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Nel film autobiografico di Nasem Hammed anche l'attore Pierce Brosnan, ex 007

La storia del grande campione Nasem Hamed e  del suo allenatore altrettanto famoso in Gran Bretagna Brendan Ingle è diventata un film. Naturalmente si tratta di un'autobiografia di Hamed  nato a Sheffield  nel 1974 che dovrebbe  uscire con  il titolo di ""Giant" ".

Dal 2015 Hall of Fame titolare dei pesi piuma in quattro sigle. Nel 2016 ESPN  ha incluso Hamed  nella classifica dei migliori pugili degli ultimi 25 anni.

A interpretare il personaggio di Brendan Ingle ( scomparso nel  2018) è stato chiamato l'ex 007 Pierce Brosnan, che ha cambiato in modo significativo il suo look per questo ruolo dove ha capelli grigi ed è stato truccato per apparire più anziano di decine di anni- Il ruolo di Hamed è stato interpretato da suo figlio Aadam -

HAMED Naseem 2000
Il film è prodotto da Sylvester Stallone, il quale dovrebbe fissare "la prima " in Inghilterra nel 2025 . " Il vero principe " Nasem Hamed è stato campione dei piuma Wbo dal 1995 al 2002. Ha aggiunto le cinture Ibf e Wbc e nel 2002 ha vinto l' IBO . L'ultimo suo match risale appunto al maggio del 2002.

Patrizio Oliva intervistato da Ring Magazine sulla sua carriera

 

L’autorevole rivista specializzata “The Ring Magazine”, il cui primo numero risale al 1922, ha pubblicato oggi, sul profilo online, un intervista a Patrizio Oliva, medaglia d’oro ai giochi olimpici di Mosca 80 e campione mondiale super leggeri, realizzata da Anson Wainwright.
 
Riteniamo interessante rendere noto il testo per il piacere degli appassionati lettori di Boxeringweb.
 
 
 
Patrizio Oliva è stato un dilettante eccezionale, vincendo l'oro alle Olimpiadi del 1980. 
Più tardi, come professionista, ha conquistato il titolo dei pesi welter junior WBA. 
 
Patrizio, uno dei sette figli della famiglia Oliva è nato a Napoli, in Italia, il 28 gennaio 1959. 
 
La boxe faceva parte della sua vita fin dalla giovane età. "Io vengo dalla povertà", ha detto Oliva a The Ring dei suoi primi anni. “Ho iniziato a praticare il pugilato a 8 anni perché, prima di me, mio fratello Mario era un pugile e campione italiano e faceva parte della squadra nazionale. Avrebbe dovuto partecipare alle Olimpiadi di Monaco del 1972, ma tre giorni prima di partire per la Germania, è stato morso da un insetto, che gli procurò un'infezione sul viso e non è più potuto partire. È stato lui che mi ha iniziato alla boxe. Quando sono entrato per la prima volta in palestra, mi sono subito innamorato di questo sport”.
 
Il desiderio di successo di Oliva aveva radici profondamente personali.
 
"Anche se ero povero, non ho mai combattuto per soldi", ha detto. “Avevo una grande passione. Ho promesso a mio fratello Ciro, sul letto di morte, quando avevo 12 anni, che sarei diventato un campione e gli avrei dedicato tutte le mie vittorie e avrei riportato la felicità perduta alla mia famiglia, a causa della sua morte. Da bambino, stavo davanti allo specchio e dicevo: Patrizio Oliva, campione olimpico e mondiale. Camminavo per 15 chilometri al giorno per andare in palestra perché non avevo abbastanza soldi per comprare il biglietto dell'autobus, e l'ho fatto per anni. Tornavo a casa alle 22:00.
 
L'impegno ha dato i suoi frutti, poiché Oliva ha continuato a godere di una carriera amatoriale altamente decorata. Ha vinto i titoli nazionali nel 1976, '77 e '78 (non ha gareggiato nel '79) e gli europei Youth del 1977 prima di rappresentare il suo paese agli europei senior del 1979 e alle Olimpiadi di Mosca del 1980. Nel corso del torneo olimpico ha battuto i suoi primi due avversari prima del limite, poi ha superato il duro yugoslavo Ace Rusevski (3-2) nei quarti di finale e il brutannico Tony Willis (5-0) in semifinale. Ha poi dominato Serik Konakbayev (4-1) in finale conquistando la medaglia d'oro. Le prestazioni di Oliva sono state così impressionanti che gli valsero l’assegnazione il prestigioso trofeo Val Barker quale miglior pugile dei Giochi.
 
"Ho realizzato il mio sogno vincendo l'oro olimpico e il titolo mondiale tra i professionisti", ha ricordato Oliva, che ha un record di 93-3 nei ranghi amatoriali. Senza più nulla da realizzare nella boxe amatoriale, Oliva ha firmato contratti per passare pro con il promotore Elio Cotena e il manager Rocco Agostino. Ha fatto il suo debutto da professionista battendo con una decisione unanime l’esperto brasiliano Nelson Gomes nell'ottobre 1980 dove venne pagato 2 milioni di lire (circa 2.300 dollari all'epoca). Oliva continuò a vincere i suoi primi 25 combattimenti per poi battere il francese Robert Gambini diventando campione europeo nel gennaio 1983. "È stato un momento importante", ha detto con orgoglio. "Gambini era un buon pugile, ma ho vinto con 13 punti sulle scorecard”. Nei tre anni successivi, ha confermato la sua superiorità disputando con successo otto difese del suo titolo EBU. 
Con un record di 43-0, i sostenitori economici di Oliva sono stati in grado di assicurarsi il match con in palio il titolo WBA delle 140 libbre ingaggiando l’argentino Ubaldo Sacco (47-3-1) allora detentore del titolo. La lotta si è svolse nel marzo del 1986 nel principato di Monaco. "È stata una partita molto dura, 15 round infernali", ha detto Oliva, che ha ottenuto la vittoria con una decisione per SD. “Sacco ha sempre attaccato. Ho combattuto una battaglia molto dura. Dopo l’incontro abbiamo fatto una piccola festa, ma ero troppo stanco e non me la sono goduta. Poi, al mio ritorno a Napoli da Montecarlo, i miei concittadini, circa 2.000 persone, mi hanno festeggiato”.
 
Tuttavia, non tutti a Napoli erano contenti del successo del titolo di Oliva. 
 
 "Il leggendario calciatore argentino del Napoli Calcio Diego Armando Maradona faceva il tifo per Sacco, quindi quando ha perso, è rimasto deluso", ha ricordato Oliva. “Non mi ha detto nulla, ma disse ai suoi compagni di squadra che il suo connazionale aveva vinto. Poi ci siamo incontrati in un ristorante a Napoli e abbiamo chiarito. Gli argentini sono molto nazionalisti”. 
 
Oliva ha poi disputato due combattimenti non-title prima di fare la sua prima difesa nella sua Napoli contro l'imbattuto nativo del Minnesota Brian Brunette nel settembre 1986. 
È stato molto bello. Prima della sfida le auto guidarono per le strade della città con la mia foto e quella di Brunette. Poi, alla conferenza stampa, i fratelli di Brian dissero che avevano paura che potessi morire in quell’incontro perché il loro fratello aveva vinto tutte le sue partite per KO. Quindi gli dissi: Se tuo fratello non sarà bravo con i pugni come lo sei tu con le parole, io metterò fine alla sua carriera”.
Le parole di Oliva si sono rivelate profetiche, poiché ha fermato Brunette in tre round e l'americano combatté solo un'altra volta in carriera. 
 
Successivamente, l'abile italiano difese il titolo battendo con una decisione unanime ai punti l’aggressivo messicano Rodolfo “Gato” Gonzalez ad Agrigento in Sicilia nel gennaio 1987. 
Tuttavia, l'usura di una lunga carriera amatoriale e professionale aveva messo a dura prova Oliva. 
Nel suo match successivo venne sorprendentemente battuto in tre round dall'argentino Juan Martin Coggi, che vendicò così il suo connazionale, Sacco, combattendo per la prima volta fuori dal suo paese d'origine.
 
Coggi dimostrò in seguito di essere un grande campione. Dopo che mi ha battuto, mantenne il titolo per molti anni”, ha osservato Oliva. “Devo dire che quando ho affrontato Coggi, non avevo più le motivazioni per la boxe. Ero mentalmente stanco. Avevo fatto quattro combattimenti per il titolo mondiale e due combattimenti senza titolo in 18 mesi. Quando sono entrato sul ring i miei riflessi erano appannati e mi sorprese con un gancio molto potente".
Dopo quella sconfitta Oliva si allontanò dal ring e iniziò a lavorare come commentatore per la TV italiana. 
Tuttavia, a due anni di distanza, si trovò nella condizione di desiderare un ritorno all’attività.
 
Tornò come peso welter nel luglio 1989 e dopo aver smaltito la ruggine accumulata, batté il talentoso inglese Kirkland Laing (UD 12) per diventare campione europeo in una seconda classe di peso.
 
Oliva fece due difese, battendo l’imbattuto inglese Erroll McDonald, squalificato per un uso pericoloso della testa nel dodicesimo round, per poi superare l'esperto francese Antoine Fernandez (UD 12). 
 
A questo punto, Oliva era destinato ad affrontare il titolare della versione IBF Maurice Blocker, ma le attenzioni si spostarono inaspettatamente sul titolare WBC James “Buddy” McGirt. "Blocker, era alto un 1,89 metri e quindi ho fatto tutta la preparazione con sparring partner con un altezza simile. 
McGirt invece aveva una statura di 1,71, quindi completamente diverso da Blocker", ha rivelato Oliva. 
 
 “Alla seconda ripresa ho richiamato l'arbitro, Arthur Mercante, per dirgli che McGirt era pericoloso con la testa, perché mi aveva già colpito. Poi, al quarto round, mi ha tagliato il sopracciglio con una testata. Ma Mercante segnalò ai giudici che si trattava di un pugno e non un colpo di testa. Comunque fu un buon match che McGirt vinse chiaramente.”
 
Questa volta, Oliva (57-2, 20 knockout) decise di ritirarsi definitivamente. “Ero ancora campione europeo; avrei potuto difendere ancira il titolo, ma ho capito che non avevo più gli stimoli necessari per continuare con la boxe, e così mi sono fermato. Quando mi sono ritirato diventai capo allenatore della squadra italiana alle Olimpiadi di Atlanta del 1996 e di quelle di Sydney del 2000".
 
Guardando indietro, Oliva dice che durante la sua carriera ci sono stati due grandi combattimenti di cui si discusse. "Il mio manager mi parlò di un possibile incontro contro Alexis Arguello, e poi, prima di Coggi, contro Hector 'Macho' Camacho". 
 
Oliva, ora 65 anni, è sposato, ha quattro figli e vive ancora a Napoli, dove rimane una figura popolare. “Ho una palestra dove si svolgono molte attività sportive. Sono il capo allenatore della squadra nazionale Scholboy. Poi, faccio il mental coach in aziende private e sono un attore di cinema e teatro dove sono impegnato in uno spettacolo sulla mia vita".
 
Dopodiché Patrizio ha risposto ad alcune domande sui suoi avversari.
 
MIGLIOR JAB 
Ubaldo Sacco: “Il suo Jab è stato continuo e lo ha portato per tutti i 15 round, ma ne ho schivati molti.” 
 
MIGLIORE DIFESA 
Buddy McGirt: "Aveva la guardia chiusa e muoveva bene il suo corpo". 
 
MIGLIOR GIOCO DI GAMBE
Ubaldo Sacco: “Ha combattuto a un buon ritmo per 15 round. Si è sempre fatto avanti e non si è mai fermato, anche quando l'ho colpito duramente”. 
 
MIGLIORE VELOCITÀ DI MANO 
Juan Martin Coggi: “Mi ha sorpreso con un gancio sinistro veloce e potente.” 
 
PIÙ INTELLIGENTE 
McGirt: “Era meglio di me.” 
 
PIÙ STRUTTURATO
Kirkland Laing: “Era molto più forte di me fisicamente. Ho usato la velocità della mia mano e la mobilità delle gambe per batterlo.” 
 
MIGLIOR MENTO 
Antoine Fernandez: "Ha preso alcuni pugni forti ma ha resistito". 
 
ABILITÀ DI BOXE 
McGirt: "Aveva un buon ritmo e un buon lavoro sul corpo". 
 
MIGLIORE NEL COMPLESSO 
Sacco: “Sacco, Gonzalez, McGirt, Coggi...ma per me, Sacco era assolutamente il migliore. Aveva tecnica, difesa, era un eccellente attaccante e aveva anche un buon pugno.”



 

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Maggio, grande pugilato in Tv. Cinque i campionati del mondo in programma

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Maggio, tanta boxe in Tv.
Due grandi eventi su DAZN.
Il 4Saul Canelo Alvarez (62-2-2, 39 ko) vs Jaime Munguia (43-0, 34 ko) per il titolo unificato dei pesi supermedi da Las Vegas. Sarà in Pay Per View. per vederlo, oltre al prezzo dell'abbonamento, il costo è di 19,99 euro. Diretta dalle 02:00 (ora italiana) della notte tra il 4 e il 5 maggio.
Il 18Tyson Fury (34-0-1, 24 ko) vs Olexander Usyk (21-0, 14 ko) per il titolo unificato dei pesi massimi da Riyadh. Anche qui trasmissione in PPV a 19,99 euro. Diretta tv dalle 18 (ora italiana).
Stanotte, per tutti gli abbonati, Peter McGrail vs Marc Leach (dalle ore 20), Josè Ramirez vs Ramsey Barthelemy (dalle 02:00) e Armed Xhoxhak vs Huseiyn Cingara (dalle ore 20).
Grandi match in streaming anche su MOLA Tv. Per vederla non ci sono costi di abbonamento, gli eventi sono in chiaro e gratuiti.
Il 6, da Tokyo, Naoya Inoue (25-0, 23 ko) vs Luis Nery (35-1-0, 27 ko). Mondiale unificato supergallo. Diretta lunedì 6 maggio alle 10 (ora italiana)
Il 12Vasyl Lomachenko (17-3-0, 11 ko) vs George Kambosos jr (21-2-0, 10 ko) da Perth, nella notte tra sabato 11 e domenica 12, per il mondiale IBF, IBO leggeri.
Il 19, Emanuel Navarrete (38-1-1, 31 ko) vs Denis Berinchyk (18-0, 9 ko) da San Diego per il vacante Wbo dei leggeri, diretta nella notte tra sabato 19 e domenica 20.

 

L’8 giugno a Monza il titolo italiano dei welter Aouina-Rossetti

Dopo quello tra Mohamed “Momo” El Maghraby (8-0) e Steven Leonetti Dredhaj (11-3-1) la Art of Fightnig annuncia un secondo match che farà parte del cartellone della riunione in programma l’8 giugno alla Arena di Monza. 
In quella occasione verrà assegnato il titolo italiano dei pesi welter, attualmente vacante, per il quale si batteranno il romano Pietro “The Butcher” Rossetti (18-2) e il tunisino con passaporto italiano Akreem Aouina (10-1).
Rossetti è già stato campione italiano nel 2022 titolo che abbandonò per andare in Francia a prendersi il Silver Title EBU dove mise KO in due riprese Mohamed Kani.
Nel suo ultimo incontro, disputato lo scorso ottobre in Germania, venne battuto prima del limite dall’ucraino Karen Chukhadzhian per la cintura intercontinentale IBF. 
Aouina, residente a Padova, da dilettante è stato in tre occasioni campione nazionale del suo paese nonché campione italiano nell’edizione di Pescara 2018.
Max 
 

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Ramirez rientra dopo un anno contro il veterano Barthelemy

Superleggeri in azione a Fresno

 

Anche i pugili cubani spesso smettono troppo tardi quando non sono più in possesso delle loro migliori qualità. Anche Rances Barthelemy gira ancora per i ring americani all'età di 38 anni.  Fratello di Yan, medaglia d'oro sia alle Olimpiadi che ai mondiali dilettanti, Rances ha avuto un professionismo molto migliore di quello deludente del fratello maggiore anche se non ha raggiunto la notorietà all'esterno di una ristretta cerchia di addetti ai lavori, però ha raccolto titoli di sigla  sia fra i superpiuma che fra i pesi leggeri ed ha tuttora un ottimo record con due sole sconfitte e un pari a fronte di 30 vittorie.  Stanotte a Fresno affronta però una sorta di difficilissimo dentro/fuori contro il 31enne Jose Carlos Ramirez, uno che ha perso solo contro Josh Taylor per il mondiale vero dei superleggeri.  Ramirez non combatte da oltre un anno ma è il nr 5 della classifica del Transnational Boxing Rankings Board dove è rimasto proprio perchè aveva in programma questo match, ed ha nel record vittorie contro pugili di nome, ultimamente Jose Pedraza e Richard Commey. E' veloce, non un picchiatore ma uno che non si lascia scappare un avversario in difficoltà, ha tecnica e resistenza ai colpi.  Anche Barthelemy è dotato di ottima tecnica, ha pugno leggero ma fra i superleggeri fa ancora meno male e non ha più il vantaggio di altezza e allungo che aveva per esempio nei superpiuma.  E ha senza dubbio anche lo svantaggio dell'età. Per questa ragione siamo per una vittoria ai punti di Ramirez o anche prima del limite nella seconda parte del match.

 

Per Ortiz sarà il vero rientro contro Dulorme?

 Il texano favoritissimo a Fresno

 

Sarà questo il vero rientro sul ring di Vergil Ortiz dopo la seria malattia che lo ha tenuto bloccato?  Il 26enne ora peso superwelter (al peso anche qualcosa in più) era ufficialmente rientrato lo scorso 6 gennaio contro il ghanese Fredrick Lawson ma non appena questi ha sentito un colpo nel primo round l'arbitro Tony Weeks è intervenuto con grande anticipo, decisamente troppo, e Ortiz, che voleva mettere qualche round nel motore, si è ritrovato vincitore senza nemmeno una goccia di sudore. 

Stanotte a Fresno, California, Ortiz troverà nell'angolo opposto Thomas Dulorme, un 34enne portoricano nato in Guadalupa  che nella boxe ha vissuto tempi migliori. e che negli ultimi anni è stato sconfitto alcune volte dai migliori pesi welter combattendo anche poco spesso.  Per trovare una sua vittoria di qualche significato bisogna risalire al 2019 quando tolse l'imbattibilità a Terrel Williams che a seguito di quella sconfitta prima del limite non  ha più messo piede su un ring.

Ci sembra evidente la necessità del clan di Ortiz di fare ora quello che non si è potuto fare a gennaio e, francamente, se Ortiz è quello che crediamo, sarà dura per Dulorme anche non perdere prima del limite.  Dopodiché per Ortiz sarà il caso di trovare qualcosa di più impegnativo.

Benavidez Senior: "Affrontare Canelo più importante della sfida al vincitore di Beterbiev-Bivol"

L'allenatore e padre di due figli guerrieri dei ring José Benavidez Senior in una intervista rilasciata a Izquiredazo ha riconosciuto che una sfida tra David Benavidez contro il futuro campione totale dei mediomassimi ( il vincente di Beterbiev vs Bivol- non sarebbe così importante come affrontare Saúl “Canelo” Álvarez.

Benavidez vs Canelo photos

'Sarò onesto, non penso che sfidare il futuro titolare assoluto dei pesi mediomassimi sia un match così grande come affrontare Canelo Alvarez - Bisogna dare rispetto a Canelo.

E' un campione , molto disciplinato, ha fatto molto per la boxe, richiamando folle di persone dal vivo e in televisione . Sarà molto difficile per i pugili che verranno dopo di lui raggiungere certi livelli. Lui e il suo trainer Eddy Reynoso hanno fatto un lavoro spettacolare sotto ogni profilo ( anche in palesstra ) e noi abbiamo tanto da fare per arrivare a quel livello .

Mi faccio una domanda :Bivol ha battuto Canelo, ma chi si ricorda di quell'incontro?

'Chi si ricorda di Bivol?',Se vai in giro e chiedi chi è Bivol, nessuno lo conosce. Se chiedi chi è Canelo ...... tutti sanno chi è Canelo”.

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Jermall Charlo "torna in pista" con l'intenzione di sfidare Canelo Alvarez

Colui che è interprete di una delle situazioni più paradossali della storia della boxe moderna, il campione dei pesi medi WBC Jermall Charlo (non difende il titolo dal giugno 2021 eppure è ancora titolare della cintura)si fa vivo per annunciare che vuole assolutamente vendicare la sconfitta di suo fratello Jermell Charlo contro Canelo Alvarez.


Jermall nello scorso novembre è tornato sul ring dopo dopo due lunghi anni di assenza a causa di problemi di salute mentale e ha battuto Jose Benavidez in dieci round ai punti. Secondo Eyewitnss Charlo è tornato ad allenarsi già da qualche settimana.

“Ho intenzione di vendicarmi. Non mi sto divertendo... non più. Il problema non sono i soldi. Tra un paio di giorni arriverà il mio compleanno. Ho fatto la storia”, Dichiara Charlo a Boxing News . Ed ora voglio togliermi delle soddisfazioni. Canelo è nel mio mirino. Lui ha battuto mio fratello io batterò lui. È solo questione di tempo.-
Già, ma quanto lungo sarà questo tempo ? RD

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