Due carriere si incontrarono: quella di Marcel in ascesa e quella di Saverio in fase calante
Quando Saverio Turiello, la « pantera », partì da Milano per il giro del mondo con tappe nel Sud Africa, Australia, California e New York, era un ragazzo vivacissimo, estroso, furbo, fisicamente esile. Rientrò a casa durante l'estate del 1938. Appariva fisicamente, diverso solido, muscoloso un atleta maturo . La sua scaltrezza, inoltre era cresciuta parecchio .. Ne aveva viste di tutti i colori, nel passato, trattando con gente di ogni genere da Henry Furst poeta, manager, esteta, mecenate ed altro ancora, a Frankie Carbo, il boss delle scommesse, quando non faceva il killer a pagamento.
In fondo Turiello conosceva ormai, in ogni suo aspetto, la boxe; era tempo di far soldi per la vecchiaia. Si affidò ad un manager attivo ed affarista come Giovanni Busacca. I risultati non tardarono. Il 26 dicembre 1938, al Palazzo dello Sport di Milano, Saverio divenne campione europeo dei welters dopo 15 rounds con il belga Felix Wouters, pugile gelido, concreto , calcolatore: insomma un "nuovo Gustave Roth" ma con meno talento. Alcuni giorni dopo Turiello( foto sopra ) si presentò a Berlino davanti al tedesco Gustav Eder che, benchè quasi fermo sulle gambe, era temibilissimo per la potenza e la rapidità dei colpi che sparava con fredda razionalità. Malgrado un vantaggio di tre punti,al milanese fu assegnato un avaro verdetto di parità . L'impresario Jeff Dickson, presente al match rimase colpito dal talento del milanese e si lasciò convincere da Busacca a presentare la « pantera » a Parigi contro Marcel Cerdan, l'ultimo idolo del Palais des Sports .
II combattimento si svolse il 20 febbraio 1939. Non venne messo in gioco il titolo di campione d'Europa. Saverio Turiello, sornione, chirurgico nelle repliche si impegnò solo parzialmente ed il frenetico dinamismo di Cerdan ebbe la meglio al termine delle 12 riprese preventivate. La borsa fu lauta come del resto l'altra di Berlino: Era ciò che il milanese e Giovanni Busacca volevano.
Marcel Cerdan, Dopo il match con Saverio le suonò a Vouters a Bruxelles e di santa ragione a Cadot a Marsiglia.Marcel aveva allora 23 anni ed era in piena scesa. Aveva già battuto Cleto Locatelli, Omar Kouidri, Gustave Humery e Amedeo Deyana, e quando chiese all'Ebu la qualifica di sfidante per Turiello gli fu concessa subito.
Il match fu programmato al Vigorelli di Milano la sera del 3 giugno di quell'anno. L'organizzatore dottor Rossi, con la collaborazione di Giovanni Busacca, fece una clamorosa reclame a Cerdan che, d'altra parte, meritava ogni attenzione giornalistica, dei tecnici e degli sportivi. Sia al campione che allo sfidante furono assegnate borse assai alte, . Come arbitro sali' sul quadrato l'elvetico Maurice Nicaoud, il medesimo che, 6 anni prima a Piazza di Siena in Roma, diresse la rivincita fra Carnera e Paulino Uzcudun per il Campionato mondiale dei massimi.
Sulla bilancia Marcel Cerdan, dal fisico esuberante e freschissimo, accusò kg. 65,800 contro i kg. 66,670 di Turiello più anziano, ormai in difficoltà a rientrare nei confini dei welters. Stando alle rispettive carriere, allo stile di lotta, alle ambizioni personali, il pronostico era abbastanza facile: Saverio, professionista dal 15 novembre 1927, dopo 15 rounds sostenuti in Inghilterra all'età di 17 anni, era al tramonto e pensava soprattutto alle borse. Al contrario, il « bombardiere » di Sidi-bel-Abbès(Algeria)aveva fame di notorietà internazionale e non poteva perdere la sua prima grande chance.
Cerdan inizio il match furiosamente . Le prime tre riprese il francese marciò dritto su Saverio tentando di doppiare tutti i colpi ma molti finirono sui guantoni. Al quarto assalto Turiello mise a segno un pregevole uno- due che fermò per un istante l'algerino. Poteva essere la svolta di un match dove l'ardore del campione di Francia sembrava staripare, ma Cerdan recuperò immediatamente. Nel settimo tempo due secchi crochets, doppiati spezzarono l'azione dell'algerino ma dalla metà dell'ottavo assalto fu chiaro al pubblico milanese che il futuro "Casablanca Clouter" avrebbe alzato le mani alla fine della partita.
Da Saverio si attendeva un colpo straordinario , quello che cambia un match e una carriera, ma "La pantera di Milano" quel pugno non lo possedeva ( infatti terminò la carriera con soli 9 ko sulle 93 vittorie raccolte ). Tra la dodicesima e la tredicesima ripresa Saverio rischio' molto. Incassò diversi swing potenti che riuscì ad attutire facendo un passo indietro e spostando il corpo di lato. Nella quattordicesima e nella ultima ripresa il valoroso Saverio tirò fuori ogni risorsa fisica per non soccombere e salutò il suono del gong finale come una liberazione. Cerdan diventò il nuovo campione d'Europa . Marcel Cerdan incominciò, poi , a pensare al Campionato mondiale dei welter appartenente ad Henry Armstrong, il piccolo terremoto del Missouri. Fra il francese ed il colorato pugile del Mississippi, ne sarebbe uscita una battaglia storica, purtroppo la seconda guerra mondiale rese impossibile l'avvenimento.
Rimase il ricordo di quella notte milanese quando, con Saverio Turiello, il già grande Cerdan infiammò il Vigorelli.A fine marzo del 1949 da campione del mondo dei medi , Cerdan si misurò e vinse a Londra contro il duro Dick Turpin. In una cena conviviale del 10 aprile successivo dichiarò all' Equipe "La mia vera ascesa inizio' a Milano contro Saverio Turiello a Milano nel 1939 . Turiello era un pugile di una classe cristallina e dopo averlo battuto dissi a me stesso: Ora si che posso sfidare Amstrong -
Per Saverio Turiello il periodo bellico fu all'insegna del suo declino. L'ultimo match in Italia lo disputò nell'ottobre del 1939 battendo De Laurentis a Roma poi volo' in America. In quattro anni rimediò 27 sconfitte ma mise da parte un bel gruzzolo.Il suo ultimo match al Garden di New York nel dicembre del 1944 contro un medio del Rhode Island Ernie Forte di origini italiane .
Marcel Cerdan indossò nel 39 la divisa della marina militare e trasferì dopo un paio di anni la sua attività pugilistica nel Nord Africa, tornò a Parigi. dopo la resa della Francia, quindi raggiunse ad Algeri l'Armata di Liberazione di Charles de Gaulle. Nell'autunno 1944, a Roma, vinse il « Torneo degli Alleati » dei pesi medi sconfiggendo Clinton Perry, Floyd Gibson e Larry Cisneros.
Dopo il conflitto Marcel Cerdan, finalmente, sbarcò a New York dove, al Madison Square Garden, il veterano Georgie Abrams gli aprì il sentiero verso Jersey City, verso Tony Zale, verso il Campionato mondiale delle « 160 libbre »vinto il 21 settmbre del 1948. L'ultimo tragico volo il 27 ottobre del 1949 -