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Uno stadio di Houston ha applaudito Jermell Charlo in partenza per Las Vegas

Il campione totale  dei  pesi superwelter Jermell Charlo in partenza per  Las Vegas dove sabato  affronterà  la superstar messicana  Saul Canelo Alvarez   ha ricevuto   una ovazione pubblica dai suoi concittadini di Houston in Texas  in uno stadio  del capoluogo della contea di Harris. Migliaia di fan  hanno   lungamente applaudito il 33enne"Iron Man"   che tenterà l'impresa di conquistare  anche tutte e quattro le cinture dei supermedi alla T-Mobile Arena in diretta su Showtime .

0000000r333Jermell Charlo

  Charlo ha dichiarato  alla stampa.- 'Houston significa  tanto per me ed è estremamente motivante sentire  quanto sia forte il  sostegno  dei miei concittadini prima di entrare nella più grande battaglia della mia carriera'. “Io e mio fratello Jermall abbiamo lavorato per la nostra città per così tanti anni e sabato 30 settembre so che avrò tutta  Houston dalla mia parte. Non vedo l’ora di battermi sul ring ed onorare  questa città”.

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Storica sfida International WBC tra Davide Tassi e Luca Rigoldi in novembre

La PromoBoxeItalia organizzerà per il 17 novembre a Rovigo un match di  notevole qualità nazionale e addirittura di valore storico per quanto riguarda il terzo titolo, a livello qualitativo, della World Boxing Council.   

PROMO BOXE ITALIA 2

Dopo 36 anni si disputerà in Italia un match valido per la cintura International  WBC di cui il chairman è l’attuale  vicepresidente dell’Ente Mauro Betti.

Nel 1987 il primo campione International per la famosa sigla che ha sede a Mexico City fu l’italiano Salvatore Bottiglieri, il quale vinse il titolo a Capo d’Orlando   in Sicilia contro il colombiano Alvaro Bohorquez. Il napoletano Salvatore (In seguito anche challenger mondiale Wba ed Europeo) difese due volte  l’International nel 1988 in Umbria e in Toscana.

Da allora un professionista italiano, nella categoria dei pesi piuma, non ha più vinto l’International dei  57,153 kg e nemmeno si sono svolti nel nostro paese  altra sfide tra pesi piuma per questa cintura-

Tassi Davide campione

A Rovigo di fronte due dei migliori pugili nazionali in attività. Il 31enne massese Davide Tassi (15.0) già campione nazionale e International Silver Wbc e il veneto 30enne  Luca Rigoldi (30.2.2) ex campione italiano dei supergallo, Silver Ebu, Campione   Europeo dei 55,338 kg con due difese vincenti-

RIGOLDI primo PIANO sfidante

Oggi Tassi è numero 36 al mondo per il  ranking Wbc e Rigoldi che ha scelto di salire nei piuma poche settimane fa, è numero 37.

Un match  da non perdere assolutamente !

Erickson Lubin prevede per sabato un grande match contro Ramos e vede Charlo favorito

 Il 27enne Erickson Lubin numero sei del ranking mondiale Wbc dei superwelter  parla della sua sfida contro  il numero quattro di sigla  Jesus Ramos con Fight Hub TV. Quella di sabato a Las Vegas  è una specie di  evento  indispensabile da affrontare sulla strada che  ha come obiettivo finale la sfida mondiale . Anche i comprimari vivono il clima elettrico che precede il duello  tra Canelo Alvarez e Jermell Charlo. Lubin  parla del clou e del suo  match:

Lubin Erikson 23

"Il clou di sabato è di altissimo livello  ed è giusto che se ne parli tanto. Per come  la vedo io  Charlo ha molte più chance di quello che la maggior parte  dei fan  crede . Le sue qualità pugilistiche sono molto alte e Canelo non ha fornito  performance eccezionali contro Ryder e Golovkin  nel terzo match tra di loro . Se  Canelo  non si presenta  sul ring  in  perfetta salute  Charlo in  possesso di   un  ottimo movimento della parte superiore del corpo, potenza e tecnica ,  può compiere l’impresa ..

. " Sul perché ha deciso di combattere Gesù Ramos è presto spiegato. Volevo un avversario  di alta classifica e “Mono” Ramos lo è ! E’ una sfida tra mancini entrambi dotati di potenza . Lui è molto giovane  mentre io ho già una lunga esperienza ( Lubin  ha  affrontato Jermell Charlo , Gausha, Rosario, Fundora e Arias ) “Sento che il mio stile si adatta a praticamente qualsiasi  avversario . Sabato  affronto  grande attaccante  che  lancia molti pugni, ed è forte fisicamente , ma solo cosa fare . Sarà una grande  sfida .

Ionescu e Martina Righi il 14 ottobre a Lastra a Signa

La sempre più attiva Boxe Padariso Lastra a Signa, organizzerà una nuova riunione il 14 ottobre presso il locale Palazzetto dello Sport.

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L’incontro principale della riunione sarà affidato al super piuma di origini rumene Catalin Ionescu (13-3-1), ex detentore del titolo italiano, al rientro dopo la sconfitta di punti subita lo scorso maggio in Spagna contro Juan Felix Gomez nel match dove era in palio il titolo europeo della categoria.

Non ancora noto il nome del suo avversario.

Nella stessa riunione vedremo all’opera anche Martina Righi (4-1), campionessa italiana dei pesi leggeri.

Max

 

Per gli allibratori di Las Vegas netto favorito Alvarez su Charlo.Il pari pagato 18 volte

Per Showtime il match event del fine settimana sarà tra i cinque più seguiti televisivamente negli States di questa stagione. Il duello di sabato sera a Las Vegas vedrà di fronte due titolari assoluti  di due categorie diverse  supermedi e superwelter. Sulla carta sei kg di peso di differenza  tra la superstar messicana Canelo Alvarez, in difesa delle  cinture delle quattro maggiori sigle dei pesi super medi, contro Jermell Charlo, che detiene altrettante cinture nei superwelter è una grande novità ma sabato notte i titoli in palio saranno di meno perché non appena Jermell scavalcherà le corde la sigla WBO lo priverà del primato per non averlo difeso contro lo sfidante ufficiale –

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Canelo è il grande favorito della sfida  come indicano i bookmaker della capitale del gioco d’azzardo. Infatti il successo di Jermell viene pagato dieci volte la posta, mentre il pari addirittura a  18 contro 1.

Ieri Saul Alvarez ha dichiarato:  -Credo sempre di essere il numero uno. Tutta la mia carriera ho sopportato il peso di questa previsione vincente. Devi credere  fortemente in te stesso per essere un numero uno. Penso che Jermell Charlo sia l’avversario giusto in questo momento. Lui e suo fratello mi hanno sfidato più volte, accompagnando i miei match con delle critiche. Sabato notte dunque faremo i conti. So benissimo che il mio avversario è molto rapido con le mani e mobile ma non è niente che non abbia già visto-

I migliori 100 pugili della storia: Wilfredo Gomez

 Un bazooka da Portorico

 

 

WILFREDO GOMEZ (1956)   PORTORICO

Campione sigla WBC pesi supergallo (1977-1980 e 1982) Campione sigla WBC pesi piuma (1984)  Campione sigla WBA pesi superpiuma (1985-86)

 

Uno dei pugili portoricani più forti di sempre, Wilfredo Gomez, detto "Bazooka", è stato uno dei grandi protagonisti delle piccole categorie a cavallo fra gli anni 70 e gli anni 80.  Il nomignolo gli fu dato perché Gomez è stato uno dei più spaventosi picchiatori della storia, ben 42 delle sue 44 vittorie sono arrivate prima del limite ma è anche vero che le sole 3 sconfitte sono anch'esse arrivate anzitempo, il che vuol dire che solo 3 volte (c'è stato un pari all'esordio) Gomez ha dovuto attendere il cartellino dei giudici. Fra gli uomini migliori da lui battuti figurano Alberto Davila, Dong Kjun Yum, Royal Kobayashi, Leonardo Cruz, Carlos Zarate, Nicky Perez, Juan Meza, Juan Antonio Lopez, Roberto Rubaldino, Lupe Pintor, Juan Laporte, Rocky Lockridge.

Alessio Lorusso vedette della riunione del 21 ottobre a Milano

Dopo la rentrée vittoriosa dello scorso 16 settembre, quando sconfisse ai punti il competitivo nicaraguense Ricardo Martinez, l’ex campione europeo dei gallo Alessio “Mosquito” Lorusso (22-5-2), a breve distanza di tempo, tornerà a combattere all’MGM di Milano.
LORUSSO 21 ottobre 
La riunione, organizzata dalla DNR Scholl, è fissata per il 21 ottobre.
Con tutta probabilità il suo avversario sarà Darwin Martinez (8-12-2), altro nicaraguense residente in Spagna che come molti suoi connazionali svolge con professionalità la sua attività in Europa.
Nel sotto clou saranno impegnati il massimo leggero congolese residente a Voghera Jonathan “Mamba” Kogasso (9-0), il medio massimo egiziano di stanza a Bollate Mohamed Elmaghraby (7-0) e il peso leggero Andrea “Bang Bang” Sito (6-2-3).
Max 

La boxe piange il “guerriero" Luigi Minchillo, ha sconfitto Acaries e Hope

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Se ne è andato via per sempre Luigi Minchillo. Aveva 68 anni. È stato campione italiano ed europeo dei superwelter. È stato un campione. Sul ring ha ignorato cosa fosse la paura, non ha mai schivato un avversario, ha affrontato con dignità fenomeni e campioni. Un guerriero nel pieno senso della parola.

Luigi Minchillo ha battuto gente come Marijan Benes, Louis Acaries e Maurice Hope. Ha affrontato Roberto Duran e Mike McCallum. Ma c’è un match che racconta meglio di altri il guerriero di San Paolo Civitate. Quello contro Hearns a Detroit. Una dimostrazione di forza atletica, coraggio, alta soglia del dolore, intelligenza tattica e determinazione. Era fatto così il pugile Luigi Minchillo. Ecco un ricordo di quei giorni.

Era un bravo ragazzo. Passionale, coraggioso, istintivo. Era sbarcato a Detroit con il manager Giovanni Branchini, il maestro Elio Ghelfi ed uno spicchio della sua famiglia: il fratello Guerino, papà Paolo e la moglie Enza.
La notte del mondiale, Minchillo interpretava alla perfezione il ruolo. Non indietreggiava, ma andava incontro al dolore. Non aveva paura, non ne aveva mai avuta. A un certo punto Hearns voltava le spalle e dava l’impressione di volersi ritirare, l’italiano esultava. Ma era solo un’impressione. Forse aveva capito male un gesto dell’arbitro, o gli era sembrato di sentire il suono che chiudeva il round. 
Il campione torturava di colpi il volto e il corpo dell’italiano, la sua vittoria era netta, sacrosanta.
Luigi Minchillo non sapeva cosa significasse paura. Aveva sfidato il migliore, aveva perso, tornava a casa con l’orgoglio di avere fatto il suo dovere sino in fondo. Sul volo che lo riportava a Milano l’avevano riconosciuto, gli avevano fatto i complimenti. Lui nascondeva gli occhi pesti dietro un paio di occhialoni da sole. Ma era solo per pudore, non voleva esporre le sue ferite.
Avevo raccolto le sue dichiarazioni, parole appena sussurrate ma piene di dignità
Luigi se ne stava disteso sul lettino,nella penombra dello spogliatoio. Aveva gli occhi gonfi, il corpo dolorante. Faticava a respirare, stringeva al petto le fotografie dei figli: Stefania e Paolo. Baciava la foto dei bambini, stringeva la mano della moglie. Piangeva.
A cosa stai pensando, Luigi?
“Dovevo nascere più fortunato. Ma non è questo il momento per lamentarmi. Mi dispiace solo che per farmi apprezzare io sia dovuto venire all’estero”.
Pensi di dover dire qualcosa a chi ti ha spesso criticato?
“Mi dispiace di non essermi potuto prendere una rivincita nei confronti di alcuni grandi campioni. Penso a chi ha detto: Dopo di noi, l’Italia non avrà più campioni del mondo. Non si sono comportati bene. Non dico tanto per me, quanto per Loris Stecca e Patrizio Oliva, due giovani che sono da mondiale. Mi dispiace di non poter dire a quei campioni del passato: Eccolo qui il titolo, ecco la cintura! Lo vedi che hai detto una fesseria?”.
Cosa racconterai ai tuoi figli di questa notte mondiale?
“Gli farò vedere il filmato del match, si dovranno rendere conto da soli di cosa sia stato questo incontro. E poi, quando leggeranno i libri e vedranno chi sono stati Hope, Duran, Hearns e Acaries, capiranno il resto. Ma non voglio che i miei figli mi giudichino per quello che ho fatto nello sport. Spero che ne siano orgogliosi, ma credo sia giusto sperare che mi giudichino come padre, non come pugile”.
Torniamo al match. Quale è la ripresa in cui hai sofferto di più?
“L’ultima. È stata terribile”.
Pensavi che il match sarebbe stato più o meno duro di quanto in realtà è stato?
“Non pensavo a niente. Quindi, niente mi meraviglia”.
Sembri deluso. Eppure, fuori da questo spogliatoio, tutti parlano bene di te.
“Ho una mentalità vincente, quando scendo dal ring voglio farlo da vincitore. Non mi importa chi sia l’avversario che mi sta davanti. Stavolta ho perso, non posso sentirmi soddisfatto. Anche se chi mi ha sconfitto si chiama Thomas Hearns. Non riesco proprio ad essere contento, non ce l’ho fatta”.
Hai incassato colpi terribili e subito dopo hai replicato con coraggio e aggressività. Come hai fatto?
“Fa parte della mia personalità. Se prendo un colpo, so che devo reagire, altrimenti lascio all’altro tempo e spazio per sovrastarmi. È dopo che sono stato nei guai che riesco a esprimere il meglio di me”.
Che valore dai alla prova che sei stato capace di offrire qui a Detroit?
“Un anno fa mi ero ritirato. Stanotte ho fatto soffrire Hearns, giudicate voi”.
Hai pensato di dire: Basta, abbandono?
“Mai!”
E adesso? Una settimana di vacanza in America?
“No, torno a casa. La mia America è in Italia”.
Accanto a lui Elio Ghelfi. Il maestro ha vissuto momenti di grande tensione. Era decisamente soddisfatto della prova del suo pugile.
Elio, come valuti il rendimento di Minchillo?
“Minchillo ha compiuto un capolavoro, è riuscito a cambiare tattica sul ring dimostrando grande intelligenza. Non è stato solo un fighter, ha fatto vedere anche una grande abilità tecnica. Qualcuno ne sarà rimasto sorpreso, non io”.


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