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Sempre lo stesso film

Andrea Stramaccioni è il terzo allenatore stagionale dell’Inter.

Perdente di successo. ‘La vita non è un film’. Questa frase non vale per tutti. Sicuramente non vale per Claudio Ranieri, che da un paio di giorni non è più l’allenatore dell’Inter. Claudio Ranieri, uno dei pochi gentlemen del calcio italiano, è famoso per i suoi piazzamenti. E’ arrivato secondo con il Chelsea, è arrivato secondo (e terzo) con la Juventus, è arrivato secondo con la Roma, nella stagione 2009/2010. Nelle prime due giornate in panchina c’era Spalletti, che perde le prime due partite e si dimette, arriva Ranieri romano del Testaccio e romanista. La Roma opera una rimonta straordinaria, Ranieri recupera una quindicina di punti all’Inter e scavalca Mourinho. All’Olimpico Storari diventa Zamora, la Roma domina, ma perde 2-1 con la Sampdoria. Mourinho passa di nuovo avanti e all’ultima giornata il sogno di Ranieri, che perde anche la finale di Coppa Italia (a Roma, 1-0) contro l’Inter. Ranieri si conferma un eterno piazzato. A febbraio dello scorso anno viene esonerato, a settembre ritorna in sella. E’ lui il nuovo allenatore dell’Inter, alterna vittorie e sconfitte, poi infila sette vittorie consecutive, per sette partite non vince, esce dalla Champions League, dalla Coppa Italia e precipita in campionato. Le colpe non sono sue. La squadra è troppa vecchia, i giocatori sono consumati. Il ciclo dell’Inter è finito due anni fa.

La storia si ripete. Ranieri è stato sostituito da Andrea Stramaccioni. Un perfetto sconosciuto anche per gente che segue il calcio. Stramaccioni, trentasei anni compiuti a gennaio, fino a giugno allenava le giovanili della Roma, fino a lunedì sera allenava la Primavera dell’Inter. Ranieri subisce il terzo esonero in quattro anni. Nel 2009 la Juve lo mandò via quando mancavano due giornate. Al suo posto arrivò Ciro Ferrara, che era il responsabile del settore giovanile della Juventus, che finì per la prima volta in panchina. L’anno scorso fu sostituito da Vincenzo Montella, che allenava gli allievi della Roma, che finì per la prima volta in panchina. Adesso c’è Stramaccioni. Non c’è da stupirsi se Ranieri viene sempre sostituito da allenatori giovani. Quando lo chiamano le grandi società lo prendono perché cercano un allenatore di esperienza che dia tranquillità. Quando lo mandano via, vogliono un allenatore giovane che porti freschezza. E all’Inter una ventata di gioventù serve considerato che moltissimi calciatori in rosa hanno vinto la Champions League due anni fa con Mourinho. Ah, già Mourinho. Quello che prese il posto di Ranieri al Chelsea, quando arrivò Abramovich e vinse due volte la Premier League con i giocatori che Ranieri non aveva avuto.

Paragone irriverente. In queste ultime nove partite sulla panchina nerazzurra ci sarà Stramaccioni. Se le vince tutte e porta l’Inter in Champions verrà confermato. Più facile che l’uomo torni sulla Luna, ammesso che ci sia stato. Stramaccioni è un tecnico giovane, preparatissimo, che merita la panchina di una squadra importante di Serie A, ma lui, con l’eccezione di Mourinho e Mancini, è l’emblema della gestione di Massimo Moratti. Il presidente dell’Inter, come i sovrani di un tempo che si innamoravano di una cortigiana e la eleggevano come preferita, si ‘innamora’ di un allenatore, lo adora per un paio di settimane, ma poi sente i commenti negativi della corte e decide di liberarsene. Tra due mesi ci sarà un'altra star.

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