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Bordo Ring

Munguia a stento su Hogan in un match stupendo

 

Sarebbe stato più giusto un pari

 

Lo diciamo subito, il verdetto che ha dato la vittoria a Jaime Munguia su Dennis Hogan è a nostro giudizio sbagliato ma non costituisce uno scandalo, infatti secondo noi il pugile irlandese di passaporto australiano meritava il pari, un pari che non avrebbe cambiato nulla perché il titolo di sigla WBO dei pesi superwelter sarebbe rimasto comunque al giovane messicano ma il fatto stesso che il verdetto non sia stato accolto con grandi esultanze dal pubblico messicano di Monterrey dimostra quanto bene abbia fatto Hogan.

Alcune impressioni che condensiamo in poche righe prima di parlarvi di questo stupendo incontro. Munguia è un ragazzo che ha un gran fisico e potenza ma ha lacune difensive gravissime, soprattutto perché rimane sui colpi quando li porta, usa il sinistro basso e non se lo può permettere e, questo forse dovuto alle difficoltà a rientrare nel limite dei superwelter, ha avuto un netto calo fisico nell'ultimo terzo del match. Inoltre carica troppo i colpi ed è questa la ragione per cui va così spesso a vuoto, o meglio ce lo mandano gli avversari. E credeteci, se Hogan avesse quel briciolo di potenza in più questo match non sarebbe terminato ai punti.

Hogan è partito subito portando un bel gancio destro sopra il sinistro di Munguia, maledizione costante per tutto l'incontro per il 22enne messicano ma dalla seconda ripresa sembrava che comunque la fisicità di Munguia potesse  prendere il sopravvento. Munguia è molto più alto dell'irlandese che però era chiaramente venuto per vincere e non per fargli fare passerella davanti al pubblico amico. Hogan si muoveva benissimo sui piedi, non ha mai dato un riferimento all'avversario, ha usato molto bene il gancio destro d'incontro e più avanti nel match anche il jab sinistro.

Il match si è infuocato quando Hogan ha cominciato ad accettare gli scambi a viso aperto perché il lavoro al corpo di Munguia gli aveva tolto un po' di movimento. Ma quella che sembrava essere una scelta pericolosa si è rivelata invece un vantaggio. Dopoun 7° round con Hogan in difficoltà per i montanti al corpo di Munguia, Hogan ha iniziato a prenderlo sul tempo proprio mentre Munguia cercava di chiudere il match caricando talmente i colpi da essere prevedibile. Anche l'espressione del viso di Munguia è cambiata e il ragazzo, 12 anni meno d Hogan, ha perso baldanza e sicurezza.

Al contrario Hogan si è galvanizzato e il match ha riservato momenti incandescenti di scambi a viso aperto bellissimi nei quali quello che quasi sempre usciva vincitore era proprio l'irlandese. All' inizio dell'11° round Munguia ha rischiato l'atterramento su un gancio destro d'incontro che lo ha spedito metri all'indietro, un colpo che, se Hogan fosse un picchiatore, gli avrebbe dato il match. Nell'ultimo infuocato round Munguia ha messo in difficoltà Hogan con un gancio destro al mento ma l'irlandese ha legato con esperienza per ricominciare ad assalire l'avversario.

I punteggi sono stati 115-113 e 116-112 per il messicano con l'aggiunta di un pari, 114-114, che secondo noi era il giusto punteggio. Certamente adesso chi guida Munguia avrà modo di riflettere. Il ragazzo passerà fra i pesi medi ma va guidato con calma perché se va avanti così non avrà strada lunga. Hogan merita invece un'altra chance. Ha sorpreso tutti e meritava qualcosa di più.

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