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Savoy, Amanda, Avril. Storie di violenze, talento e bellezza. Storie di boxe

Tre storie di donne.

Ho letto di loro in questi giorni, rappresentano tre modi diversi di avvicinarsi al pugilato.

Savoy Howe è una cinquantunenne canadese che ha deciso di cambiare la sua vita alla fine degli anni Ottanta, quando da New Bromswick si è trasferita a Toronto. Le dava fastidio quella sensazioni di paura che avvertiva nella grande città, quell mancanza di sicurezza che ogni donna che incontrava la manifestava con le parole o con l’atteggiamento.

Voleva sapere dove fosse il problema.

Poi ha capito che per uscire fuori dal guscio aveva bisogno di testa e corpo. Ed è entrata in una palestra. Gli uomini non accettavano una presenza femminile all’interno del tempio maschilista.

“Era un luogo per ragazzi, l’unico posto per una ragazza era seduta sulle gambe del propietario” ha raccontato in un’intervista a VICE Sports Canada che ha scritto la sua storia.

Ha prima combattuto, poi si è trasformata in insegnante. Un coach molto motivato.

Nel 1992 ha aperto Toronto Newsgirls Boxing Club, al 388 di Carlaw Av, Unit #108, non lontano dal Crow’s Theatre. Lì ha allenato solo donne e trans, ha insegnato alle vittime di violenze sessuali a difendersi.

“Quando facevo entrare una cliente, le dicevo: se un ragazzo cerca di toccarti, digli: “Non toccarmi”. Se insiste, schiaffeggialo sulle nocche. Se cammina verso di te e pensa che scapperai, saltella e mettiti in guardia. Tutte queste sono regole di base per far sapere agli uomini che non siamo più disposte a subire”.

Ora la palestra ha trecento membri fissi e tremila che occasionalmente la frequentano durante l’anno. Savoy offre tre possibilità di corsi: ricreativo (per chi vuole solo fare la prepugilistica senza salire su un ring per combattere), amatoriale e per donne sopravvissute alla violenza.

“La boxe è l’arte di non ritirarsi”.

Amanda Serrano non ha mai pensato di farlo. È una pugile. Dà e prende cazzotti per professione e lo fa bene. Sabato 8 settembre, al Barclay Center, ha sconfitto nettamente ai punti Yamila Esther Reynoso ed ha conquistato il titolo Wbo dei superleggeri. Il sesto mondiale della sua carriera.

Amanda è una mancina portoricana di 29 anni. Vive a Brooklyn, New York, Usa. Si allena in una palestra nel Queens con Jordan Maldonado. È alta 1,66 e pesa…

Beh, diciamo che è indicare il suo peso è un’impresa difficile.

Il 10 settembre 2011 pesava 58,059 quando ha conquistato il titolo Ibf dei superpiuma.
Il 15 agosto 2014 era 60,861 quando ha vinto il titolo Wbo dei leggeri.
Il 17 febbraio 2016 era 57,150 quando ha conquistato il titolo Wbo dei piuma.
Il 18 ottobre 2016 era 55,338 quando ha vinto il titolo Wbo supergallo.
Il 22 aprile 2017 era 53,623 quando ha vinto il titolo Wbo dei gallo.
L’8 settembre scorso quando ha affrontato Yamila Esther Reynano (11-4-3) al Barclay Center di Brooklyn per la corona Wbo dei superleggeri era a 62,865.

Amanda Serrano (35-1-1, 26 ko) ha dunque messo in bacheca anche il sesto titolo, ma non è la sola cosa che la renda unica. Nel corso degli anni è calata di peso, quando tutti i pugili (uomini o donne che siano) con l’età aumentano. Leggeri, piuma, supergallo, gallo. E adesso è ripartita verso l’alto con i superleggeri: nove chili in più di quanto non pesasse l’ultima volta che ha combattuto per un titolo, sei in più dell’ultima volta in cui è salita sul ring.

Ma forse a renderla davvero unica è il fatto che non abbia mai avuto, per scelta, un telefonino.
Dice che l’avrebbe distratta dalle cose importanti della vita…

Avril Mathie ha 31 anni e fa la modella per costumi da bagno. È stata Miss Tropic Australia 2012 e Miss Swimsuit Usa 2015 a Las Vegas.

È australiana, ma vive a Miami dove si allena nella mitica 5th Gym.

Quest’anno è diventata pugile professionista, combatte nei pesi gallo.

Due match, altrettante vittorie, entrambe per ko.

Rivali modeste, decisamente modeste.

Ma Avril è bella e chi gestisce la sua carriera ha pensato che un tocco di sportività avrebbe potuto farle bene. E ha scelto la boxe.

Finora è rimasta sul ring per 2:36 in due incontri. Ma le rivali assommavano 30 sconfitte e 3 vittorie.

Il 6 ottobre al Coliseum di St Petersburg in Florida affronterà Samantah Salazar (5-5-1) per il titolo American Boxing Federation sui sei round.

È affascinante la ragazza, ha un bel viso e un corpo da appalusi. Ma mi sembra che in questo caso il pugilato sia più una trovata pubblicitaria che altro. Forse sbaglio, chissà…

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