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Eroi di ieri e di oggi storie drammatiche magici personaggi

Copia di PUGILI

 

Nell’ultimo libro di Dario Torromeo ci sono: Arcari, Benitez, Chacon, Rosi, Momo Duran, Castellini, Camacho, Garcia e…

 

Ultimo libro del nostro Dario Torromeo, il diciassettesimo dedicato alla boxe.
Il titolo, PUGILI, non lascia spazio a molti dubbi. Si parla del nostro sport. Decine di racconti in cui i protagonisti sono pugili e uomini d'angolo, promoter, ring announcer e giornalisti.
Storie di boxe e di vita. A volte drammatiche, a volte curiose, comunque affascinanti, sempre intense.
I nomi dei personaggi, in ordine di apparizione.
Bobby Chacon, Nino Castellini, Pancho Villa, Geppino Silvestri, Bilal Fawaz, Maurizio Stecca, Earnie Shavers, Ottavio Tazzi, Duk Koo Kim, Valerio Nati, James Scott, Paolo Vidoz, Willi Besmanoff, Leone Efrati, Michael Nunn, Francesco Damiani, Caleb Traux, Hector Camacho, Francesco Fratalia, Andy Bowen, Jack Burke, Samuel Fabbri, Waheed Abdulridha, Clifford Etienne, Lou Duva, Humberto Soto, James Douglas, Jakub Moczyk, Robert Easter jr, Michael Buffer, Bob Dylan, Frank Sinatra, Jimmy Wilde, Panama Al Brown, Massimiliano Duran, Gianfranco Rosi, Ryan Burnett, Danny Roman, Lawrence Okolie, Go Hashimoto,
Chayaphon Moonsri, Bruno Arcari, Teo Betti.
Lasciamo che sia lo stesso autore a raccontarci quello che troveremo nel libro.

 

 

 

“Il finale di The Hitter di Bruce Springsteen”.
Rispondo così  a chi mi chiede quale sia il senso della boxe. A lui sono bastati quattro versi per raccontare un universo, a me servono fiumi di parole. Ma lui è il Boss.

Stanotte nel mattatoio un uomo traccerà un cerchio per terra nella polvere.


Io andrò al centro del cerchio e mi toglierò la camicia.


Studierò le sue ferite, le cicatrici, il dolore che il tempo non cancella.


Farò uno scatto a sinistra e lo colpirò al viso.

La boxe non è uno sport, è un virus che entra nel sangue e non se ne va più via. Basta un cerchio nella polvere per risvegliare la voglia di combattere. È un lampo che invita a ricomincare. L’età non ha importanza alcuna, il fuoco resta comunque acceso.

Chi è pugile per un giorno, lo rimarrà per sempre.

Ogni volta che incontrerà un amico, nel buio di quei vecchi pub di periferia, travolto dal rumore di una musica assordante e ubriaco per le cento birre mandate giù, rimetterà in piedi i frammenti di cento storie. E gli altri, quelli che pugile non lo sono stati mai, saranno lì a vivere dei suoi ricordi.

Berrà un altro boccale di birra e riprenderà a narrare la ballata del ring e della vita. Perché un pugile combatte, a volte perde, a volte vince. Ma resta sempre e comunque un uomo con una storia da raccontare.

Per diventare pugile non è indispensabile salire su un ring. La boxe è uno stato mentale, una filosofia. Per questo anche tra quelli che sono riusciti a combattere, si può trovare chi pugile non lo mai è stato e mai lo sarà.

Amo raccontare, ho visitato Paesi diversi, parlato con popoli lontani. Ho viaggiato inseguendo storie da condividere. Ci ho provato, ci provo ancora. E allora eccomi qui, pugile anch’io per avere lottato nella vita. Pugile con i miei ricordi. Storie vissute in prima persona. Racconti ripresi per i capelli, una notizia letta sul giornale, la voglia di saperne di più. Il desiderio di scavare fino a quando non riesco finalmente ad avere in mano una storia. Dentro questo libro ci sono memorie, divagazioni, interviste, aneddoti. È uno zibaldone a tinte forti.

Un ragazzo senza nazione a cui hanno rifiutato anche lo stato di apolide; un fuoriclasse che non balla più sul ring, adesso ha bisogno di qualcuno che lo aiuti a respirare; il giallo di un eroe della boxe ucciso poche ore prima di diventare padre; un uomo che crolla davanti all’impatto con popolarità e ricchezza; un pugile di classe e grandi risultati buttato in una cella per venticinque anni; un nano gigante capace di riscrivere il libro dei record; artisti famosi legati a doppio filo a questo sport; donne diventate uomini; campioni di casa nostra; maestri che hanno fatto la storia.

Questo e altro racconto, con la stessa passione che ho provato quando mi sono trovato davanti a magici spezzoni di vita.

Nel piazzale c’è un pugile
e un combattente di mestiere
lui porta un ricordo
di ogni guantone che l’ha buttato al tappeto
o ferito fino a farlo gridare
con la sua rabbia e la sua vergogna
“Abbandono, abbandono”
ma il combattente rimane ancora lì.

Si chiude così The boxer di Paul Simon, che l’artista canta assieme ad Art Garfunkel.

Un pugile ricorda ogni pugno dato o preso, continua a combattere anche quando vorrebbe finirla lì.
Pugili si nasce, raramente lo si diventa.
Queste sono le loro storie.

Dall'introduzione di PUGILI di Dario Torromeo, Edizioni Slam, 350 pagine, 18 euro. 
In libreria e sugli store online (tra cui Amazon, Ibs, Hoepli, Libreria Universitaria, La Feltrinelli, Unilibro)

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