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Kaba, un titolo internazionale e il “Tricolore” nel 2019

Kaba 16 dicembre 
I progetti per il nuovo anno del superleggero imbattuto di Bologna (9 match da Professionista, altrettante vittorie) e del suo manager Ventura, dopo la convincente prestazione di sabato contro il francese Tamaz Avdiev.
di Maurizio Roveri
Metà del quarto round, sul ring della Bolognina Boxe. Arblin Kaba - sempre concentratissimo, sempre intenso - porta Tamaz Avdiev alle corde, lo inchioda lì, gli chiude ogni spazio, lo sottopone ad un turbine di ganci e montanti. E’ un’azione massiccia. “In quel momento ho visto il mio avversario veramente in difficoltà, lui ha abbassato le braccia, stava per mollare…”, mi confida l’italoalbanese di Bologna nel dopo-match. In quell’assalto c’era tutta la determinazione, c’era tutta l’energia dell’emergente nuovo “personaggio” del pugilato bolognese. Con gli occhi della tigre, e quei guantoni Adidas rossi da 8 once che affondavano i colpi nel corpo del francese. Ma… sul più bello, mentre l’azione di Kaba trascinava la passione del pubblico, la magìa svaniva assieme ad un inconveniente tecnico. Di colpo si spegnevano le luci sopra il ring. Pugili completamente nel buio. E l’arbitro Enrico Finocchiaro ha dovuto ovviamente interrompere l’incontro. Un minutino di stop, non di più. La causa? Semplicemente una spina elettrica che s’era staccata, problema risolto in tempi brevissimi, le lampade si sono riaccese sul ring e il match è ripartito. Però Kaba - prima dell’interruzione - aveva l’avversario nelle mani, stava presumibilmente per metterlo giù, forse il combattimento sarebbe finito con un kot. Chissà… E invece ha dovuto riprendere daccapo. 
Alla fine Arblin Kaba ha vinto ai punti. Dominando. Facendo vacillare il solidissimo Avdiev (sull’orlo del knock down) nel corso del settimo round. 
Non è arrivato il successo prima del limite? Meglio, sotto un certo aspetto. Per Kaba soprattutto. Il quale ha così avuto l’opportunità di verificare la sua tenuta, la sua resistenza sulla distanza - nuova per lui - delle otto riprese. 
Era il suo primo match sugli otto round. Li ha affrontati con grande ritmo, con enorme dispendio di energie, e contro un avversario scomodo, impegnativo, smaliziato, che ha saputo anche reagire, un avversario resistente e orgoglioso, di quelli che non mollano e che ti fanno faticare. Ebbene, il pugile preparato dal maestro Paolo Pesci (e da suo figlio Olmo) ha retto bene la distanza, tenendo ritmi alti e addirittura chiudendo in crescendo il combattimento. La settima e l’ottava ripresa sono state le più brillanti da parte di Kaba. Che a mio parere ha vinto il match con un margine di 7 punti.
La velocità d’esecuzione dei colpi portati in serie da Kaba è stato l’aspetto tecnicamente più apprezzabile di un combattimento che ha emotivamente coinvolto i 350 appassionati spettatori di un sabato sera gradevole dentro la palestra popolare “Gino Milli” della Bolognina Boxe. 
Kaba PRIMO PIANOKaba un primo piano
Diretto sinistro-gancio destro; gancio destro sotto-serie di diretti sopra e chiusura con il montante sinistro; gancio sinistro-montante destro; montante sinistro-gancio destro; diretto destro doppiato chiudendo l’azione con il gancio sinistro. Ecco, queste sono soltanto alcune combinazioni (ma ce ne sono state tante altre) di colpi messi a segno dal superleggero di Bologna. In scioltezza, con grande rapidità. Pugni anche potenti, caricati. Impressionante come Tamaz Avdiev sia riuscito a reggere tutto, e di tutto. Non è pugile di prima fascia, questo francese, tuttavia è un valoroso combattente. Fiero e solido. Uno che sul ring ci sa stare con ammirevole dignità. Combattendo fino all’ultima goccia di sudore e d’energia. Perde, ma sa vendere cara la pelle. Lo aveva saputo fare anche nel marzo scorso quando arrivò a battersi per il titolo nazionale francese dei pesi welter. Incontrò Yannick Dehez (che allora era ancora imbattuto). E sul ring della Salle l’argente, di Mont-de-Marsan, Avdiev si oppose al campione di Francia in carica con una prestazione di notevole generosità, resistendogli per tutti i 10 round. Perse ai punti, Tamaz. Due giudici assegnarono a Yannick Dehaz 6 punti di vantaggio, un terzo giudice vide soltanto 3 punti di differenza (in 10 round) tra l’allora campione in carica e Tamaz Avdiev. 
KABA da CANCELLARE DICL’evidente sofferenza dipinta sul volto del francese di origine armena Avdiev
Volendo fare un raffronto indiretto, si potrebbe dire che in otto round Arblin Kaba (da pochissimo tempo designato “prima serie”) abbia battuto Avdiev più nettamente di quanto sia riuscito a fare l’ex-detentore del titolo francese dei welter.
Davvero apprezzabile la resistenza del francese d’origine armena, sabato sera. Ha retto colpi molto duri (e Kaba ne ha portati davvero tanti!). Tuttavia, alla fine del combattimento, l’espressione di Tamaz al momento del verdetto era un’espressione di enorme sofferenza. Quella di un combattente che nella lotta aveva dato tutto se stesso e superato la soglia del dolore, ma che - terminata la battaglia - veniva assalito da afflizione e tormento. La sofferenza disegnata sul volto era evidente. E quando, ancora dolente, ha lasciato la palestra della Bolognina Boxe, Tamaz Avdiev ha detto a Paolo Pesci: “Non avevo mai preso in un match tanti duri colpi come questa volta”. E si è complimentato con il maestro di Kaba, definendo l’italoalbanese un pugile forte. E ne ha anche apprezzato la grande correttezza.
Francesco Ventura, il manager di Arblin “lupo” Kaba, ha avuto risposte convincenti. E ora può andare avanti nel progetto preparato per il lancio dell’ancora imbattuto  superleggero di Bologna (9 match da Professionista, 9 vittorie). Ventura ha confermato l’intenzione - per il 2019 - di far combattere Kaba per un titolo a livello internazionale (potrebbe essere il titolo del Mediterraneo, l’Internazionale oppure un Intercontinentale). Un evento - e un’eventuale conquista - per scalare la classifica italiana dei superleggeri. Dove Arblin è attualmente posizionato al settimo posto. E per arrivare a combattere - al momento giusto - per la cintura di campione d’Italia. Che è l’obiettivo principale - per il 2019 - di Kaba e del suo team.
I RISULTATI
DILETTANTI
Kg 69: Dall’Olmo (Boxe Budrio) batte Gotti (Boxe Le Torri Bologna) ai punti.
Kg 91: Semilia (Boxe Le Torri) batte Morea (Guastalla) ai punti.
Kg 80: Patano (Robby Team Andreola) batte Berzilleri (Boxe Budrio) per sospensione cautelare.
Kg 66: Nisidi (Bononia Boxe) batte Caiazzo (Boxe Budrio) ai punti.
Kg 60: Tocchi (Bolognina Boxe) batte Gerardi (Pugilistica Tranvieri) ai punti.
 
Hanno diretto e giudicato gli arbitri Harpula, De Gennaro, Nardelli.
PROFESSIONISTI
 
Pesi welter: Arblin Kaba (Bologna, Team Ventura) batte Tamaz Avdiev (Francia) ai punti in 8 round. Arbitro e giudice unico Enrico Finocchiaro.

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