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I tre punti cardine

Questo sarà un articolo un po’ diverso dal solito,poichè attingendo da qualche appunto scritto in questi anni più che fare solo cronaca parlando dell’ andata dei quarti di finale di questa edizione di Champions League (con una postilla finale sull’ Europa League) farò alcune personalissime valutazioni e riflessioni su  vittorie e sconfitte di una o più squadre, club e nazionali, che si intersecano in questi ultimi 5 anni diciamo dal primo successo spagnolo, passando per il  Barca di Messi in Champions e soffermandomi su Bayern-Chelsea, quasi a formare un mosaico a prima vista disomogeneo però con tre punti cardine nel discorso.

Andy Murray vince a Miami

Andy Murray batte David Ferrer (2 – 6 6 -4 7 – 6) e vince per la seconda volta il torneo di Miami. Grazie a questo successo lo scozzese supera in classifica mondiale Roger Federer. Davanti a Murray ora c’è solo Djokovic.

Haas elimina Djokovic negli ottavi – Il torneo di Indian Wells sta cercando di scavalcare il torneo gemello di Miami. In California, quest’anno, erano presenti tutti i big. In Florida, invece, non si sono presentati né Federer né Nadal. Al via c’erano, comunque, il numero uno del mondo Nole Djokovic e il numero tre Andy Murray. Gli organizzatori sognavano di vederli in finale come nel 2009. Ferrer, testa di serie numero tre, dei big era quello con meno appeal. Quando negli ottavi lo spagnolo ha sfidato Nishikori in parecchi speravano di vedere vincente il giapponese, dalla muscolatura fragile. Non è stato così. Sempre nel quarto turno c’è stata la clamorosa eliminazione di Djokovic, sconfitto in due set da Tommy Haas, che ha mostrato, oltre a tutta la sua classe, l’esperienza dei suoi trentacinque anni. La contemporanea vittoria di Gasquet su Almagro ha fatto festeggiare gli esteti della racchetta, che dopo tante stagioni hanno visto sugli scudi quelli che giocano con il rovescio ad una mano. Murray, senza brillare, nei primi turni ha fatto fuori Tomic, Dimitrov e Seppi.

Gasquet e Haas si arrendono in semifinale - Nei quarti Haas ha dato una lezione di tennis a Gilles Simon, Murray ha sconfitto Cilic. Mentre Gasquet, a sorpresa, ha superato Berdych. Ferrer battendo il ‘pazzoide’ Melzer è stato il primo a qualificarsi per le semifinali. L’austriaco dopo aver vinto il primo set aveva fatto sperare Djokovic, Federer e Murray, perché lo David qualificandosi per le semifinali avrebbe scavalcato in classifica Nadal, che scivolando al numero cinque nei ‘1000’ sul rosso, al Roland Garros e a Wimbledon potrebbe incrociare le racchette con uno dei suoi grandi rivali già nei quarti di finale. Qualcuno parlando delle semifinali sembrava parlasse di guerre di religioni. Perché gli uomini dal meraviglioso rovescio ad una mano dovevano sfidare Ferrer e Murray. Nella prima sfida Haas parte forte, ma il tedesco sente il peso dell’età, e sotto gli occhi della moglie e della sua bambina, cala alla distanza e cede a David. La seconda semifinale ha avuto un copione identico. Gasquet delizia con il suo rovescio, ma dura solo un set. Murray si qualifica per la finale. Coloro che speravano in una finale tra Haas e Gasquet parlando della finale, dicevano che dopo aver visto i rovesci di Tommy e Richard tutto il resto è noia.

La finale – Murray per molti è nettamente favorito, ma i confronti diretti dicono che lo scozzese è avanti solo 6 a 5. Andy conquista subito due palle break nel primo game, ma non le sfrutta. Ferrer tiene il servizio, strappa due volta la battuta all’avversario e vola sul 5 – 0. Il primo set termina dopo meno di quaranta minuti. Lo scozzese nel secondo set ottiene il break nel terzo gioco e sembra avviato verso la vittoria quando ha la palla del cinque a due. Ferrer, però, è uno che non molla e, riaggancia l’avversario. Sul quattro pari allo spagnolo forse trema il braccio. Murray si riprende il break e chiude 6 – 4. Il terzo set è pazzesco. Il servizio diventa un optional. Nei primi sei game ci sono sei break. Nel nono gioco Murray strappa il servizio allo spagnolo e va a servire per il match. Tutto finito? Assolutamente no. Murray sembra non avere più benzina, David con personalità prende in mano il match riprende il rivale, tiene il servizio, sogna il successo e giunge al matchpoint. Il potente diritto di Andy sembra lungo a Ferrer, che si ferma e chiama il falco. La palla è buona. Murray, scampato il pericolo, allunga il match al tie break, che non ha storia. Murray lo vince per 7 punti a 1 e vince per la seconda volta il torneo di Miami.

Tennis: Voci lontane

Oh Bongo, Bongo, Bongo, stare bene solo al Congo, non mi muovo, no no…...

Toni e Trintignant

Luca Toni e Jean Louis Trintignant sicuramente non si conoscono, forse nessuno dei due sa dell’esistenza dell’altro.

Fuori Controllo

Notizie curiose, particolari, ci sono sempre state e sono legate ad ogni sport. Nel 1991 la Svezia andò a giocare il playoff di Coppa Davis nelle Filippine. Magnus Larsson, tennista talentuoso, ma molto bizzarro, partì con un paio di borse, ma si dimenticò le scarpe. Larsson a Manila vagò alla ricerca di un paio di scarpe numero 48, ma non le trovò. Il suo sponsor giunse in aiuto dello svedese poche ore prima del suo match di singolare. Nel 1996 David Coulthard, allora pilota della McLaren, smarrì il suo casco. Schumacher gli prestò il suo casco di riserva, cosa che non andrebbe mai fatta, secondo una legge non scritta che vige in Formula 1. Quel Gp di Montecarlo durò meno di trenta secondi per il tedesco!

Maglie - Lo scorso novembre l’Uruguay di Cavani è andato a giocare in Colombia un match valido per le Qualificazioni Mondiali 2014. Poche ore prima dell’incontro tutti gli organi di informazione mondiali hanno dato una notizia a proposito di quel match. Secondo un’agenzia l’equipaggiamento tecnico della ‘Celeste’ era stato smarrito durante il trasferimento da Panama alla Colombia. Molti si chiedevano come avrebbero fatto a giocare i calciatori uruguaiani. C’era addirittura chi ipotizzava che Cavani e compagni avrebbero potuto giocare con la maglia del Junior de Baranquilla, squadra locale che ha la maglia celeste. Quell’ipotesi era campata in aria perché, se la notizia fosse stata vera, il problema si poteva risolvere acquistando diciotto maglie dell’Uruguay in uno dei megastore di Baranquilla. Ma la notizia purtroppo era falsa.

Aerei - Negli ultimi mesi molto spesso tanti mezzi d’informazioni hanno ripreso notizie fasulle che sembravano verissime. Lo scorso maggio si è detto che i tifosi dell’Athletic Bilbao invece di volare verso Bucarest per andare a seguire la loro squadra in campo nella finale di Europa League avevano sbagliato itinerario ed erano volati verso Budapest. Dopo un paio di giorni si è scoperto che quella notizia non era vera. Il giorno dopo la prima semifinale di Euro 2012 che la Spagna vinse ai rigori contro il Portogallo tutti scrissero che Cristiano Ronaldo aveva perso l’aereo che riportava i portoghesi a casa, perché in aeroporto si era fermato ad acquistare un pezzo di pizza. La notizia ripresa sempre da tutti gli organi d’informazione si era rivelata una bufala. Perché l’attaccante del Real Madrid quell’aereo lo aveva preso regolarmente.

La maledizione della fascia /1

Parigi, 17 maggio 2006. Piove. L’aria è elettrizzante. Quella sera a Saint Denis c’è in programma la finale di Champions League.

Tennis: Fra Andy e Gebo

Il decoder mysky o la stanza dei monitor di David Bowie ne “L’uomo che cadde sulla Terra

F1/ Vettel vince il terzo Mondiale

Sebastian Vettel per la terza volta ha vinto il Mondiale di Formula 1. In Brasile il tedesco ha tremato, ma alla fine ha vinto con merito il Mondiale 2012. Alonso, secondo al traguardo, sul podio era molto triste, anche se era consapevole che fare meglio con questa Ferrari era praticamente impossibile.

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