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Irma vicina alla vetta con talento e istinto può vivere il sogno…

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Domani contro la campionessa del mondo, la filippina Petecio, per conquistare un posto nella finale olimpica

 

“Irma sembra triste anche quando sorride” mi dice un amico, sussurrando ogni parola come se stesse rivelando un segreto. Non l’ha mai incontrata, non le ha mai parlato. L’ha vista in televisione o sui giornali. Ha letto o ascoltato le sue interviste in quest’orgia di parole importanti e giudizi definitivi che la magia di ogni Olimpiade si porta dietro.

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Quel velo di malinconia l’ha colpito più delle lacrime di gioia, delle braccia al cielo. Più delle schivate al millimetro, degli attacchi in controtempo, degli uno due da incontrista di razza pura.
Per centrare l’obiettivo devi leggere dentro te stesso, capire cosa realmente vuoi. Il traguardo si raggiunge con una difficile miscela di sottrazioni e accumulo. Devi rinunciare ai dubbi, alle false verità, all’eccesso di certezze. Devi trovare piacere nel sacrificio, nella voglia di conoscere, nella distribuzione delle forze, nella gestione del talento.
Parlavo l’altro giorno con Lucio Zurlo, mi diceva una frase che solo la saggezza del mago poteva generare.
Gli chiedevo: Perché?
Mi rispondeva: Perché adesso boxa come lei è.
Traduco. Sul ring è finalmente riuscita a recitare la parte di Irma Testa (foto FPI/Bozzani), a concretizzare il talento che ha sempre avuto, a divertirsi, a muoversi seguendo quello che le suggerisce l’istinto. Che poi è la sua grande forza.
Scivolando sull’onda come un’esperta surfista, è arrivata in semifinale. L’ha fatto seguendo un percorso difficile, pieno di trappole che potevano spezzare sogni e spingere verso la tristezza. È lì con pieno merito.
Domani lungo la strada che potrebbe portarla vicino al Grande Sogno, troverà l’ennesima cliente scomoda di questo torneo olimpico che le ha posto continui ostacoli, non concedendo il minimo favore. Chiedeva un attimo per riprendere fiato, dovrà continuare a correre come copione impone.
Chi è che vuole rovinare la festa?

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Si chiama Nesthy Alcayde Petecio, ha 29 anni e viene dalle Filippine.
Mancina, abile in difesa e soprattutto paladina di un pugilato attendista.
Maledizione, anche questo!
Irma, si sa, preferisce rivali arrembanti. Adora mandarle a vuoto con un leggero movimento del corpo, per poi fare un passo di lato, riprendere la coordinazione e punirle con colpi che fanno punteggio e danno sicurezza.
Con la Petecio vista finora, non potrà farlo.
E allora, si cambia.
A Parigi, un mese fa, la Testa ha dimostrato di sapere eseguire alla perfezione qualsiasi schema tattico. Saprà, a maggior ragione, farlo anche in un match che vale una carriera.
Nesthy è più piccola, più robusta, più tosta fisicamente.
È la campionessa del mondo in carica, ha vinto l’oro a Ulan-Ude nel 2019 superando in finale Liudmilla Vorotsova. Cinque anni prima aveva conquistato l’argento. Ha un medagliere importante che impone rispetto.
La boxe l’ha scoperta a sette anni, seguendo il fratello Nolan e la sorella Nicezza in palestra. Un papà agricoltore, una mamma casalinga. E lei che fa l’atleta a tempo pieno, guadagnando abbastanza da portare a casa un importante contributo economico.
A Tokyo 2020 ha sconfitto nei quarti Lin Yu-ting, numero 1 della classifica mondiale. Eppure in Giappone la Petecio ha rischiato di non arrivare. Ai Giochi Asiatici del 2018, in Indonesia, è stata sconfitta per ko al primo round nel match d’esordio e ha detto basta.
“Ho provato una delusione tremenda. E allora, ho smesso. Mi sono messa a cercare un lavoro” ha confessato a un giornale filippino.
Nolito Nolasco, il coach, l’ha convinta a tornare in palestra.
E adesso eccola qui, decisa ad andare sino in fondo.
“Non puoi dire che sia finita, fino a quando non trovi l’oro”, è il mantra che ripete a sé stessa negli spogliatoi, prima di salire sul ring.
Ha una grande determinazione.
Irma sa di avere fatto qualcosa di importante, ma sa anche che non è ancora finita.
Ora c’è la parte più bella, la più difficile.
“Non pensare al mondo, pensa a te stessa e continua a divertirti” le ha detto in videochiamata Lucio Zurlo. E, si sa, al mago non si può disubbidire.
Irma Testa da Torre Annunziata è arrivata a metà della salita, guarda la cima.
È sempre più vicina.

PESI PIUMA (domani, 31 luglio) Semifinale (6:39 ora italiana) Irma Testa vs Nesthy Alcayde Petecio (Filippine).

 

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