Tutto come previsto a Carson
La cosa più interessante del match fra Gennady Golovkin e Vanes Martirosyan è stata la incredibilmente migliorata padronanza della lingua inglese sfoggiata dal fuoriclasse kazako nella intervista sul ring. Il resto è stata ordinaria, seppur impressionante, amministrazione visto che Golovkin si è sbarazzato di Martirosyan non appena ha voluto farlo e come era nelle previsioni. Il kazako ha messo K.O. lo statunitense di origine armena al 2° round di un match che non si doveva fare, che era previsto a Las Vegas e non a Carson e contro un altro avversario, Canelo Alvarez e non Martirosyan.
In sede di presentazione abbiamo già fatto la storia di come si sia arrivati a questo match e di come non avesse alcun senso, con un Martirosyan assente dal ring da due anni e al debutto nei pesi medi dopo una buona carriera che non ha mai “rischiato” di diventare grande. All’inizio Golovkin ha fatto subito vedere come sia in possesso di un jab che non sarà appariscente come quello di certi funamboli del ring ma è solido, pesante, veloce. Però forse il kazako si è distratto un attimo e sul finire del round Martirosyan lo ha centrato con un uno-due d’incontro al volto, gancio sinistro e un destro che forse gli hanno dato la ripresa.
All’inizio del 2° round il linguaggio fisico di Golovkin era quello di un pugile che non ha più voglia di perdere tempo e si mette al lavoro sul serio. Mettendo in azione tutti i colpi del repertorio compreso il montante destro Golovkin ha polverizzato, sgretolato, l’avversario con una serie di una decina di colpi iniziata da un gancio sinistro letale che ne ha bloccato l’azione. Ciò che è avvenuto nei pressi delle corde è stata una sorta di esecuzione capitale con l’ultimo colpo arrivato una frazione di secondo dopo che un ginocchio di Martirosyan avesse toccato terra, ma assolutamente non da squalifica vista la dinamica dell’azione.
Martirosyan ha cercato fino all’8 di tirarsi su ma per fortuna sua l’istinto di conservazione glielo ha impedito e l’arbitro ha decretato il K.O. Cosa succederà ora non sappiamo, se Golovkin raccoglierà la sfida di Derevyanchenko per conservare la cintura IBF, se Alvarez sarà pronto per settembre per una rivincita su cui in ogni caso graveranno dei sospetti dopo la positività all’antidoping del rosso messicano, oppure altro. Golovkin ha dichiarato di accettare la sfida di tutti, non so quanto agli altri possa convenire.