Diventare pugile non è semplicissimo.
Devi stare ore davanti a uno specchio a lavorare su te stesso non per compiacerti o fare selfi.
Devi stare ore sul ring a imparare a boxare un avversario immaginario che solo tu vedi.
La boxe "all'ombra" (vuoto) è l'esercizio più difficile e importante del pugilato.
Immaginare un avversario che davanti non c'è fisicamente, ma che mentalmente tu vedi.
Al sacco non bisogna pensare di avere davanti qualcosa che subisce soltanto.
Picchiare e basta. Sarebbe troppo bello e facile.
Bisogna imparare a vedere il sacco come un avversario, dotato di braccia e gambe.
Allora si curerà anche il movimento delle gambe, della cintura e la difesa.
Per essere pugili bisogna essere disposti al sacrificio, alle rinunce e a sopportare il dolore.
Alzarsi la mattina con qualsiasi tempo e ogni giorno dell'anno per percorrere chilometri e chilometri in solitudine.
Andare ogni pomeriggio in palestra, anche se a volte non ne hai proprio voglia.
Essere pugile significa imparare a non esaltarsi nel momento del trionfo, quando si è circondati da un sacco di persone, e a non abbattersi dopo la sconfitta, quando rimani solo.
Essere pugile è bellissimo.
E un pugile rimarrà pugile per tutta la vita.
Per questo tante volte è un incompreso.
Perché si continua a sognare...