Match a senso unico per l'inglese

Non ci sarebbe molto da dire su un match che, contrariamente alle previsioni, è stato assolutamente a senso unico. Amir Khan ha battuto Devon Alexander con i punteggi di 120-108, 119-109 e 118-110 e già questi dati potrebbero bastare, noi avevamo 119-109 per l'inglese ma siamo stati forse troppo generosi ad attribuire all'americano l'ottava ripresa. Le parole chiave per descrivere adeguatamente questa vittoria sono sostanzialmente tre: velocità, tempismo e jab, in questo caso sinistro. Fin dal primo minuto si è vista la straordinaria velocità di braccia di Khan, una qualità che gli è sempre stata riconosciuta ma che senza la scelta di tempo sarebbe fine a se stessa. Il jab di Khan è stato poi implacabile, spessissimo doppio, sempre a iniziare una combinazione e comunque con un allungo maggiore di quello del pugile di Saint Louis. Spettacoli del genere, non esaltanti in verità nonostante il ritmo altissimo, si possono in generale vedere quando i pugili hanno qualità tecniche simili ma uno dei due in misura maggiore e questo era il caso. Khan poi si trova a suo agio  con i mancini, ancora di più se poi il mancino, come Alexander ha fatto, passa la serata a girare dalla parte sbagliata. Khan ha messo a segno combinazioni pregevoli concluse con il gancio destro o con il sinistro, Alexander ha portato solo qualche colpo isolato, soprattutto con il gancio sinistro. L'inglese è stato anche bravissimo a non cedere alla tentazione della soluzione prima del lmite che a un certo punto era apparsa persino praticabile. Ma era inutile dare una possibilità a un rivale che, pur non essendo un picchiatore, poteva approfittare della propria risaputa fragilità. La difesa di Khan è migliorata, l'arte di bloccare e parare con i guantoni e le braccia è stata affinata e non è un caso se Malignaggi in telecronaca si è spesso riferito allo stile di Khan come potenzialmente difficile per Mayweather data la velocità di entrambi e la diminuita capacità del numero uno al mondo di fare male. Alexander per riuscire a riequilibrare il match avrebbe dovuto cambiare il proprio modo di combattere ma non ne è stato capace, tagliare il ring non è la sua specialità, lavorare a corta distanza nemmeno. E' un buon pugile ma questo risultato è impietoso con lui e lo relega nel mondo degli outsider. Khan invece c'è ancora eccome e avanti col prossimo rivale.