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Bordo Ring

Boschiero, un cuore da campione

372115 1633812510_755048414_nBatte un bravo Fegatilli e si aggiudica un esaltante europeo dei superpiuma. E ora rivuole il mondiale scippatogli in Giappone...

Il pugilato è sport dalle emozioni forti. Ne ho avuto conferma guardando da bordo ring il campionato europeo dei superpiuma. In dodici riprese mi sono passate davanti paura, esaltazione, ammirazione, incredulità. Ho visto Devis Boschiero diventare padrone della scena con il suo destro dritto, l'ho visto mettere in difficoltà Ermano Fegatilli con quel colpo. Poi la ruota ha cominciato a girare dall'altro verso ed è stato l'italo belga a prendersi il campo. Un montante sinistro, specialità della casa, al plesso solare ha aperto la strada al campione. E lì sono cominciate le sofferenze dello sfidante.

Fin qui ho parlato di colpi, dati e ricevuti. Ma a prendersi tutto l'altra notte sono state le emozioni. E' stato l'orgoglio, la forza interiore, la capacità di alzare fino a livelli inimmaginabili, per noi, la soglia del dolore. Boschiero ha vinto un fantastico campionato europeo, l'ha fatto con le sue doti tecniche, ma anche e soprattutto, con l'orgoglio, la forza di reagire nei momenti più bui. Anche quando non ne aveva più, ha continuato a fare andare le braccia, a mulinare colpi per non permettere al rivale di prendersi un vantaggio che poi sarebbe diventato troppo pericoloso rimontare.

E' stato bravo, si è confermato degno campione, Fegatilli. Ha tenuto un ritmo elevato per tutte e dodici le riprese. Ha spinto, pressato. Ha portato precisi colpi alla figura, ha messo a segno un montante fantastico, ha cercato di togliere aria, spazio e tempo allo sfidante.

Signori, la boxe è questa. Dovrebbe essere questa. Sa entusiasmarci e spaventarci allo stesso tempo. Mi chiedevo come facesse l'italo belga a macinare così tante azioni, ad essere costantemente in attacco. Ma mi domandavo anche da dove tirasse fuori tutte quelle energie Boschiero, un uomo che era salito sul ring portando sulle spalle il peso del dovere vincere in casa. Sentiva che tutto era stato organizzato per lui e era convinto di essere obbligato a non deludere. Nervoso, cotratto. Così ha cominciato la sfida. Poi l'ha proseguita affidandosi a un migliore senso del tempo di esecuzione. Ha rubato lo spazio a Fegatilli ed è andato a imporgli il suo destro. Duro, pesante, determinante.

Grande Boschiero. Otto mesi fa lo hanno derubato di un sogno, quello di conquistare il titolo Wbc. Era andato in Giappone, aveva battuto il campione Ao. Chiaramente, nettamente. Ma due giudici avevano premiato oltremisura il detentore che aveva così salvato la corona. L'altro, il terzo giudice, aveva visto il match esattamente come era andato, con Boschiero padrone della scena. Messa in archivio la rapina, Boschiero ha dimostrato di meritarla davvero quella cintura. Perché, pararossalmente, Fegatilli si è dimostrato rivale assai più ostico di Ao.

Oggi il pugile italiano è numero 4nella classifica del World Boxing Council. Merita un'altra occasione. Non bastasse quello che ha fatto nel novembre scorso in Giappone, adesso è arrivata la maiuscola prestazione offerta nella notte in cui ha conquistato la corona europea.

Il clan del trionfo porta su tutti il suo nome, ma accanto non possiamo dimenticare di metterci Gino Freo, il maestro che lo ha plasmato dandogli una dimensione tecnica di grande spessore; Salvatore Cherchi, il promoter che ha saputo creargli le occasioni giuste e Alessandro Cherchi, il manager che gli sta accanto. Grazie a tutti loro abbiamo vissuto una notte di grande boxe.

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