Le polemiche precedono un match importante
Daniel Jacobs ha le idee chiare. E' lui il miglior peso medio del mondo. Il trentaduenne di Brooklyn sostiene che il verdetto che lo ha dato sconfitto contro Golovkin nel 2017 non è stato condiviso da tutti e che Saul "Canelo" Alvarez, suo rivale sabato sera a Las Vegas, non ha mai davvero battuto lo stesso Golovkin nei due incontri che, secondo i giudici, hanno visto il medio messicano prima pareggiare e poi vincere contro il pugile kazako. Non solo, già un paio di mesi fa Jacobs esternava le sue preoccupazioni per i giudici che opereranno nel Nevada, preoccupazioni rilanciate dal commentatore Max Kellerman (vedi articolo) sulle protezioni di cui avrebbe goduto finora Alvarez grazie al suo contratto con la Golden Boy Promotions.
Siamo qui per dire la nostra opinione, anche se a volte soprattutto in Italia, qualcuno crede che siamo qui per scrivere la sua. E la nostra opinione è che Jacobs ha parzialmente ragione. In effetti i due verdetti dei match Alvarez-Golovkin, il secondo dei quali ha regalato il titolo mondiale dei pesi medi a Canelo, sono più che sospetti e secondo noi del tutto sbagliati. Però allo stesso modo non è vero che Jacobs avesse meritato la vittoria contro il kazako a New York dove era stato pure atterrato. Anche se è vero che l'ottimo match disputato ha rilanciato le azioni del newyorkese è altrettanto vero che è solo colpa sua se nella prima parte del match è apparso troppo cauto e timoroso, forse anche per via di quel knock down, e si è deciso a lasciar andare le mani troppo tardi.
Gira una brutta aria attorno al match della T-Mobile Arena. Una brutta aria che potrebbe spingere anche Jacobs a interpretare male forzandolo il match e questo non va bene. Nonostante tutto ciò Jacobs non può essere considerato il favorito ma questo è certamente un match che si doveva fare, dato che nella classifica del TBRB lui è il numero 2 alle spalle proprio di Golovkin e, ovviamente, del campione del mondo. Ed è un match che potrebbe diventare uno dei più importanti e significativi di questo 2019.
Jacobs ripete spesso che è abituato a ben altre battaglie avendo sconfitto una forma aggressiva di cancro che lo ha tenuto lontano dal ring per 19 mesi, e deve a questo il soprannome di "Miracle Man". Ripete anche di essere ben più grosso, e alto, di Alvarez, ed è pure questo vero, ci sono quasi 10 centimetri di differenza in altezza fra i due ma è altrettanto vero che Alvarez non ha mai mostrato di avere grossi problemi in questo tipo di situazioni. La solidità del messicano è proverbiale, altrimenti non si passano 24 round assieme a Golovkin su un ring traballando in realtà solo una volta. Certamente Jacobs ha le mani pesanti ma non più di quelle già pesantissime del campione kazako.
Alvarez non dovrebbe scomporsi troppo neppure di fronte ai cambi di guardia che Jacobs usa spesso. Ha a sua volta una grande intensità di combattimento, a volte non parte velocissimo, può avere delle pause, ma a sua volta ha mano pesante, è un ottimo incontrista e non perdona l'avversario in difficoltà. Jacobs dovrebbe utilizzare il jab più di quanto non faccia abitualmente ma anche correre più rischi di quanto non abbia fatto all'inizio del match con Golovkin. Le ipotesi di mettere K.O. Canelo sono a nostro avviso abbastanza remote e crediamo che lo statunitense non debba cercare troppo questa possibilità ma lasciar andare le mani e cercare fluidità nell'azione evitando di trovarsi l'avversario troppo vicino.
Alvarez rimane quindi il favorito, ma è uno di quei match su cui scommettere sullo sfidante potrebbe essere conveniente se si trovano buone quote. Sperando, naturalmente di non incappare ancora una volta in uno di quei verdetti chiamati "Las Vegas decisions".
