Il potere di Al Haymon diventa sempre più grande. Schaefer  sta per rientrare . De La Hoya è in pericolo

Dopo l'accordo per la risoluzione consensuale del contratto tra la Goessens Tutor e il fuoriclasse statunitense Andrè Ward, campione olimpico ad Atene 2004 ed attuale supercampione dei pesi s.medi WBA, e di oggi la notizia del raggiungimento di altro accordo extra giudiziale tra altri due protagonisti del circuito professionistico, intesa che potrà influire sulla storia del pugilato dei prossimi anni.

Oscar De La Hoya, titolare della Golden Boy Promotion e Richard Schaefer (Foto), suo ex amministratore delegato, ex banchiere svizzere di indubbie capacità manageriali, hanno infatti raggiunto un accordo a trattativa privata per evitare che il loro contenzioso, iniziato lo scorso giugno, abbia a trascinarsi davanti alle aule giudiziarie.

Come è noto nel 2002, quando la sua carriera sportiva volge al termine, Oscar De la Hoya, campione olimpico a Barcellona 92 e sette volte campione mondiale, fonda la Golden Boy Promotion, e sceglie come Amministratore delegato (CEO) Richard Schaefer, banchiere di grande successo che ha portalo la UBS (Unione banche svizzere) ad essere la più importante banca del paese.

Il connubio con De La Hoya funziona alla grande. Oscar, oltre ad esserne l'azionista di maggioranza, è l'immagine, l'uomo da copertina della società. A Schaefer spetta invece il lavoro oscuro, vale a dire quello di sottoscrivere contratti con i pugili, quello di mantenere rapporti con sponsor e televisioni. Lavoro che svolge in modo egregio arrivando nel tempo a costruire un impero finanziario e commerciale, facendo della GBP una superpotenza mondiale in aperta e spietata concorrenza con la Top Rank di Bob Arum. La chiave di volta del successo della compagnia fu il passaggio, dietro pagamento di una penale di 750.000 $, di Floyd Mayweather, dalla Top Rank alla GBP. Artefice dell'operazione l'imprescindibile Al Haymon che da allora stringe  un patto d'acciaio con Schaefer.

L'operazione si rivela un affare senza precedenti. Mayweather è, assieme a Manny Paquiao, sicuramente il pugile più popolare di questo inizio secolo. I suoi incontri, trasmessi in PPV, generano utili, per se e la compagnia, mai visti prima.

LA GBP raggiunge così l'apice del suo successo.

Nel 2013 iniziano pero' i problemi. De La Hoya viene spesso ricoverato in cliniche specializzate per la cura dell'alcolismo e della tossicodipendenza. Schaefer, con il sostegno di Haymon, assume il pieno controllo della compagnia, generando invidie e proteste da parte dei soci minoritari della GBP.

Dopo la sua guarigione Oscar torna in sede per riprendere il controllo diretto della compagnia e trova una situazione che non gli piace per niente.

Confida ad amici intimi che nel corso della sua convalescenza Schaefer ed Haymon hanno cercato di portargli via la società da lui creata e che porta il suo nome, cercando di acquistarla ad un prezzo nettamente inferiore a quello del suo valore effettivo.

Il suo rapporto di fiducia con il banchiere svizzero è inesorabilmente venuto meno.

A Schaefer, De la Hoya rimprovera che una grossa fetta di utili sia finita nelle tasche di Haymon, che del resto fornisce alla GBP, molte vedette delle sue riunioni.

Inoltre De la Hoya compie una mossa sgradita a Schaefer, riallacciando i suoi rapporti umani e professionali con Bob Arum, suo acerrimo nemico per anni, e con la HBO, diretta concorrente di Showtime, la rete che ha trasmesso in esclusiva le riunioni della GBP.

Schaefer capisce che il suo rapporto con la GBP è giunto al termine e nel mese di giugno scorso rassegna le dimissioni dalla carica di CEO.

De La Hoya reagisce depositando un ricorso legale imponendo a Schaefer di rispettare il contratto in scadenza nel 2018 e il pagamento di una penale di 50 milioni di dollari.

Ieri quindi è stato raggiunto un accordo tra le parti per risolvere la controversia, accordo non si conoscono i termini.

Unica indiscrezione trapelata e che Schaefer non potrà tornare alla'attività prima di un determinato periodo, si dice fine estate 2015.

In quel periodo si ipotizza che Schaefer, se non lo ha già fatto, raggiunga il suo vecchio amico Al Haymon, l'imprescindibile consulente che controlla l'attività di circa 150 pugili ed è in rapporti d'affari con molte reti televisivi, preparandosi a controllare nei prossimi anni una grossa fetta del circuito professionistico.

Un approdo questo logico e naturale, più volte ipotizzato da Boxeringweb.

Rapporti subordinati non ne ha mai avuti e il tempo della sua alleanza con la GBP si è esaurito da tempo.

Strategia questa che Boxeringweb ha segnalato in più occasioni in questo ultimo periodo, constatando che l'imprescindibile aveva dirottato le ultime uscite dei suoi assistiti presso altri organizzatori (Goessens, Leon Margules, Lou diBella).

La creazione della neonata Haymon Boxing  farà si che Haymon e Schaefer abbiano ad unire le loro forze in poco tempo e la loro unione si farà certamente sentire.

Quanto a De La Hoya avrà un compito improbo per il prossimo futuro.

Come già riportato da Boxeringweb la compagnia di De La Hoya ha perso il controllo su alcuni pugili di prima fascia che gestiva in società con Haymon (Broner, Danny Garcia, Marcos Maidana, Danny Jacobs).

Le restano la gestione della carriera della superstar messicana Saul Canelo Alvarez e del campione dei gallo IBF Randy Caballero e il controllo parziale, assieme ad Haymon, di altre vedette del calibro di Amir Khan e Deontay Wilder.

Opinione di chi vi scrive e che nei prossimi mesi il sodalizio Haymon-Scahefer cercherà di fare terra bruciata attorno alla GBP sino a farla capitolare.

Max

nella foto De la Hoya e Schaefer quando andavano d'amore e d'accordo.