(“El Niño” García e Siarhei Rabchanka)
Ieri notte, sul ring amico di Torralavega, Sergio “El Niño” García (29-0-0; 13 ko), imbattuto campione d’Europa dei superwelter e n° 2 del ranking Wbc, ha sconfitto il 33enne sfidante bielorruso di Minsk, Siarhei Rabchanka (29-4-0; 22 ko), conservando meritatamente la cintura con largo e unanime verdetto di 119-109, 119-109 e 117-111. Come talvolta accade, i pur corretti cartellini dei tre giudici non devono trarre in inganno, perché per “El Niño” si é trattato di uno degli incontri più impegnativi della carriera.
Rabchanka ha dato tutto ciò che poteva, si é battuto come un leone nella consapevolezza di trovarsi forse all'ultima grande chance della propria avventura pugilistica e Garcia non ha potuto né rilassarsi nè distrarsi un solo attimo. I colpacci dello sfidante, subito proteso ad accorciare le distanze, hanno ripetutamente fatto trattenere il fiato ai numerosissimi concittadini presenti e il detentore ha esibito la consueta classe ed eleganza tessendogli davanti una ragnatela fatta di innumerevoli e lunghi jab, di precisi uno-due e di rapidi spostamenti di gambe.
A metà combattimento il beniamino della Cantabria é salito in cattedra e ha disputato la parte migliore della propria esibizione tanto che la sfida sembrava ormai segnata e in discesa. Il bielorusso faticava sempre più a trovare varchi, cominciava ad essere più lento e anche ferito psicologicamente. Netto ormai il vantaggio di Sergio Garcia e i suoi tifosi l'applaudivano a scena aperta. Ma avevano sottovalutato l'indomita grinta di Siarhei Rabchanka che, nella consapevolezza che il sogno europeo gli stava ormai sfuggendo per sempre, ha tentato il tutto per tutto nella parte conclusiva del combattimento ma vanamente, perché “El Niño” ha saggiamente evitato rischi inutili e con fredda e intelligente strategia ne ha controllato senza troppi patemi d'animo gli ultimi, disperati attacchi. Una vittoria la sua che conferma il valore di questo ragazzo dal repertorio notevole, che ora comincerà a cullare prospettive addirittura iridate. Non é forse un fuoriclasse, ma è un pugile pressoché completo sia dal punto di vista tecnico che psico-fisico. Come una "formichina" ha accumulato punti su punti, un round dopo l'altro, senza mai cercare eclatanti soluzioni che l'avrebbero esposto a pericoli dei quali non c'era necessità e ha raggiunto l'obiettivo senza subire colpi duri e mai trovandosi in difficoltà.
La Spagna pugilistica può davvero contare su di lui.
...E può contare anche sul superpiuma 23enne di Bilbao, Jon Fernández (18-1-0; 16 ko), altissimo atleta dal destro devastante, già campione di Spagna, WBC Youth e WBC Silver, inserito dall’ente tra i ”prospect 2018”, che ha letteralmente "polverizzato" il mancino finlandese Tuomo Eronen (21-7-0; 9 ko). Il giovane basco, il quale avrebbe dovuto battersi per la medesima cintura contro il nostro Magnesi a Roma (poi Michael ha optato per il Mediterraneo Ibf), appena dopo pochi secondi dall'inizio del 1° round ha portato due destri consecutivi, il secondo al plesso solare, e il co-sfidante é crollato al tappeto per il conto totale. Dalle sottili e smisurate braccia di Fernandez si sprigiona un potenza veramente temibile. Alcuni critici sostengono che non sia una "roccia" e che non abbia una grande grinta. Può essere così, ma sino ad oggi i fatti dimostrano che é un "pessimo" cliente per chiunque... E' probabile che in un futuro molto prossimo avrà la chance europea “vera” e sarà la "prova del nove".
Nel secondo UE vacante, quello dei piuma, il 23enne mancino di Madrid, Carlos Ramos (11-1-0; 7 ko), ha dominato il britannico Razaq Najib (10-2-0; 2 ko), sfiorando in alcune occasioni la vittoria per ko, tanto che il rivale ha dato l'impressione, constatata la propria inferiorità, di acconterntarsi d'evitare guai peggiori. Unanime a largo il verdetto finale: 118-11o, 118-110 e 119-110.
