Questa notte, al Park Theater di Las Vegas, il campione “regular“ Wba dei medi, Ryota Murata (14-1, 11 KO), di Tokyo, difende il titolo contro il 28enne di Dallas, Rob Brant (23-1) .

Probabilmente il giapponese è uno dei migliori otto medi al mondo e viene da una carriera dilettantistica impreziosita dall'oro alle Olimpiadi del 2012 a Londra, mentre da professionista ha vinto 14 volte, con una percentuale di successi prima del limite del 73 %. Si é avuto avuto modo di giudicare le sue qualità soprattutto nei due match contro Hassan N'Dam.

 Nel primo match, perso dolorosamente davanti al proprio pubblico di Tokyo, il margine della sconfitta  è indicato dal verdetto di split decision e sinceramente non si era visto N’Dam vincitore, tanto che la Wba rese obbligatoria l'immediata rivincita, in cui Murata batté nettamente il duro franco-camerunense alla settima ripresa. Nel match successivo, che gli italiani ben ricordano, ha superato il valoroso Emanuele Blandamura per ko all’ottavo round.

Il match odierno si presenta con il giapponese nelle vesti del netto favorito ed egli sarebbe stato privato del titolo WBA, se non l'avesse difeso contro il Brant. Il promoter dello sfidante, Greg Cohen, aveva vinto l’asta e il team di Murata ha scelto saggiamente di affrontare il ventisettenne avversario negli States, per non perdere lo scettro.

Il detentore possiede uno stile aggressivo e colpisce pesantemente con entrambe le mani. Di particolare efficacia i colpi al corpo, attraverso i quali ha aperto la strada a molti dei suoi successi. Se si vuole trovare il suo punto debole, si deve parlare della difesa, infatti non pare difficile da colpire.

Rob Brant è imbattuto, ma dal 2012 fino a oggi lo si può giudicare solo per il match sostenuto sul ring di Schwerin un anno fà contro Juergen Braehmer, perso nettamente in 12 sonnolente riprese.

Si fa veramente fatica trovare nel record di Brant, portato abilmente ai massimi livelli da Cohen, un avversario di qualità. Luis Rose nel 2015, contro il quale ha vinto il Wbc Continental, e forse Tyron Brunson che nel 2014 era ancora competitivo, sono avversari veramente deboli eppure i pochi con cui parametrarsi.

Il texano, contro un mancino come Braehmer, si è rivelato un tempista piuttosto monocorde, con una buona e attenta difesa, che attacca a folate improvvise e preferisce colpire dalla media distanza con una certa potenza, specialmente nel destro. L’impressione è che soffra i ritmi alti. Ultimamente ha cambiato lo staff tecnico e si è affidato ad un’abile stratega come Eddie Mustafa Muhammad, che probabilmente nella palestra di Las Vegas ha migliorato qualcosa della sua boxe.

Se proprio a Las Vegas qualche bookmaker propone Murata “vincente" 1 a 6, ci sarà una ragione!