Roma. 20 aprile 1938. Circo Massimo.Di Valentina Zarlenga
Marchigiano di nascita ma romano d’adozione, il peso mosca Enrico “Piripicchio” Urbinati, 61 match, con 50 vittorie (13 ko), 9 sconfitte e 3 pareggi in carriera, Il 20 Aprile 1938 incontra sulla sua strada il mestierante francese Maurice Huguenin, con 42 match e 20 vittorie. Proprio questo match segnerà la fine della carriera del parigino, ormai in declino dopo aver sfiorato il titolo europeo tre anni prima, che perde per ko al secondo round.
1938. 12 corde a confinare i pugili in una storia in bianco e nero, segnata dall’ormai imminente seconda guerra mondiale e nello stesso anno in cui la Francia organizza il terzo campionato mondiale di calcio. A fondersi insieme storia e cultura.
Un combattimento senza titolo in palio, che avvia però il già campione d’Italia alla vittoria del successivo titolo europeo, un anno dopo, contro il transalpino Pierre Louis a Roma e difeso successivamente dal duro belga Raoul De Gryse, dopo una prima sconfitta, in 15 incessanti riprese, che sollevarono l’entusiasmo dei suoi concittadini. A passare sotto i guantoni di Urbinati saranno poi l’inglese Tiny Bostock, l’inesperto sassarese Gavino Matta e lo spagnolo Fortunato Ortega, nel 1942, in pieno conflitto mondiale. Incredibile sottolineare come “Piripicchio” (nomignolo derivatogli dal frenetico e spettacolare stile pugilistico), nonostante quanto stesse accadendo, riuscisse a richiamare ai suoi match folle incredibili ed entusiaste.
Tutti incontri europei disputati a Roma, quelli di Enrico, che probabilmente avrebbe avuto una carriera ancora più prestigiosa, se non avesse incrociato i drammi della storia e che finì il 30 Novembre 1942, quando di fronte al pubblico della capitale batté ai punti il giovane concittadino Otello Belardinelli per la cintura tricolore e scese per sempre dal ring, con ai fianchi ancora le due cinture italiana ed europea, lasciando un vivido ricordo che ancora oggi continua, insieme a quello della contagiosa simpatia e l’arguzia che l’accompagnarono per tutta la vita, giunta all’epilogo nel 1996, quando aveva da poco superato gli 81 anni.
Il video che vi proponiamo parla da solo. Immagini alla Chaplin. Un ko che rasenta la finzione filmica di oggi.
Un pugilato che ricorda altre storie, altri tempi, altre emozioni.