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"Memorial Menzani”: Hoznas rientra e vince per KO

Dilettantistica sul ring delle Caserme Rosse di Bologna: ruggente ritorno - dopo un anno e mezzo di sosta - del superwelter della Bononia Boxe. In evidenza anche l’interessantissimo Andrea Truffi (Tricolore Reggio Emilia) e il promettente Taraj (Circolo Dozza).
Di Maurizio Roveri
Che cosa c’è di più eccitante ed elettrizzante del tornare sul ring, dopo un anno e mezzo di sosta, e vincere per KO? E addirittura fqrlo nel clou del Memorial intitolato al Maestro che ha fondato la società pugilistica per la quale combatti? 
Sensazioni forti, quelle provate da Denis Hoznas il ventiquattrenne superwelter della Bononia Boxe. 
Nell’ultimo degli undici match d’un sabato pomeriggio intensissimo al Bocciodromo delle Caserme Rosse, toccava  a lui. Di nuovo in battaglia. Maglia rossa con bordi bianchi, pantaloncini neri, i capelli a spazzola, lampi di fierezza negli occhi. Il cuore che accelera i battiti. L’emozione che cresce, di pari passo con il tifo che si alza forte dalle gradinate dell’impianto bolognese. Denis è un beniamino della Bononia Boxe.
Lo aspettavano. I suoi amici e i suoi tifosi lo aspettavano da diciotto mesi, questo rientro. Il ragazzo moldavo, in Italia da otto anni e pugile da quattro, è persona che sa farsi voler bene. Una carica di simpatia, di generosità, di energia. Era il marzo 2017 quando Denis, sceso dal ring dopo una delle rare sconfitte, si fece sopraffare dalla delusione. Decidendo di fermarsi, forse di mollare. “Succede, nel pugilato, di sentire a volte la necessità di fermarsi. Avvertivo un senso di stanchezza, mentale più che fisica. Capivo che venivano a mancarmi le motivazioni. Poi sono cominciati a passare i mesi. Uno, due, cinque, dieci, dodici. E ad un certo punto la voglia della palestra e del ring si è impossessata ancora di me. E’ tornata forte. Il pugilato, una volta che ti entra nel sangue, non ti esce più. E allora, ho avuto bisogno di tornare a vivere le emozioni che soltanto la boxe è in grado di darmi. E ho ripreso la strada della palestra. La Bononia Boxe è una bella famiglia”.
Hoznas Bononia boxeDenis Hoznas (Bononia Boxe) assieme al maestro Paccapelo
Quale occasione migliore del “Memorial Luciano Menzani” per il ritorno del guerriero Hoznas? 
E Denis, con la molla carica, è salito sul ring. Per dare tutto quello che aveva dentro. All’attacco, immediatamente. Senza cadere nella frenesia, bensì con la concretezza tipica del suo pugilato che non è propriamente elegante, può far arricciare il naso ai puristi e tuttavia è efficace.
Robusto, tosto, tarchiato, Denis Hoznas sembra essere poco slanciato, ma l’apparenza inganna. In realtà è robusto, potente, dotato di senso tattico, sa dove mettere le mani. E le mette bene. L’avversario, il marchigiano Marco Ubertini del Boxing Club Castelfidardo, gli si oppone valorosamente. Producendo un primo round dignitosissimo, meglio di quanto il suo record di 14 match vinti e 24 perduti lasciasse immaginare. Hoznas lo controlla, gli prende le misure, accentua l’iniziativa e il ritmo nel secondo round, carica un corto diretto destro che arriva alla punta del mento. Colpo preciso e micidiale. Il marchigiano va giù. Si rialza, vorrebbe far capire all’arbitro che è in grado di continuare, saltella anche. Però l’arbitro non ci casca, il referee Antonio Nardelli ha chiara la sensazione che il ragazzo marchigiano non abbia sufficientemente recuperato. Il match finisce lì. Verdetto di KO al secondo round. “Avevo già notato - spiega Hoznas - che il mio avversario quando si abbassava tendeva a non coprirsi bene con la mano sinistra. Ho capito il suo difetto, avevo già cercato di andare a segno con il destro, fino a quando ci sono riuscito. Ed è stato un colpo preciso”.
Grande ritorno, dunque, per il moldavo-bolognese Denis Hoznas. Tornato sul ring per inseguire un sogno: diventare pugile Professionista. E’ il sogno che lo accompagna fin da quando cominciò a frequentare la palestra della Bononia Boxe. Meno male che esistono ancora i dilettanti che non vogliono rimanere dilettanti a vita…
Me lo dicono sempre che ho un pugilato più adatto a fare il Professionismo. E allora ci voglio provare”.
Farà i salti mortali la Bononia Boxe per esaudire il legittimo e giusto desiderio di Denis. All’età di 24 anni, è il momento giusto per il passaggio a Pro. Hoznas è un ragazzo maturo, pugile intelligente. Una certa esperienza negli anni da dilettante l’ha già acquisita. Il suo record parla infatti di 25 match sostenuti, 14 vittorie, 5 sconfitte, 6 pareggi.
Nel vedere Denis Hoznas vincere così alla maniera forte dev’essere stato davvero emozionante per Matteo Paccapelo, il Maestro della Bononia Boxe Bologna. E’ arrivato da Fermo, per essere all’angolo del suo ragazzo che rientrava dopo un anno e mezzo. Paccapelo, allenatore della Bononia negli anni scorsi (e anche pugile), si è trasferito da qualche tempo nella sua città d’origine. Che è appunto Fermo, nelle Marche. Quando può, quando riesce, viene per dare una mano. “Perchè la Bononia è una famiglia, dove l’amicizia e la collaborazione sono gli aspetti più importanti”, racconta l’attivissimo Alberto Taruffi che in questi mesi è il vero allenatore e l’anima della società bolognese. E’ lui - Taruffi - che lavora tutti i giorni, rigorosamente, in palestra, ore e ore, seguendo sia i pugili agonisti sia i non agonisti. Ha la passione, l’entusiasmo e la costanza per sostenere quotidianamente una certa mole di lavoro. Taruffi è allievo di Matteo Paccapelo. Quando nella precedente edizione del “Memorial Luciano Menzani”, l’anno scorso, Paccapelo era sul ring per quello che è stato il suo ultimo match con la maglia della Bononia, Taruffi era il tecnico al suo angolo. Come un passaggio di testimone. Sarebbe veramente contento, l’indimenticato e indimenticabile Luciano Menzani, nel vedere lo spirito, l’attività, la spontaneità di questa piccola associazione pugilistica dilettantistica. Che è stata la sua creatura.
Tornando a Denis Hoznas, ho già detto che è di origine moldava, che da poco meno di un decennio è in Italia dove si è trasferito con la mamma e con il fratello (che si dedica alle arti marziali, pratica il K1, alla Sempre Avanti). Denis lavora in officina. Rigorosissimo in palestra, grande etica del lavoro. “Talvolta debbo fermarlo - rivela Taruffi - perchè starebbe sempre qui ad allenarsi, ma non posso rischiare che vada in sovrallenamento”.
La lunga serata pugilistica alle Caserme Rosse è piaciuta al pubblico presente, molto partecipe, molto coinvolto. Bel tifo, vivace, appassionato. Meritato dai pugili, i quali hanno dato tutto, spesso in battaglie aspre, di grande intensità e sul filo del rasoio dell’equilibrio. Soddisfatto il Presidente (nonchè ring announcer) della Bononia, Manuel Ottaviano.
Undici match in programma. Combattutissimo quello fra Adriano Leoci e Newab Ali Khan, due pugili che si equivalgono, vittoria per il tosto pakistano del Boxing Club Medicina, decisivo il richiamo ufficiale inflitto a Leoci per colpi bassi.  Spettacolare la sfida fra Durin Doku, trentunenne allievo di Michael Galli nella palestra della Tricolore Reggio Emilia, e il ventunenne Ashraf Chouikh della Bononia. Decisamente un combattimento appassionante, verdetto per Doku ma ci sarebbe potuto stare anche il pari. 
Vittoria-lampo, al primo round, per Andrea Truffi. Il diciassettenne della Olmedo Tricolore Reggio Emilia, ha colpito duro e a freddo il pari età Leonardo Kupper Tozzi, che ha accusato il colpo sbilanciandosi e dimostrando presumibilmente di non avere psicologicamente recuperato il ko subìto nel suo penultimo match (seguìto poi da una sconfitta ai punti). Si è accorto immediatamente del problema il maestro Moreno Barbi, l’insegnante della Regis Bologna, ed ha fermato senza esitazioni il suo ragazzo. Sospensione cautelare. Saggia decisione. Il superwelter reggiano Truffi è davvero molto interessante. All’età di 17 anni l’allievo di Michael Galli vanta già un record di 16 vittorie (7 prima del limite), 2 sconfitte e 2 pari. Un “prospetto” interessantissimo. 
Un altro Youth promettente è Haredin Taraj (Circolo Dozza Tranvieri Bologna). Il ragazzo allenato dal maestro Sergio Di Tullio boxa con disinvoltura di rimessa, fa un uso apprezzabilissimo del sinistro e possiede buon tempismo per colpire d’incontro. Dovrà diventare più incisivo con il destro e doppiare maggiormente i colpi.
Qualche verdetto di questa riunione non mi ha convinto. Chiaro che quando vi sono confronti molto equilibrati l’interpretazione è delicata e un filo sottile separa un risultato da un altro. Tuttavia un verdetto - uno solo - proprio non è condivisibile: ed è quello che ha eccessivamente penalizzato il 65 chili Andrii Pitera. Non era un match semplice, tutt’altro, quello contro il cuneese Gianmaria Marino. Però Pitera lo ha interpretato con una boxe pulita, con stile, e di sicuro non aveva perduto.
I RISULTATI
Categoria Youth, kg 72: Geremia Grisetti (Boxe Tricolore Olmedo Reggio Emilia) batte Marius Antokni (Ferrara Boxe) ai punti.
Youth, kg 64: Haredin Taraj (Circolo Dozza Tranvieri Bologna) batte Raul Iulian Surugiu (Ferrara Boxe) ai punti.
Junior, kg 53: Filippo Donati (All Boxing Team Torino) batte Nicolò Alderighi (Regis Bologna) ai punti. 
Senior kg 69: Filippo Montagnino (Bononia Boxe) e Enrico Imperiale (Edera Forlì) pari.
Junior kg 66: Matteo Morrone (All Boxing Team Torino) batte Riccardo Nisidi (Bononia Boxe) ai punti. 
Senior kg 65: Gianmaria Marino (Accademia Pugilistica Cuneese) batte Andrii Pitera (Boxe Regis Bologna) ai punti.
Youth, kg 70: Andrea Truffi (Boxe Tricolore Reggio Emilia) batte Leonardo Kupper Tozzi (Regis Bologna) per sospensione cautelare al 1° round.
Senior kg 81: Luis Andre Gay (Bononia Boxe) e Antony Cavalera (Acc. Pug. Cuneese) pari.
Senior kg 68: Durin Doku (Tricolore Reggio Emilia) batte Ashraf Chouikh (Bononia Boxe) ai punti.
Elite kg 64: Newab Ali Khan (Boxing Club Medicina) batte Adriano Leoci (Circolo Dozza Bologna) ai punti.
Elite kg 72: Denis Hoznas (Bonnonia Boxe Bologna) batte Marco Ubertini  (Boxing Club Castelfidardo) per KO al 2° round.

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