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A Roma, il 17 dicembre 1965, in 15.000 all'Eur di Roma per la "Rivincita"

Un episodio  scritto a grandi  lettere  nel libro della storia  dello sport italiano .Nino e Sandro  in rivincita dopo il duello a San Siro nel giugno del 1965 .

Cinquanta anni fa Benvenuti-Mazzinghi, il match che non è mai finito

Roma, 17 dicembre 1965 . Sono quindicimila persone accorrono a riempire in ogni ordine di posto il Palasport   Eur di Roma, per un incasso che quasi pareggia quello dei quarantamila di San Siro. La tensione anche stavolta è palpabile, arbitra Giacinto Aniello, entrambi i pugili al peso fanno registrare qualche grammo sotto al limite, ma al primo tentativo, senza soffrire e senza sessioni di corsa per sudare.

Già dal primo round il tema del match è chiaro, sempre sulla falsariga di quello di Milano, con Mazzinghi proteso in avanti, anche se in maniera forse più giudiziosa del passato, e Benvenuti che spesso si trova a dover combattere arretrando. I primi colpi a segno sono del campione triestino, lo sfidante attende qualche istante per replicare, ma è Nino che usa bene il sinistro e pare potersi aggiudicare la ripresa.

Secondo round. Mazzinghi inizia con un gancio destro al corpo a segno, e quindi si fa aggressivo. Benvenuti controlla la situazione, poi entrambi cercano invano il colpo duro, tra cui un pesante diretto destro di Benvenuti che lo sfidante evita d'un soffio. Sul finale del tempo Mazzinghi tenta un largo gancio destro piuttosto improvvisato, Benvenuti evita senza problemi e ha tutto lo spazio per portare un corto gancio sinistro, non una “fucilata” come poi saranno in tanti a commentare, ma un colpo non potentissimo ma secco e preciso al volto del toscano. Mazzinghi già è sbilanciato per il suo colpo andato a vuoto, accusa, piega il ginocchio destro e lo mette a terra, seguito dal guantone destro. Nonostante Mazzinghi ritenga quel colpo una spinta, il contatto c'è stato e Aniello giustamente lo conta. Mazzinghi si rialza ma suona il gong e la ripresa termina, chiaramente e largamente a favore di Benvenuti, che forse crede che l'avversario stia cedendo più facilmente che sei mesi prima.

Terzo round. Mazzinghi pare non aver accusato, Benvenuti però lo colpisce con un altro destro, poi è il triestino a beccare un buon destro dello sfidante, replicato a sua volta che un montante al petto. Ripresa senza un chiaro padrone e che può avere diverse chiavi di lettura. L'arbitro Aniello deve fermare brevemente il match perché qualche spettatore, forse di parte mazzinghiana, lancia sul ring vari oggetti per protesta contro qualche ostruzionismo del campione.

Quarto round. Mazzinghi rompe gli indugi e attacca, del resto è già molto indietro ai punti e ha la necessità di fare il combattimento. Accusa un colpo d'incontro del campione, che però non è brillante e pare anche poco concentrato, distratto forse dal knock down precedente che gli ha dato troppa ed errata sicurezza. Il match si fa anche spigoloso, Mazzinghi colpisce alla nuca, Benvenuti replica con qualche tenuta di troppo, che fa scaldare la parte di tifoseria del toscano. Mazzinghi incassa brillantemente, forse è sua la ripresa per una maggiore attività.

Quinto round. Mazzinghi colpisce con il destro, al corpo e la viso di Benvenuti, impone la sua misura, la sua continuità e costringe il campione solo alla difensiva. Si scaldano gli animi, gli scambi si fanno serrati e violenti, Benvenuti cerca la replica ma le preferenze in questa fase vanno tutte a Mazzinghi.

Sesto round. Ancora clinch e colpi alla nuca, è ancora Mazzinghi a non dare tregua all'avversario e ad imporre un ritmo vertiginoso che Benvenuti solo a fatica riesce a contenere. Nino colpisce alla testa d'incontro, Sandro lavora bene al corpo. Altra ripresa per lo sfidante.

Settimo round. Benvenuti è più statico, chiaramente è alla ricerca del colpo singolo risolutore ma stavolta Mazzinghi attacca con maggiore attenzione alla difesa, e gli spazi per il triestino sono pochi. Benvenuti accusa anche un destro, altra ripresa per Mazzinghi.

Ottavo round. Benvenuti piazza un pesante gancio destro, Mazzinghi accusa e deve recuperare, limitando la propria azione, poi riprende i suoi attacchi che il campione stavolta controlla con misurati colpi d'incontro. Entrambi i pugili danno qualche primo e timido segno di stanchezza. Ripresa di difficile assegnazione, forse pari.

Nono round. Aniello richiama verbalmente i due pugili che ancora fanno uso di qualche scorrettezza non regolamentare, c'è poi una fase di scambi serrati in cui è Mazzinghi a farsi preferire. La maggiore attività gli fa attribuire la ripresa, così che la situazione è equilibrata ma è proprio il toscano che potrebbe anche essere in leggero vantaggio ai punti. Certo è che Benvenuti ha bisogno di scuotersi prima che lo sfidante prenda troppa sicurezza.

Decimo round. Durante uno scambio Benvenuti colpisce con il sinistro appoggiando il guantone alla corda, è una manovra che non si può fare e Aniello giustamente lo richiama ufficialmente. La cosa dà un vantaggio a Mazzinghi, che appare più convinto ed efficace, mentre il campione è addirittura indeciso sul da farsi. Mazzinghi a questo punto è palesemente avanti ai punti, se non ha flessioni la sua potrebbe essere una clamorosa vittoria ai punti. Però commette una clamorosa ingenuità, colpendo l'avversario con la testa protesa in avanti, dopo che Aniello lo aveva appena avvertito di non farlo, e l'arbitro si vede costretto a richiamare anche lui ufficialmente.

Undicesimo round. L'ingenuità di Mazzinghi ha ridato fiato alle speranze di Benvenuti, il match si scalda, entrambi colpiscono senza tregua, Mazzinghi è più aggressivo ma Benvenuti finalmente è più preciso. Un destro al corpo sul finale di tempo del toscano mette Benvenuti in difficoltà. La ripresa è di Mazzinghi.

Dodicesimo round. Ci sono ancora scambi violenti, Benvenuti colpisce pulito al volto e Mazzinghi sanguina abbondantemente. Stavolta è il triestino che si fa chiaramente preferire, la ripresa è sua.

Tredicesimo round. I due atleti sono stanchissimi ma il match pare ancora in equilibrio e ogni singolo pugno può essere decisivo per la vittoria dell'uno o dell'altro. Mazzinghi attacca, Benvenuti si difende come può ed è di nuovo richiamato ufficialmente. Ripresa largamente per Mazzinghi, che pare di nuovo vicinissimo all'impresa.

Quattordicesima ripresa. Benvenuti finalmente colpisce con il montate destro, due volte, ma il toscano incassa elegantemente e replica, ma è meno brillante quando il campione lo colpisce con un gran gancio sinistro che lo pianta sulle gambe e non lo manda al tappeto per un non nulla. Il gong salva Mazzinghi da una situazione complicatissima, la ripresa è per Benvenuti.

Quindicesima ripresa. Tutto può essere in gioco, a seconda di come i tre giudici hanno giudicato le riprese più equilibrate, può esserci anche vantaggio sia dell'uno che dell'altro. Come succede in questi casi, i pugili danno tutto ciò che gli rimane in corpo. E' una ripresa durissima e drammatica, un gancio sinistro di Benvenuti piega ancora le gambe a Mazzinghi, che rimane in piedi solo sostenuto da un coraggio grandioso. Il triestino ha l'avversario in pugno, cerca il ko, ma il gong finale interrompe e pone la parola fine a un grandissimo incontro con due grandissimi avversari. Entrambi sono segnati nel viso e nel fisico, soprattutto Benvenuti non certo abituato a incontri di questa violenza e al fatto di aver dovuto incassare più di quanto mai fatto prima.

Mazzinghi ha sorpreso tutti per un match di grandissima intensità, di coraggio e di ritmo, in certi momenti è parso avere il match in pugno ma probabilmente non è bastato. Gli addetti ai lavori, tra cui i manager Proietti e Klaus, vedono un leggero ma decisivo vantaggio di Benvenuti, Rino Tommasi un vantaggio del triestino dai tre ai quattro punti, un margine leggermente più ristretto sono i due o tre sempre per il triestino visti dal giornalista Mario Gherarducci. Non un Benvenuti brillantissimo ma comunque efficace nei momenti decisivi, nel conto finale. Ma il verdetto autentico è nelle mani dei giudici. La decisione è unanime. Brambilla ha un 71-70, Ferrara un troppo largo 69-65, l'arbitro Aniello 68-66, tutti a favore di Benvenuti, che con grande fatica si conferma campione del mondo dei pesi medi junior. Amaramente, in seguito Mazzinghi racconterà che “i dirigenti della boxe, più che Benvenuti, avevano voluto distruggere la mia carriera pugilistica”1. Lo specchio magico, interrogato di nuovo dalla strega cattiva, dà stavolta la sua sentenza definitiva: la più bella del reame è sicuramente Benvenuti. La povera Biancaneve (Mazzinghi) deve accontentarsi di essere solo la seconda.

1Cfr. Michelangelo Corazza, Mario Braccini, “Pugni amari”, cit. pag. 75.

Bacci andrea settembre 2918

Estratto del libro di Andrea Bacci, "I Due Nemici", Ultra Sport, 2018


 

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