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Storie di Boxe

Quando piansero per Firpo e gioirono per Perez

 Firpo butta fuori Dempsey

Due volti del pugilato in Argentina . Da Firpo  nel 1923 a Perez nel 1959

 

 

 

In tema di pugilato l’Argentina era uno strano paese . I tifosi di boxe avevano  la capacità di impazzire per un pugile prima del grande evento oppure di trascurarlo sempre in presenza di un avvenimento di prima grandezza.

In ogni caso il guerriero del ring si muoveva sempre tra le corde ,che allora erano 12 ,come in  un luogo scenico  e assumendo una dimensione drammaturgica. Ripercorriamo due storie diametralmente opposte   nell’epilogo ma anche  nel cuore della gente sudamericana.

 

Luis Angel Firpo

 

Quando nel 1923 Luis Angel Firpo , peso massimo noto come “il toro selvaggio della Pampa” , stava per salire la scaletta del Polo Grounds di New York e affrontare il campione del mondo (Nysac) Jack Dempsey  , Buenos Aires era stata attrezzata per ascoltare via radio l’avvenimento in ogni dove.

Nella centrale Avenida de Mayo grandi altoparlanti si sporgevano da ogni palazzo per diffondere con i loro imbuti le fasi del match. La capitale era percorsa da una frenesia unica, da una irripetibile irradiazione di tifo dilagante e in certi casi perfino estremo se è vero che pur di avere un altoparlante , nelle periferie , in centinaia avevano fatto colletta per noleggiarli .

Gli argentini erano certi che Firpo avrebbe vinto. Difficile però indovinare a che ripresa avrebbe “fatto fuori” il gigante del Colorado detto “Manassa mauler “. I tifosi raggiunsero una ebrezza indimenticabile quando Firpo al primo round( foto sopra ) buttò fuori dal ring Dempsey. Firpo inizio’ bene anche la seconda ripresa e il fatto che Dempsey si era trasformato in attaccante per molti sembrò un dettaglio. Invece il destro del campione partì implacabile e Firpo crollò al tappeto. I secondi scanditi dall’arbitro Johnny Gallagher furono lunghi e penosi come delle sentenze e le speranze sfumarono come neve al sole . L’incredibile folla ( le cronache parlano di oltre cinquemila persone) convenuta in Avenida sfollo’ in lacrime . Il giorno dopo Buenos Aires era una città praticamente in lutto .

Trentasei anni dopo la scena fu replicata in Avenida de Mayo. Nel novembre del 1959 sul ring di Osaka un argentino di nome Pascual Perez, peso mosca ebbe l’ardire di sfidare il campione del mondo il giapponese Sadao Yaoita che lo aveva già battuto a Tokyo dieci mesi prima.

Nella capitale argentina membri della Confederazione generale del Lavoro erano riusciti ad avere il permesso dalle autorità di diffondere nelle vie del centro il collegamento radio con Osaka. A differenza di Firpo, il bravissimo Perez, non godeva dei favori del pronostico , anzi i tifosi erano quasi rassegnati e passeggiavano in Avenida più per celia che per passione. L’atterramento di Perez al secondo round fu , poi, considerato come un prevedibile evento. 

 

Pascual Perez - El Gráfico - 1948.jpg 

 

 

Ma Pascual  che non aveva la stazza di Firpo ma certamente un vagone in più di talento non si demoralizzo’. Nelle riprese successive si rivelò imprendibile. Girava come una trottola, colpiva e rientrava. In quei 50 kg c’era la potenza di un welter e la velocità di un leggero. Già al settimo round Yaoita era in difficoltà. Non riusciva a colpire Perez che invece lo raggiungeva con dei terribili montanti al fegato. Per “El Leon Mendocino” non fu un match facile perchè il giapponese aveva un orgoglio smisurato e non smise mai di lottare ma alla 13esima ripresa ,quando i cartellini erano unanimi a favore dello sfidante , Perez per ben due volte mandò sul tavolato il figlio del celeste impero e diventò il nuovo campione mondiale dei mosca.

Finito il collegamento radio in Argentina scoppio’ un festa epocale. Alcuni quotidiani scrissero che per tre giorni si consumarono fiumi di bevande alcoliche per festeggiare come non era avvenuto nemmeno in occasione del Campeonato Sudamericano de Football vinto nel 1959 dall’Argentina.

Il palazzo del governo rimase acceso tutta la notte e per il ritorno di Perez si organizzarono 22 ricevimenti nel giro di una settimana . Nemmeno  a Juan Domingo Peron nelle rielezioni del 1951 era stato tributato tanto successo .

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