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La Boxe nella storia

Guillermo Rigondeaux il campione che ha irritato gli dei

Un fuoriclasse assoluto

 Rigondeaux in attacco

Non vi è, a parere di chi vi scrive, migliore affermazione possibile di questa per cercare di spiegare quanto sta accadendo al cubano Guillermo Rigondeaux Ortiz, fuoriclasse assoluto, vincitore, sia da dilettante che da professionista, di tutto quanto era possibile vincere, una bacheca piena di successi difficilmente eguagliabile per chiunque.  
Di lui Freddie Roach, uno dei migliori allenatori su piazza, ha detto: " E' sicuramente il più grande talento che abbia mai allenato". 
Tutto questo però non è servito a far si che gli venissero riconosciuti gli enormi meriti guadagnati sul campo.
E' noto oramai a tutti i lettori di Boxeringweb lo stato di frustrazione, al limite del mobbing, al quale è stato sottoposto  (un po anche per colpa sua e del suo staff è onesto dirlo) a partire dal 13 aprile 2013, giornata nella quale, sul ring del Music Hall di New York, superò ai punti il filippino Nonito Donaire, campione ben visto ai piani alti occupati dagli dei e dagli umani.
Ma andiamo per gradi.
Rigondeaux nasce a Santiago de Cuba il 30 settembre 1980, è come tutti i suoi connazionali sogna di far parte della squadra nazionale cubana di pugilato, fiore all'occhiello del regime castrista. 
Il suo talento non sfugge ai responsabili tecnici nazionali che una volta visto all'opera lo reclutano e lo portano immediatamente al centro federale dove viene plasmato e lanciato sulla ribalta mondiale. 
La sua carriera internazionale inizia però con un insuccesso. Nel 1998 viene scelto per rappresentare Cuba ai mondiali "youth" di Buenos Aires 1998, dove viene però eliminato nei quarti di finale dal kazako Bekzat Sattarkhanov.
Ma sia lui che i selezionatori della squadra nazionale cubana non si lasciano abbattere dalla sconfitta e lo promuovono nella squadra senior.
Una scelta logica, inevitabile che coprirà di gloria il pugile e il suo paese, visto che Guillermo nel corso della sua carriera conquistera due allori olimpici, due mondiali, tre vittorie in coppa del mondo, oltre a successi in manifestazioni continentali e in tornei internazionali vari.
Dopo un anno di adattamento tra i senior, nel 2000, proprio alla vigilia dei giochi olimpici, la svolta. Rigondeaux vince i campionati nazionali e prende così il posto del titolare Waldemar Font, squalificato per doping.
A soli vent'anni gli viene così affidata la responsabilità di rappresentare il suo paese ai Sydney, torneo che vince alla grande superando nell'ordine il tunisino Zemzeni (ko 1), il giapponese Tsujimoto (kot 3), il turco Agaguloglu (14-5), lo statunitense Clarence Vinson (18-6) e in finale il russo Raimkul Malakhbetov (18-12).
Inizia qui la leggenda di Rigondeaux, che dopo la conquista del primo oro mondiale a Belfast 2001, bissa il successo di Sydney ad Atene 2004, superando in finale il thailandese Petchkoom (22-13).
A 24 anni Giullermo è nel pieno della maturità e all'apice della carriera. Tutti gli addetti ai lavori promosticano che diventerà il primo pugile della storia ha conquistare quattro medaglie d'oro in quattro diverse edizioni dei giochi.
Ma dentro di lui qualcosa si deve essere rotto. La crisi economica che investe il suo paese inizia a farsi sentire. La voglia di libertà pure. La squadra nazionale inizia a perdere pezzi. Nel mese di dicembre del 2006, nel corso di una trasferta in Venezuela, tre campioni olimpici di Atene 2004, il mini-mosca Yan Barthelemy, il mosca Yuriorkis Gamboa e il s.massimo Odlanier Solis, lasciano il ritiro della squadra e si trasferiscono in Germania dove ad attenderli trovano l'impresario di origini turche Ahment Oner della Arena Box Promotion
Rigondeaux è sempre più insofferente. Vuole raggiungere i suoi amici e passare professionista negli States.
Per quasi un anno assieme al compagno di squadra Erislandy Lara, campione mondiale dilettanti 2005 e attuale campione mondiale dei s.welter WBA, studia un piano di fuga da realizzarsi in occasione dei giochi panamericani di Rio de Janeiro del mese di luglio 2007. Il piano riesce e i due riescono a fuggire.
Ma le cose non vanno come dovrebbero. Purtroppo per loro i due fuggiaschi non hanno considerato un particolare che risulterà decisivo.
Presidente del Brasile in quel momento è infatti Luis Inacio Lula Da Silva, ex sindacalista di estrema sinistra, alleato politico ed ideologico del lider maximo Fidel Castro. Un affronto del genere al suo amico, consumato per di più in Brasile, Lula non può permetterlo e si impegna così al massimo per catturare e restituire al mittente i due disertori. Operazione riuscita.
Con la coda tra le gambe Lara e Rigondeaux fanno cosi' ritorno a Cuba, dove, su ordine di Fidel, vengono esclusi a vita per infamia dalla squadra nazionale. Da eroe nazionale Rigondeaux diventa un appestato pubblico evitato da tutti. Più volte cerca di incontrare il suo (ex) amico Fidel, ma è fatica sprecata.
In quel periodo al fuoriclasse cubano si avvicina un manager professionistico irlandese Gary Hyde che molto cinicamente e dietro un pagamento di compenso risibile, 500 $, gli fa firmare un contratto in esclusiva per un eventuale prossimo passaggio al professionismo, contratto regolarmente depositato che in futuro gli permetterà di vincere una causa negli Stati  Uniti intentata dallo stesso Rigondeaux.
Terminati ii giochi di Pechino 2008, ai quali non ha, logicamente, partecipato, oramai caduto in miseria a Guillermo non rimane altro che elaborare un altro piano di fuga che questa volta finisce positivamente.
Nel mese di febbraio 2009 assieme ai connazionali Yudel Yohnson, Yordanis Despaigne e Yunier Dorticos, attraversa l'oceano con una zattera e raggiunge Miami.
Da questo momento il campione cubano rinasce a nuova vita e diventa a tutti gli effetti Guillermo "El Chacal" Rigondeaux, lo sciacallo.
Il 22 maggio a Miami il suo esordio al torso nudo nel quale sconfigge per kot alla terza ripresa Juan Noriega.
Il suo fantastico palmares dilettantistico, la protezione organizzativa della Top Rank in aggiunta alla striscia dei sei vittorie consecutive, cinque delle quali prima del limite, lo proietta subito ai vertici delle classifiche mondiali.
Il 13 novembre 2010 sul ring del Cowboy Stadium di Arlington in Texas, nel sotto clou della riunione trasmessa in PPV imperniata sul mondiale dei s.welter WBC tra Manny Pacquiao e Antonio Margarito allo sciacallo viene offerta la possibilità di diventare campione mondiale dei s.gallo "ad interim" versione WBA. Occasione che Rigondeaux non si lascia scappare battendo, al termine di un match spettacolare, ai punti per SD il fortissimo panamense Ricardo Cordova che lo costringe a subire un atterramento nel corso della sesta ripresa, infortunio che gli capiterà ancora nel prosieguo della carriera.
Guillermo difende per la prima volta il titolo in Irlanda battendo facilmente per kot alla prima ripresa il beniamino locale Willie Casey.
A gennaio 2012 arriva il momento di affrontare il campione "regolare" Rico Ramos che sconfigge senza problemi con un KO alla sesta ripresa. Iniziano in questa occasione a venire fuori le prime critiche degli addetti ai lavori per il suo stile di combattimento e sulla sua boxe di rimessa, sicuramente efficace visti i risultati, ma poco spettacolare. Dalla Top Rank, sino a questo momento nessun rilievo.
Dopo il successo su Ramos, la Top Rank gli organizza due difese del titolo, entrambi vittoriose contro Teon Kennedy (kot 5) e Roberto Marroquin (pts 12).
Il 13 aprile 2023 si arriva così alla grande sfida con il filippino Nonito Donaire, titolare della cintura WBO, già campione mondiale in tre diverse categorie di peso, pugile spettacolare, gradito ai dirigenti dei network televisivi, a cui vanno i favori del pronostico della vigilia.
A vincere il match con pieno merito, nonostante un atterramento subito nel corso della decima ripresa, è invece Rigondeaux. 
La conferenza stampa seguente al match vede Arum, che evidentemente puntava sul successo di Donaire, recitare il ruolo di sgradevole protagonista coprendo di insulti il fuoriclasse cubano accusato di praticare una boxe noiosa invisa ai telespettatori.  
Si ha quasi l'impressione che la furia di Arum sia dovuta a qualche accordo che Rigondeaux non ha rispettato. Magari avrebbe dovuto lasciare strada libera a Donaire, magari perdendo di stretta misura.
Sta di fatto che da quel momento inizia per lo sciacallo il periodo buio che non sembra ancora avere termine.
Il contratto con la Top Rank scade il 31 luglio 2014 e la compagnia di Bob Arum sembra fare di tutto per non valorizzare il suo investimento. Per esaltare le qualità di Guillermo dovrebbe cercare di opporgli pugili aggressivi, che vengono dentro senza timori e senza pensare ai colpi di sbarramento.
Per il 7 dicembre successivo ad Atlantic City viene invece ingaggiato il ghanese Jospeh Agbeko, ex campione mondiale dei pesi gallo, stilisticamente l'opposto di quanto servirebbe. Agbeko, appagato dalla rilevante borsa guadagnata, fa di tutto nel corso del match per evitare rischi. Ne viene fuori un match noioso, che il cubano stravince ai punti.
Prima della scadenza del contratto c'è tempo per la Top Rank per organizzare un ultimo incontro. 
Sul ring di Macao, lontano dagli Stati Uniti e dalla consueta ripresa televisiva della HBO, Rigondeaux sconfigge per KO alla prima ripresa il thailandese Sod Kokietgym.
Il controverso rapporto con la Top Rank si esaurisce qui.
Per la notte di capodanno del 2014, Gary Hyde e la Caribe Promotion gli procurano un ingaggio in terra giapponese dove il campione campione distrugge letteralmente Hisashi Amagasa, pugile coraggioso che onora il suo ruolo di sfidante, costringendolo all'abbandono nel corso delal decima ripresa dopo aver subito però due atterramenti (uno era una spinta per la verità) nel corso della settima ripresa.
Il 2015 lo passa alla ricerca di match che non arrivano, anche, è onesto dirlo, per le esose richieste economiche del suo clan, che scoraggiano organizzatori disposti ad allestire le difese del suo titolo.
Dovrebbe affrontare lo statunitense Chris Avalos, sfidante ufficiale designato dalla WBO, ma la Top Rank, che ne dirige la carriera, gli mette per l'ennesima volta i bastoni tra le ruote. 
Piuttosto di metterlo di fronte al campione cubano accettano per Avalos la difficile trasferta in Irlanda per affrontare Carl Frampton, campione IBF, che lo mette KO in cinque riprese. Complimenti.
Si arriva al mese di settembre quando va in scadenza il suo contratto con il discusso e discutibile Hyde. Da quel momento la sua carriera viene gestita in esclusiva dalla Caribe Promotion.
Terminati i problemi contrattuali iniziano quelli politici con la WBA e la WBO.
Evidentemente gli dei sono ancora in collera con lui.
La WBO lo destituisce dal ruolo di campione mondiale per inattività. Decisione ineccepibile a termini statutari, ma guarda caso mai applicata in passato. 
Allo statunitense Demetrius "Boo Boo" Andrade, campione mondiale s.welter, il titolo viene tolto dopo sedici mesi di inattività. A Rigondeuax ne bastano nove per essere fatto fuori. Ma si sa, nel pugilato, come negli altri settori della vita, i regolamenti vanno applicati per alcuni e interpretati per altri.
La Caribe Promotion parla apertamente di furto legalizzato, degno della FIFA, ai danni del pugile cubano per favorire, guarda caso, la solita Top Rank, che organizzerebbe l'incontro per il titolo vacante tra il messicano Cesar Juarez e, guarda caso, Nonito Donaire.
Ineccepibili le motivazioni espresse dalla Caribe al momento della formulazione del reclamo per annullare il provvedimento. Mai infatti la WBO ha imposto a Rigondeaux uno sfidante ufficiale, mentre i possibili sfidanti contattati non hanno ritenuto opportuno accettare la sfida del campione in carica.
Il fronte WBA, dove il cubano è titolare del titolo di S.campione,  dovrebbe in teoria, essere più tranquillo, vista la tolleranza e la larghezza di vedute sino ad ora espresse. Ma purtroppo la realtà risulterà essere diversa.
Anche l'ente presieduto da Gilberto Mendoza (che ricordiamo per ogni categoria riconosce dai due ai tre campioni) é spietata
Prende atto dell'inattività di Rigondeaux e da s.campione lo relega al nuovo status di campione in "recesso". Decisione ridicola se si pensa che nel recente passato Andrè Ward, Danny Garcia e Floyd Mayweather non sono stati sanzionati per periodi di inattività molto superiori..
L'imprescindibile Haymon cerca di salvare la situazione organizzando "last minute" per il mese di dicembre una difesa mondiale contro Cesar Seda, in due occasioni sfidante mondiale, proposta non accettata in quanto in p.ricano non compare nelle classifiche dell'ente, cosa questa che in passato non ha mai scoraggiato la WBA, e gli altri enti, ad inserimenti nel ranking dell'ultima ora, di autentiche mediocrità. 
Finalmente arriva per Rigondeaux la tanto aspettata notizia.
La Caribe Promotion porta a termine le trattative con la Roc Nation, società con interessi nella NBA e nella NFL da poco entrata nel pugilato, per la firma di un contratto in esclusiva per il suo pugile della durata di quattro anni per un guadagno complessivo di dieci milioni di $. 
L'esordio con i colori della nuova scuderia è avvenuto sabato sera a Las Vegas nel programma della mega riunione nella quale il messicano Saul Canelo Alvarez ha sconfitto il p.ricano Miguel Cotto.
In questa occasione Rigondeaux ha sconfitto nettamente ai punti sulla distanza delle dieci riprese (troppe) il filippino Francisco Drian ottenendo come sempre, giudizi contrastanti.
Rigondeaux, è arrugginito dagli undici mesi di inattività e non cambia di una virgola la sua boxe (ne ha facoltà). Il suo sfidante, molto scorretto, felice dall'entità della borsa guadagnata inaspettatamente, non ha fatto nulla per aiutare la riuscita dello spettacolo. I fischi, impietosi, da parte del pubblico nel corso e al termine del match non sono mancati. 
"Match orribile" è stato il commento a caldo di Dan Rafael, inviato della ESPN, giornalista specializzato che in questo momento va per la maggiore. Lo stesso Drian non si è certo comportato da signore affermando:" Rigondeaux non è un pugile. E' un corridore".  
(DI) Drian Francisco Guillermo Rigondeaux cattura durante un combattimento super-gallo al Mandalay Bay Events Center il 21 novembre 2015, a Las Vegas, Nevada.
Su questi presupposti non sarà facile per rapper Jay Z, titolare della Roc Nation, programmare e commercializzare la futura attività  del fuoriclasse cubano. 
Da diverso tempo si parla di una sfida tra Rigondeaux e l'ucraino Vasyl Lomachenko (Top Rank), attuale campione mondiale dei piuma WBO, quattro titoli olimpici in due. Match però di non facile realizzazione viste le richieste economiche avanzate dai due protagonisti, e per la difficoltà di trovare un accordo sul limite di peso.
Vedremo cosa il futuro riserverà al campionissimo cubano. Quanto al pubblico televisivo avrà facoltà di continuare a guardare i suoi incontri applaudendo la sua tecnica sopraffina oppure usare il telecomando per spegnere l'apparecchio o cambiare canale. Ne ha facoltà.  
Questa è la storia dell'eroe nazionale cubano che ha tradito Castro per fare fortuna negli Stati Uniti, e che per questa ragione irritando gli dei. 
Max
 

 

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