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Bordo Ring

Ieri Louis, Marciano, Ali. Oggi Tyson Fury Aspettando Joshua

Kover

E pensare che Jack London preferiva essere re dei massimi che presidente degli Stati Uniti ...

Tyson Fury è il nuovo campione mondiale dei pesi massimi.
Sarò un nostalgico, ma a me sembra una bestemmia pugilistica.
Per carità, ha vinto meritatamente il titolo battendo Wladimir Klitschko. Ma messo a confronto con i fenomeni di ieri non prevarebbe in alcun caso.
Rocky Marciano e Sonny Liston avevano fisico compatto e potenza. Mi sembra che all’inglese manchino entrambi.
Jack Dempsey e Joe Frazier erano maestri a corta distanza, avevano nel gancio sinistro un colpo devastante e un ritmo ossessivo. Anche qui nessuna somiglianza.
Joe Louis, il migliore di tutti, aveva una grande preparazione del colpo e un destro che stendava i rivali.
Muhammad Ali era in possesso di eccezionale mobilità, velocità di braccia, pugno, ritmo e colpo d’occhio. E poi, fluidità dei movimenti e rapidità di esecuzione.
George Foreman era capace di chiudere il match con un solo colpo.
Larry Holmes aveva il più bel jab nella storia della categoria.
Mike Tyson è stato un picchiatore eccezionale nella prima parte della carriera, era in possesso di un’ottima tecnica difensiva.
Lennox Lewis era dotato di buona esecuzione nei tre colpi fondamentali, aveva agilità e scelta di tempo.
Quali di queste qualità appartengono anche a Tyson Fury?

ali frazier iii

Io penso che la sua struttura fisica sia allo stesso tempo un vantaggio e uno svantaggio. Essere alto 2.06 e pesare attorno ai 117 chili rende problematica la capacità di muoversi con grande dinamicità sul ring.
I campioni che ho citato prima erano tutti notevolemente più piccoli.
Rocky Marciano e Mike Tyson sfioravano l’1.80, Joe Frazier era appena sopra. Sonny Liston arrivava a 1.85.
Solo Lennox Lewis (1.95) si avvicinava in qualche modo a Tyson Fury.
I giganti hanno sempre avuto difficoltà a boxare in scioltezza, con movimenti fluidi e con grande velocità di esecuzione.
Ali e Holmes (entrambi 1.91) sono state rilevanti eccezioni.
Il vantaggio per Tyson Fury va cercato proprio nella possibilità di usare la sua stazza fisica contro uno come Wladimir Klitschko che aveva dimostrato più volte di poter risolvere qualsiasi problema contro rivali più piccoli.
Dicono che chi ha una certà età come me tenda a enfatizzare il passato, a ricordare con piacere cosa accadeva un tempo a discapito del pugilato di oggi, che non valuti nella giusta misura i campioni che appartengono al presente.
Ma se guardo ai massimi degli anni Settanta e faccio un paragone con l’età moderna il confronto mi sembra addirittura blasfemo. Erano i tempi di Muhammad Ali, Joe Frazier e George Foreman. Tutti e tre nella stessa decade. E c’erano anche Ron Lyle, Earnie Shavers, Oscar Bonavena, Joe Bugner. Senza dimenticare Ken Norton che ha percorso da protagonista quel decennio magico ed esaltante.

Joshua

Wladimir Klitschko, degno campione dell’ultima decade, ha spessore pugilistico. Ma nonostante la lunghezza del suo regno, non credo avrà un posto importante nella storia della categoria.
Una volta i pesi massimi erano degli eroi.
Ora passano senza lasciare il segno.
Diceva lo scrittore Jack London.
Preferirei di gran lunga essere il campione del mondo dei pesi massimi, cosa impossibile, che re d’Inghilterra o presidente degli Stati Uniti d’America”.
Non credo che oggi, guadagni a parte, ripeterebbe quella frase.
Sabato 12 dicembre a Londra saliranno sul ring Anthony Joshua (14-0, 14 ko) e Dillian Whyte (16-0, 13 ko). Quella notte sapremo se il futuro della categoria avrà un campione in grado di riscattare la noia degli ultimi tredici anni.

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