testate…). Otto anni dopo Cleveland Williams si batteva per il titolo mondiale con il grande Mohamed Alì malgrado vivesse con in corpo una pallottola, “dono” di un poliziotto con il quale era venuto alle mani. Williams venne battuto in 3 rounds in quella che in molti ritengono una delle più belle prestazioni di Mohamed Alì.

Il grande  Lou Ambers , al secolo Luigi D’Ambrosio, non era superstizioso più di tanto   ma un giorno tornato ad Herkimer nello stato di New York dove era nato incontrò un ritrattista napoletano che  volle per forza fargli un ritratto. Ambers non era un adone. Qualcuno lo descrisse come piccolo, tozzo e brutto ma il pittore fece un piccolo capolavoro e ne usci’ un ritratto  su un piccolo foglio di carta che piacque molto  ad uno sconsolato Ambers che aveva perduto da poco la sfida mondiale contro Canzoneri nel settembre del 1936. Il pittore gli predisse” quando combatterai di nuovo con Tony Canzoneri, porta all’angolo il ritratto e vincerai. La rivincita si fece  il sette maggio del 1937. Andarono a prendere Ambers all’albergo con una lussuosa auto tre ore prima del match. Dopo aver percorso un paio di chilometri dentro New York al pugile italo americano venne in mente il ritratto.  Bloccò il conducente  e lo fece tornare indietro ,  nonostante le vive proteste del manager ,per poi risalire  nella camera d’albergo e recuperarlo. . Il ritrattino di Ambers in quella sera del sette maggio del 1937 rimase in tasca di uno dei  suoi secondi per tutta la durata del match,   che aveva il compito di toccarlo ripresa dopo ripresa. Ambers quella sera  vinse e conquistò il titolo mondiale dei leggeri dopo quindici emozionanti riprese.i

Anche il grande Sugar Ray Robinson (vero nome Walker Smith junior FOTO ) credeva ai sogni premonitori e raccontano che una volta a Chicago, un match con Georgie Abrams, fu annullato perché uno dell’entourage di Robinson aveva fatto un brutto sogno. Ma non è finita! Nel 1947 alla vigilia del match con Jimmy Doyle a Cleveland, Robinson fece un altro brutto sogno nel quale Doyle era con gli occhi vitrei ai suoi piedi e la folla gridava che era morto. Alle operazioni di peso Robinson raccontò il sogno al presidente della Commisione dell’Ohio, chiedendogli di rinviare il match. Lo persuasero a desistere dal proposito ed il match si fece! Nell’8° round, Robinson mise al tappeto Doyle con un gancio sinistro e questi piombò a terra restandovi irrigidito. Fu trasportato in barella fuori dal ring e morì il pomeriggio seguente. Robinson difese il titolo dei welters per altre 4 volte, vincendo quello dei medi 5 volte e continuando a combattere fino al 1965 (fu battuto a Pittsburgh in 10 rounds da Joey Archer davanti a circa 10.000 persone convenute per salutarlo…). Venne anche in Italia nel 1964, dove affrontò il romano-francese Fabio Bettini, pareggiando in 10 rounds (aveva 43 anni!), lo stesso identico risultato con cui l’anno prima era terminato il loro match a Lyone in Francia. Nel 1957 e 1958 i suoi due mondiali con Carmen Basilio furono classificati entrambi come match dell’anno dalla rivista “The Ring” di Nat Fleischer. Viene riconosciuto come uno dei più grandi pugili “puond for pound”di tutti i tempi. Morì a 68 anni nel 1989. Il suo record recita : 173 vittorie (di cui 108 prima del limite), 19 sconfitte e 6 pari. (Archivio Boxeringweb-fd)

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