(Jorge "El Salsero" Ortiz)
Non é la prima volta che ci occupiamo di quelli come lui e speriamo sempre che sia l’ultima, invece….
Sabato a Malta, nella riunione in cui il nostro Vittorio Parrinello si batterà per il vacante titolo dei superpiuma Wbc del Mediterraneo, ecco riemergere dalle nebbie del passato una figura curiosa, divertente, a metà tra il giramondo e il soldato di ventura, che agli appassionati con un po’ di memoria storica risulterà abbastanza famigliare.
Sì! E’ stato ingaggiato per salire sul ring del Corradino Sports Pavilion di Paola, il quarantanovenne colombiano Jorge Ortiz! Pare di sfogliare un pezzetto della storia pugilistica italiana, ripensando a questo pugile di mezza età…66 sconfitte (12 ko), 7 vittorie e 5 pareggi in carriera, a partire da 26 anni fa, quando nel 1993 iniziò l’avventura professionistica sostenendo frequenti combattimenti in ogni angolo della nostra penisola. Il compianto Massimiliano Bocchini, Alfano, Ciarlante, Pizzamiglio, Rotolo, Orlando, Brancalion, Messi, Mori, Ilir, Mancuso, Cipriani, Pernice, Cosseddu, Barone, Messi, Lauri e tanti altri ragazzi dell’epoca si cimentarono con lui, perfetto “arricchitore di record” delle giovani promesse di quei tempi lontani, con il proprio fisico statuario, i movimenti felpati e i pugni leggeri. Ben quarantacinque volte ha scavalcato le corde in Italia, senza vincere mai. Era detto “Salsero” per la maestria nel ballo latino-americano di cui fu anche insegnante e per parecchio tempo, attraversando i vari continenti, fu pure manager di diversi pugili stranieri, soprattutto latino-americani. Capitò non di rado che nella medesima serata combattesse e dopo pochi minuti andasse all’angolo di qualcuno dei suoi “amministrati”…
Si raccontavano tanti aneddoti su di lui e sulla sua vita assolutamente non comune e ora eccolo di nuovo sul ring contro il debuttante mediomassimo Nikki Osim, che potrebbe essergli abbondantemente figlio, per giunta ad un limite di peso assurdo.
Speriamo bene! E sì, speriamo bene davvero…Dice che vuole tagliare il traguardo del mezzo secolo, stabilire un record e quindi dare l’addio al ring. Saremo felici se tutto andrà per il verso giusto!
Una figura come quella del colombiano può essere persino affascinante con la sua “locura”, perché il pugilato si alimenta di aneddoti, di stranezze, di avventure strambe e inverosimili ma piene di pathos, sia che coinvolgano i grandi campioni o gli ultimi degli ultimi.
Però il vecchio pirata ha 49 anni e sulle spalle si porta il peso di una carriera lunghissima e di uno stile di vita non sempre da eremita in penitenza; non si deve dimenticare che, al di là della simpatia umana emanata dal “Salsero”, il pugilato è uno sport che può diventare molto duro e persino “cattivo”, se non lo si cavalca con le briglie ben strette. E con l’età tutto si complica e s’aggrava. Il conto che la boxe presenta ai suoi guerrieri é talvolta carissimo. Basta un attimo…
Il 26 Ottobre 2018 é passato da poco e nessuno ha dimenticato quel maledetto ring di Bangkok sul quale stava battendosi l’altrettanto quarantanovenne “Cuor di Leone” Christian Dago e cosa accadde ad una magnifica persona, ad un bravo padre, ad un indomito atleta.
Ecco. Tra le corde non dovrebbero mai accadere fatti simili, perché il ring é vero e non un film di Rocky; i protagonisti sono fatti di carne e di sangue reali; il dolore lo sentono tutto, sino all’ultima goccia; e con esso tutto ciò che ne consegue. Non si scherza lassù!
Ci auguriamo e auguriamo a Jorge Ortiz di non farsi male né sabato né mai. Ci auguriamo e auguriamo a lui e ai tanti come lui, che presto trovino una strada alternativa nella vita, meritevole di essere percorsa al meglio e senza guantoni alle mani.
Soprattutto senza sfidare pericoli che sembrano remoti soltanto sino al giorno in cui, purtroppo, non decidono di bussare alla porta.
