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Di Rocco supera Lepelley per ko8 e chiede il mondiale

dirocco

Convincente prova dell'umbro. Modugno, buon test con il modesto Gospic...

 

 

di Gualtiero Becchetti

 

 

E' una Milano avvolta da una calda serata di fine maggio quella ospita stasera, al Teatro Principe, la quarta difesa europea dei superleggeri del 33enne Michele Di Rocco (39-1-1; 17 ko) contro il francese 32enne sfidante volontario Alexandre Lepelley (18-3-1; 3 ko). I seicento spettatori accorsi al richiamo dell'Opi2000 della famiglia Cherchi non sono stati tenuti lontano né dalla temperatura, né dall'Expo, né dalle tante distrazioni del week end pre-estivo, confermando che il pugilato ha ancora buone frecce al proprio arco. Arbitra il croato Zvonko Rukavina e fungono da giudici il nordirlandese David John Irving, l'ungherese Bela Florian e il macedone Predrag Aleksic; supervisor il finnico Pertti Augustin.
Di Rocco sale sul ring nettamente favorito, ma i suoi legittimi sogni di gloria gli caricano le spalle dell'onere di non dovere soltanto vincere, ma anche convincere che l'obiettivo di volare al di là dell'Atlantico per inseguire una cintura iridata non é campato in aria, bensì legittimo sia sotto l'aspetto tecnico che caratteriale.
Alexandre Lepelley scavalca le sedici corde per primo, avvolto nella bandiera francese e in pantaloncini giallo-neri, seguito dopo pochi istanti da Michele Di Rocco, in tenuta blu bordata di giallo-oro.
Risuonano gli inni ed espletato il classico rituale, coordinato dal ring announcer Valerio Lamanna, la sfida comincia sotto i riflettori di Deejay TV.


Nettamente più alto del transalpino, Michele mette immediatamente in moto con grande determinazione il proprio jab sinitro e lo sfidante sta sulle sue, ma subisce qualche velenoso montante al corpo; il campione dà la sensazione di essere assai più rapido del rivale ed evita facilmente i larghi colpi di Lepelley.
Nella seconda ripresa il detentore si riconferma padrone della situazione, però pur dominando cede un po' al temperamento e un paio di destri non pesanti ma precisi deve assorbirli.
Lepelley oscilla sul tronco in apertura del terzo round e si chiude a testuggine per eludere il jab di Michele, che continua ad attaccare prendendosi qualche rischio inutile, così da far arrabbiare il proprio angolo per alcune combinazioni subite, una delle quali abbastanza insidiosa.
Nel quarto, Di Rocco é più prudente, però il transalpino ha preso morale e si fa rispettare, tanto che dopo aver sbandato un attimo su un destro del nostro campione, reagisce con orgoglio e pur rimanendo dietro all'umbro, qualche colpo riesce a metterlo in cascina.
Il match é godibile e intenso perché Di Rocco é al momento in chairo vantaggio, ma Lepelley non si tira indietro nemmeno alla quinta ripresa e assorbe alcune fiondate pesanti non cedendo però di un passo e subisce un richiamo ufficiale per colpi alla nuca. Franchino Cherchi insiste a sgridare il proprio pupillo per esporsi troppo ad insidie evitabili.
Alla sesta ancora un leggero vantaggio per Michele Di Rocco, con scambi vivaci e divertenti che tengono sempre vivo il combattimento e il sorprendente Lepelley, tenace ed orgoglioso come forse non ci si attendeva; davvero una prova positiva del "mungitore di mucche" normanno, che pur non essendo un puncher affonda tutti i colpi e tiene in allarme l'italiano.
L'ottavo round, con il campione d'Europa in palese vantaggio ai punti, trova il francese alla ricerca del colpo duro, ma come un lampo, a metà ripresa é invece Michele Di Rocco che estrae dal cilindro dei campioni un gancio destro di prima intenzione che esplode sulla mascella di Lepelley, fulminandolo. L'arbitro neanche inizia il conteggio e i secondi francesi salgono immediatamente sul ring per soccorrerlo, ma pre fortuna dopo una manciata di secondi il valoroso normanno ritorna all'angolo senza problemi.
Ko all'ottavo round, quindi. E per Di Rocco il sogno del match iridato é adesso un po' meno sogno...
Nel dopo match, il riconfermatissimo Michele sottolinea: "Questo é un colpo che provo e riprovo in palestra. Non é venuto per caso! Ora voglio il mondiale e dedico questo successo ai miei figli e alla mia famiglie e anche alla famiglia Cherchi, che mi farà diventare sfidante per la cintura iridata".

 

Nel sotto-clou, il massimo Matteo "Grissino" Modugno, dopo una lunga assenza dal ring é rientrato contro il mestierante croato di Zara Jakov Gospic. Il campione tricolore, fisicamente tonico anche se bisognoso di riprendere confidenza con i ritmi del combattimento, lavora bene di sinistro e l'avversario si limita a lanciare qualche gancio in cerca di fortuna. Alla quarta ripresa Modugno mette in difficoltà Jakov Gospic, ma poi é costretto a rifiatare e il croato si salva. Il dominio di "Grissino" é assoluto. E il rivale é coraggioso a resistere in piedi, con il volto segnatissimo, sino all'ultimo gong. Per Modugno un utile test per riprendere il cammino e sei riprese vinte, su sei.

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