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Boxe&Dintorni

Nuovo assetto tecnico delle Nazionali azzurre. Il parere di Gino Freo

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“Più valore alle ASD, ritiri più brevi ad Assisi, più attenzione ai pro'. Aiutare anche chi non vuole entrare nei gruppi militari"

La decisione di disegnare un nuovo quadro tecnico per la nazionale, l’inserimento di un consigliere federale come DT e di due cubani come allenatori, ha suscitato discussioni, apprezzamenti, polemiche.
Patrizio Oliva su boxeringweb ha aperto la strada, esprimendo il suo giudizio e invitando gli altri maestri a farlo. 
Abbiamo ospitato la lettera che l’Associazione Nazionale Allenatori Pugilato, a firma del suo presidente Francesco Cutruzzulà, ha inviato a tutto l’ambiente.
La discussione prosegue con l’intervento del maestro Gino Freo, lunga milizia sul campo, ottimi risultati all’angolo. Andiamo avanti, convinti che ogni singolo intervento possa aiutare a costruire qualcosa di positivo. Niente veleni, nessuna polemica fine a se stessa. Solo proposte per un pugilato migliore.

 

Patrizio Oliva fa bene a gridare: “Maestri, svegliatevi!”

Queste decisioni importanti e delicate le dovrebbe prendere il Presidente, ma dopo avere consultato il settore tecnici.

Sono deluso, affranto e un po’ stanco.

Comunque sempre pronto a combattere per un pugilato migliore.

Comincerei dal territorio. Diamo valore alle ASD che producono pugili. Attenzione, con questa “mania” dei numeri, utili e necessari, stiamo diventando una Federazione di amatori.

In ogni CRV nominerei un responsabile tecnico, ma arriverei anche fino a tre. Il loro compito dovrebbe essere quello di seguire i pugili locali, aiutare i loro tecnici, consigliarli per la crescita.

Niente più ritiri in nazionale di 15/20 giorni. Basterebbe trovarsi nei weekend per dei test match. Bisognerebbe aiutare il pugile nella sua palestra, non possiamo permetterci di trascurare nessuno.

Il pugilato è un'attività di cui fanno parte gli schoolboy, ma anche i professionisti: dove si allenano questi pugili finora dimenticati dalla Fpi?

La Federazione non può premiare solo l’ASD che lavora con i bambini (da sostenere e divulgare), dovrebbe premiare anche quelle società che con enormi sacrifici portano un pugile a diventare campione europeo o, addirittura, mondiale professionisti.

Patrizio ha ragione, non si possono confondere le “uova con la ghiaia”.

Più sostegno alle ASD che producono pugilato vero, quello internazionale.

Dare fiducia, con verifiche programmate, ai tecnici nominati nei CRV per non lasciare indietro nessun atleta. Bene ha fatto la FPI ad aprire le porte ai nostri atleti che trovano nelle Forze Armate un futuro, ma non bisogna dimenticare tutti quei ragazzi che non hanno quell'aspirazione, ma che potrebbero essere ugualmente validi pugili.

 

Gino Freo

(rappresentate tecnici CRV)

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