Ali, Bonavena, Buchanan, Shavers
Se il nostro ultimo Accadde oggi si occupava di una riunione svoltasi di lunedì oggi facciamo lo stesso perché un tempo la boxe poteva essere di lunedì anche al Madison Square Garden. E' il caso di lunedì 7 dicembre 1970 quando il clou era tenuto addirittura da Muhammad Ali. "The Greatest" era al secondo match della sua seconda carriera, quella post-squalifica subita per il rifiuto di prestare servizio militare e andare in guerra in Vietnam. In preparazione al mega incontro con il nuovo campione del mondo dei pesi massimi Joe Frazier, Ali incontrava l'argentino Oscar Bonavena, pugile popolarissimo anche fuori dall'Argentina, che aveva fatto tremare lo stesso Frazier per poi perderci una seconda volta titolo mondiale in palio. Per riabituarsi alla lunga distanza Ali chiese che il match fosse programmato sulle 15 riprese anche se il match era valevole solo per il vacante titolo Nordamericano. Ali e Bonavena erano coetanei, entrambi ventottenni, ma molto diversi come pugili. Bonavena era infatti un torello che veniva sempre avanti e picchiava come un fabbro anche se il soprannome "Ringo" gli proveniva dal taglio di capelli simile a quello di Ringo Starr, il batterista dei Beatles. Ali vinse per K.O.T. al 15° round ma non convinse appieno, mentre Bonavena avrebbe meritato di finire il match. Ali avrebbe poi perso per la prima volta contro Frazier mentre Bonavena non avrebbe più ottenuto grandi risultati (che invece aveva ottenuto prima contro Leotis Martin, Zora Folley, George Chuvalo e altri) prima di morire a soli 33 anni, ucciso a colpi di pistola da un killer del tenutario di un famoso bordello di Reno della cui moglie, una prostituta, il pugile si era perdutamente innamorato.
Il match più importante del sottoclou era quello al limite dei pesi welter fra Ken Buchanan e Donato Paduano. Il 25enne scozzese Buchanan era il campione del mondo dei pesi leggeri da pochi mesi, titolo conquistato contro Ismael Laguna, e si concedeva un match sovrappeso. Paduano, 22enne di nazionalità e residenza canadese ma nato in Italia da genitori anch'essi italiani, era imbattuto e pugile che suscitava non poche speranze, ma non aveva nomi grossi nel record. Nè l'uno nè l'altro erano dei picchiatori ma l'esperienza e la bravura di Buchanan, che era un grande pugile, prevalsero e lo scozzese vinse nettamente ai punti per proseguire una grande carriera che lo vide protagonista anche di una controversa sconfitta, con perdita definitiva del titolo, subìta da Roberto "Mani di pietra" Duran. Paduano purtroppo non mantenne le promesse e smise nel 1976 prima di un brevissimo ritorno nel 1980.
In programma anche un peso massimo che sarebbe diventato notissimo in seguito anche per una ineguagliabile potenza. Si trattava dell'allora 25enne Earnie Shavers che affrontava un pugile imbattuto ma con soli 5 match all'attivo, il 21enne Bunky Akins che, manco a dirlo, fu fulminato al primo round e dovette pensare che il mestiere di pugile non fosse fatto per lui tanto è vero che non riapparve più su un ring. Shavers sarebbe invece stato a lungo un protagonista arrivando anche a sfidare Ali per il titolo mondiale pur perdendo prima del limite nel 1977 e ottenendo lo stesso risultato tre anni dopo contro Larry Holmes.
