(Alejandro "El Cuervo" Silva)
Alejandro Luis Silva (10-0-0; 9 ko), é un poderoso superwelter di Buenos Aires di 25 anni, l'età giusta per cominciare a far vedere di che pasta sia realmente fatto e se le sue ambizioni internazionali abbiano davvero fondamenta abbastanza robuste. E' soprannominato "Il Corvo", un nomignolo abbastanza inquietante per gli avversari e in effetti, prima da dilettante eppoi da professionista, ha fatto molte vittime a suon di ko, esprimendo notevole pesantezza di colpi e grande determinazione. Sino ad oggi, ad essere sinceri, non si notano ancora nomi di rilievo nel suo record e anche il 29enne Abel Nicolas "Principito" Ariel (25-18-3; 5 ko), pure di Buenos Aires e suo avversario stasera, sul ring della celebre località balneare di Mar del Plata, non é sicuramente un "fulmine di guerra". E' comunque un pugile esperto, con nove anni di professionismo alle spalle, abituato a fronteggiare anche avversari di buon livello. Il derby argentino, in effetti, non dovrebbe riservare sorprese, però il titolo vacante Latino Silver Wbc potrebbe risultare interessante per verificare la maturazione raggiunta da Silva e se l'entusiasmo che i suoi sostenitori gli riservano possa un giorno trovare veramente uno sbocco internazionale.
Nel sotto-clou, il 20enne superleggero di Pilar, Elias Mauricio Haedo (8-0-0; 7 ko), si trova più o meno nella situazione di "El Cuervo" Silva. Si è guadagnato molti tifosi, in appena un anno di professionismo, perchè ha il dono della "dinamite" nei guantoni. Si batterà con il 24enne mancino paraguyano Javier Vazquez Cabrera (7-6-0; 6 ko), anch'egli accreditato di buona potenza, ma non di altrettanta classe e solidità.
In Argentina sognano, prima o poi, la ricomparsa della "grande" vedette. Hanno diversi giovani che aspirano a tale ruolo, perché il pur fortissimo iridato dei superwelter Brian Castano, il quale ha sinora sostenuto tutti i match iridati all'estero, non é riuscito a radicarsi profondamente nel cuore degli appassionati. Silva e Haedo sono ragazzi da tenere d'occhio e chissà che proprio a loro non tocchi un giorno l'onore e l'onore di riportare le grandi folle nelle mitiche arene argentine.