Il messicano favoritissimo
Ventuno anni e mani di ferro sono le caratteristiche del superwelter colombiano Jaime Minguia( foto a sx)uno che è saltato fuori quasi improvvisamente lo scorso maggio battendo prima del limite quel Sadam Ali che rovinò la serata d'addio di Miguel Angel Cotto. Va bene, si disse con una certa superficialità, Sadam Ali non è un pugile di primo livello, ma poi Munguia ha battuto nettamente, stavolta ai punti, l'inglese Liam Smith, anche lui buon pugile ma non straordinario che però con Canelo Alvarez aveva fatto una disceta figura.
Ed ora questo ragazzo messicano lo troviamo al nr 4 delle classifiche indipendenti del Transnational Boxing Rankings Board. E lo troviamo anche nel sottoclou di Golovkin-Alvarez a Las Vegas, dove dovrà dimostrare di poter essere una potenziale star del futuro. Diventato campione della sigla WBA battendo proprio Sadam Ali ora difende il titolo per la seconda volta e lo fa contro Brandon Cook, un pugile canadese di 32 anni nel cui curriculum non c'è nulla che giustifichi una sfida per un titolo sia pure di sigla.
Pugile combattivo, fisicamente ben messo e alto, dotato di gran potenza, Munguia può migliorare in fase difensiva ma Cook non è un picchiatore e l'unica sconfitta l'ha subita per K.O. contro il kazako Kanat Islam che avrebbe ben più diritto di lui di salire sul ring di Las Vegas. Munguia favoritissimo con una buona percentuale di probabilità di vittoria prima del limite.