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I KO delle meraviglie

I KO delle meraviglie-n°21-La Rocca vs Curry

Monaco. 22 settembre 1984. Chapiteau de fontvielle. Di Valentina Zarlenga

Uno dei pugili più popolari degli anni ‘80, il welter Cheid Tidjani Sidibe, africano naturalizzato col nome di Nino La Rocca (aveva la madre siciliana), nato a Port Etienne, in Mauritania. Dedicò ogni sua vittoria al Presidente della Repubblica Sandro Pertini, probabilmente per avere un po’di benevolenza in più per quella cittadinanza che tanto gli stava a cuore. Un cuore, secondo i suoi detrattori, non proprio impavido, che tentava di mascherare ostentando una spavalderia alla Mohamed Alì, nei momenti in cui era fuori dalle corde.

Quando incontra Donald Curry (un match fortissimamente voluto dal suo manager Rocco Agostino) ha alle spalle un record impressionante di 59-1-0, rispetto ai 19 di Curry, che soli bastano a chiarire il grande campione che
Curry è stato. “Lone Star Cobra”, statunitense , vinse infatti nell’83 per la prima volta il titolo allora vacante WBA contro Jun-Suk Hwang, difendendolo fino al 1986, quando incontra l’inglese Honeyghan (perdendo i titoli WBA, WBO, IBF), e affiancandogli l’IBF nell’ 84 quando batte Starling.
Tra i suoi sfidanti ricordiamo anche Gianfranco Rosi e Mike Mc Callum. Nel 1985 la rivista “Ring Magazine” lo proclama campione dell’anno.

Nino La Rocca si presenta all’appuntamento reduce dalla prima sconfitta della carriera contro il francese Gilles Elbilia per ferita alla 6^ ripresa, con in palio la vacante cintura europea. La differenza tra i due emerse in maniera impietosa dopo qualche ripresa e per Nino, finito ko al 6° round, fu l’inizio della fine…
La Rocca scende definitivamente dal ring nel 1990, in Liguria, lasciando il titolo Intern.le WBC al venezuelano Luis Gabriel Garcia, con una non molto onorevole sconfitta per squalifica.
Difficile il suo dopo carriera, nonostante le costanti apparizioni tv e la consorte, Manuela Falorni, La Venere Bianca, nota anch’essa per il suo lavoro di pornostar.
Nel 1997 si affilia alla Federazione Francese (che permetteva ai pugili di combattere fino a 40 anni) desideroso di tornare sul ring. Gli assegnano come rivale il modesto Pascal Lustemberg (pugile normanno), ma alla vigilia del
match, a La Rocca verrà negato il nullaosta. In seguito dichiarerà: “Fu la Federazione Italiana a bloccarmi”. Nel 1998, la notizia che il pugile è in catene sotto Palazzo Chigi a Roma. La richiesta è quella di tornare sul ring a 39 anni: “Non ho
più lavoro, non so fare altro che tirare pugni” . Ora si dice abbia ritrovato la propria serenita’. Lo speriamo per lui, uno degli ultimi e grandi personaggi del pugilato italiano.


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