Chiusura del serbatoio del dilettantismo, assenza di professionisti che vivano di boxe, calo del livello qualitativo, tv assenti
“Il nuovo DT e l'inserimento dei due cubani sono frutto di un clima confuso e di assenza di strategie. Ma perché nessuno parla?"
Storia di Lawrence Okolie, da vittima del bullismo a nazionale inglese ai Giochi di Rio 2016. Imbattuto da professionista
Jake LaMotta è morto a 96 anni. Ha sconfitto Sugar Ray Robinson, è stato interpretato da Robert De Niro…
Le dichiarazioni del presidente Lai prima delle elezioni e dei Mondiali di Amburgo, a confronto con i risultati
Per chi guida il pugilato italiano BoxeRingWeb è il nemico.
Qualcuno ci accusa di peccati che non possiamo avere commesso, per il semplice fatto che non rientrano nella nostra sfera di competenza. Non è un alibi, è una realtà facile da capire a meno che non si abbiano gli occhi bendati.
Ci chiamano traditori della patria. Dicono che contestiamo a prescindere, che i risultati ci sono e solo noi non riusciamo a vederli. Hanno anche detto di fare ascolti record in televisione, ma quando abbiamo portato i dati ufficiali (che smentivano la tesi sostenuta con grande enfasi) hanno fatto finta di niente.
Hanno raccontato che sfortuna e arbitraggi sono gli unici ostacoli capaci di interrompere il volo azzurro.
Non rispondiamo alle provocazioni.
Siamo da sempre convinti che debbano essere i fatti a governare il ragionamento. Le parole servono solo a mascherare la verità quando non si sa come difendersi. E allora, restando fedeli alle parole dette dal presidente Vittorio Lai prima delle elezioni e alla vigilia della partenza per i Mondiali di Amburgo, cerchiamo di capire quali fatti corrispondano alla realtà ipotizzata dalle parole.
Si comincia.
Le dichiarazioni del presidente Lai prima delle elezioni e dei Mondiali di Amburgo, a confronto con i risultati
Mayweather: “Ho scelto il giusto partner con cui danzare". McGregor: “L'ho fatto diventare un messicano"
Il testo di questo articolo è stato pubblicato oggi, alle ore 16:00 italiane, nella sezione Sports del sito online di USA Today, uno dei principali giornali americani. La firma del pezzo è di Josh Peter.
LAS VEGAS – Alle 3:30 del mattino (le 12:30 di oggi in Italia, ndr), a tre giorni dalla sfida contro Conor McGregor, Floyd Mayweather jr era dove nessun pugile è mai stato: nel proprio Strip Club a parlare con ballerine in topless, cantando musica rap e tenendo banco in ogni discussione. L’ha fatto anche se sabato sera sarà in gioco il suo record (49-0).
Mayweather ha assicurato che non lo fa per pubblicità e che sarà al club ogni giorno, anche quello in cui affronterà McGregor alla T-Mobile Arena.
“Nessuno mi può battere”, ha risposto a tutti quelli che gli hanno chiesto se giudicasse saggio avere un simile programma notturno proprio questa settimana.
Giovedì mattina, Mayweather si è presentato alle 2:45 in un Rolls Royce bianca al suo club che ha chiamato Girl Collection, ad attenderlo c’erano due dozzine di ballerine in topless. Ha lavorato nell’enorme sala principale del club per circa mezz’ora prima di sedersi in una sezione VIP con quattro ballerine.
Un capolavoro di marketing, con una trama scritta da abili sceneggiatori. Non sport, ma show business…