Paragoni, educazione, segatura e neo-pro.


Così Amir Khan pensa di essere migliore di Timothy Bradley e per dimostrarlo intende battere Mc Closkey prima del limite e in meno riprese di quante ne siano occorse al californiano per battere Devon Alexander.  E' un metodo singolare di fare un paragone non reso giustificabile nemmeno dai tanti titoli di sigla, non certo mondiali, che ci sono in circolazione.  Pensate un po' se Frazier avesse detto di essere migliore di Alì e che per dimostrarlo avrebbe battuto Manuel Ramos in meno round di quanti servirono ad Alì per battere Cleveland Williams, gli echi delle risate si sentirebbero ancora!  La prossima volta Khan dirà di essere migliore di Bradley perché in pista prenderebbe solo un minuto a giro da Alonso?
Khan ha un solo modo per essere considerato migliore di Bradley: batterlo dentro un ring.

A inizio mese di febbraio ho comunicato alla FPI che a partire dal primo marzo non avrei continuato nell'incarico, svolto gratuitamente per 3 anni, di comunicare a boxrec i risultati ufficiali  degli incontri svoltisi in Italia e che coinvolgevano i pugili italiani, incarico resosi necessario dal 30 per cento e oltre di errori nei dati forniti dai collaboratori di quell'importantissimo sito, diventato ancora più importante in Italia perché preso come base per la scelta dei contendenti al titolo italiano e per autorizzare i match fra italiani e stranieri. A dimostrazione di quanto ci tenessi a un ringraziamento,che non c'è stato, per il tempo e l'attenzione impiegata nel compito 12 mesi su 12 c'è il fatto che ci ho pensato solo dopo un mese. Conclusione? Semplice: la buona educazione non si compra al mercato...

Sabato notte Miguel Angel Garcia ha battuto prima del limite Matt Remillard ad Atlantic City.  Remillard, pugile corretto, pulito e coraggioso ha subito una punzione del tutto immeritata e che sul ring dovrebbe essere risparmiata a chiunque vi salga, tanto più che non c'era un mondiale in palio. Per intenderci l'impressionante K.O. subito da Sosnovski contro Dimitrenko può lasciare segni meno devastanti nel fisico di un'atleta. L'arbitro di Garcia-Remillard era il signor Ricardo Vera il quale assisteva forse compiaciuto alla scena vista nel 9° round quando Remillard era alle corde subissato dai colpi di un pugile che si sa quanto sia potente e l'arbitro stesso aveva l'aria di essere solo uno spettatore privilegiato il quale assisteva al match nella migliore posizione possibile e per giunta senza pagare il biglietto. Anche qui c'è una conclusione da trarre: visti i recenti episodi un arbitro dovrebbe dimostrare non solo di non essere appesantito da una trippa eccessiva ma anche  di non avere in testa solo segatura.

Pedraza è passato professionista e per lui ci sono grandi progetti? E Valentino? Ah già, fa le WSB...